Copertina 7

Info

Anno di uscita:2010
Durata:42 min.
Etichetta:Dr2 Records

Tracklist

  1. RIGHT FROM THE START
  2. FUCKS ME UP
  3. CAN'T SAY NO
  4. FIGHT FIGHT FIGHT
  5. TOO MANY GIRLS
  6. YOUR IDEA
  7. OVERNIGHT SUPERSTAR
  8. YOU CAN BE SO CRUEL
  9. SHANTY
  10. KEEPING ME DOWN
  11. CASHCOW
  12. LOLA IT'S OVER

Line up

  • Paul Gautrey: vocals
  • John Emsley: guitars
  • Billy James: drums
  • Baz Morrison: bass
  • Gaff: rhythm guitar

Voto medio utenti

The Glitterati: un monicker che è già una garanzia! Di certo, approcciandovi a questa recensione, sapete che non state per leggere di una black metal band finlandese!

Il five-piece proviene da Leeds, nell’amata Inghilterra, e si propone qui con il suo secondo lavoro, prodotto e mixato da Matt Hyde (Slipknot, Bullet For My Valentine, ecc.). E le cose sono chiare sin dalle prime note dell’opener “Right from the Start”: i ragazzi sono cresciuti a pane e Guns’n’Roses, Motley Crue e chi più ne ha più ne metta! Poco dopo, spulciando nella loro bio, scopro che il loro primo ed omonimo album è stato prodotto da Mike Clink (“Appetite for Destruction”, tra gli altri), e che l’idolo personale del chitarrista John Emsley è Slash… troppo facile.

Il disco suona dannatamente bene, con la coppia iniziale “Right from the start” / “Fucks me up” a settare il mood, due pezzi veloci e tutti attitude e rock’n’roll fino alla morte. I brani si susseguono in piacevole alternarsi di mid e up tempos, anche se, quando rallentano, i nostri Gliterrati perdono un po’ della loro carica esplosiva, che me li ha resi da subito simpatici. Il singolo “Fight Fight Fight” è comunque un anthem a tutti gli effetti, molto radio friendly ma non per questo meno energico e accelerato, così come la bella e ruffiana “You can be so cruel”. Molto, molto belli i suoni e le scelte chitarristiche di John, sostenuto da una sezione ritmica a tre, costante e robusta. Anche quando scivolano nel lentone di turno, “Shanty”, il bravo Paul Gautrey non perde quella malizia nella voce che me lo fa avvicinare a Steven Tyler (non certo nell’estensione).

Un disco che non fa gridare al miracolo, insomma, ma che evidenzia le buone qualità di una band che sa il fatto suo. I Glitterati, peraltro, hanno appena concluso un tour con i WASP di Blackie Lawless, come dire, robetta. Giovanotti di belle speranze, per un disco piacevole e ben suonato. Well done.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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