Copertina 7

Info

Anno di uscita:2003
Durata:45 min.
Etichetta:Point
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. BREAK A SWEAT
  2. SHAKE THE TREE
  3. SHE'S THE REASON
  4. FED UP WITH BEIN' DOWN
  5. THAT
  6. PARTY LIKE WE DID
  7. BUZZ
  8. LIKE IT HOT
  9. HEART RAPER
  10. CAN'T STOP ROCKIN'

Line up

  • Steve Plunkett: vocals, guitars, keys
  • T. J. Helmerich: lead guitar
  • Lance Morrison: bass
  • Matt Laug: drums

Voto medio utenti

Un po' a sorpresa, tornano gli Autograph di Steve Plunkett, dopo un silenzio discografico durato 16 lunghi anni: tanti, infatti, ne sono passati dall'ultimo album della band, "Loud And Clear", pubblicato nel lontano 1987. Come la maggior parte dei gruppi hard rock americani di quel periodo, gli Autograph erano scomparsi alla fine degli anni '80, a causa del sempre più vistoso disinteresse delle case discografiche. Oggi Steve Plunkett, cantante, compositore e fondatore di quella band che esordì niente meno che come supporto dei Van Halen nel tour di "1984", ha deciso di tornare a fare la musica di un tempo, circondandosi di nuovi musicisti e realizzando un album nuovo di zecca. Lo stesso Plunkett non considera il gruppo odierno come i "veri" Autograph, tant'è che il nome completo della band è Autograph Version 2.03, dove 2 sta per "seconda versione" e 03 per l'anno in corso. "Buzz" è quindi un disco che non ha nessuna pretesa, se non quella di offrire tre quarti d'ora di musica divertente, nello stesso spirito di quegli anni '80 che oggi sembrano così distanti. Hard rock puro e semplice, melodico e ruffiano al punto giusto: ecco gli Autograph di oggi, esattamente com'erano agli esordi. Naturalmente, è facile intuire come in "Buzz" sia stato dato ben poco spazio all'originalità, volutamente messa da parte in favore di un pugno di canzoni ricche di ritmo e nostalgia. I mid tempo la fanno da padrone, come dimostrano brani coinvolgenti come "Shake The Tree", o "Party Like We Did", dal titolo più che eloquente. Non manca comunque il lentone, questa volta a nome "That", ma non manca neanche qualche spunto interessante, come i fraseggi di tastiera che arricchiscono "Break A Sweat". Lo stile classico degli Autograph è comunque ben presente e con esso si sente ancora l'influenza dei vecchi Def Leppard, da sempre ispirazione primaria della band. In pratica, Plunkett non ha in alcun modo cercato di compiere un'evoluzione stilistica, cosa che farà felici tutti coloro che hanno apprezzato l'hard rock ottantiano, e che in "Buzz" potranno ritrovare tutti gli ingredienti che caratterizzavano il genere in questione. Se cercate un album che vi faccia vivere di nuovo le emozioni del vecchio hard rock a stelle e strisce, "Buzz" è certamente il disco che fa per voi. Bentornato Steve!
Recensione a cura di Michele 'Freeagle' Marando

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