Vanhelgd - Relics of Sulphur Salvation

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:non disponibile
Etichetta:Pulverised Records

Tracklist

  1. DöDENS MASKäTNA ANLETE
  2. THE SALT IN MY HANDS
  3. WHERE ALL FLESH IS SOIL
  4. ETT LIV I TRäLDOM
  5. MAY THE WORMS HAVE MERCY ON MY FLESH
  6. RELICS OF SULPHUR SALVATION
  7. SIRENS OF LAMPEDUSA
  8. CURE US FROM LIFE

Line up

  • Björn Andersson: drums
  • Mattias "Flesh" Frisk: guitars, vocals
  • Jimmy Johansson: guitars, vocals
  • Jonas Albrektsson: bass

Voto medio utenti

Anche quest'anno la rincorsa al glorioso passato del true death metal ci sta regalando diverse soddisfazioni. Tra chi si prodiga in modo efficace in questa pratica sonora ci sono sicuramente i Vanhelgd che giocano in casa, in quanto svedesi, e arrivano a pubblicare oggi il terzo manifesto di fede intitolato Relics of Sulphur Salvation. Scansiamo ogni dubbio e diciamo subito che questi quattro nostalgici dellla brutalità che fù, fanno un ottimo lavoro e catturano quelle sfumature importantissime che spesso sfuggono ad altri competitors per essere credibili e colpire nel segno. Oltre ad adottare un suono ricco di putredine e muffa, con chitarre a motosega, batteria quadrata, basso iper distorto e potente come una scure che si abbatte su una quercia, i Vanhelgd utilizzano una voce davvero "cattiva" nel suo ruggire ma che, unita al modo di suonare, trasmette malvagità ed inquietudine. Troppo spesso infatti ci si scorda che questo genere deve essere anche dispensatore di dolore e sofferenza e non solo iper distorsioni e sterili latrati assortiti.

Con una produzione pulita che non ricalca fintamente i lavori di inizio anni 90 e con tutti i suoni al posto giusto, questi ragazzi riescono ad inserire nelle loro canzoni sinistre melodie che ricordano primi Hypocrisy, Paradise Lost, Unleashed e Nihilist, e ci aggiungono rallentamenti doomeggianti alla Asphyx, rendendo ogni brano distinguibile e non scopiazzano il suono dei maestri ma lo fanno loro. Proprio il fatto che le canzoni abbiano la loro personalità è un gran punto a favore, riusciamo così a scatenarci in un headbanging (con velocità mai troppo sostenute) e subito dopo farci cullare da una lenta inquietudine morbosa. Spesso è uno stesso brano a presentare una costruzione articolata, segno di un songwriting vincente e tra gli otto pezzi spiccano Sirens of Lampedusa, May The Worms Have Mercy On My Flesh, Where All Flesh Is Soil, ma davvero, ogni componimento è degno di nota.

I nuovi lavori di Entrails e Obliteration dell'anno scorso, dei Morbus Chron un paio di mesi fa e ora questo Relics of Sulphur Salvation vanno a foraggiare le orecchie e le budella dei vecchi deathsters che, gaudenti, ringraziano. Come ben sappiamo in questo sotto-genere non c'è molto da inventare, si tratta solo di essere sinceri e "sentire" quello che si suona, i Vanhelgd ci mettono l'anima, nera.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.