Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2009
Durata:46 min.
Etichetta:Escape Music
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. ALTERIOR MOTIVE
  2. WARRIOR
  3. UNHOLY INVASION
  4. PRIDE DESIRE
  5. THE LAKE
  6. DANGER ZONE
  7. STEAL YOUR THUNDER
  8. WIND BENEATH MY WINGS
  9. WE OWN THE FIRE
  10. READY
  11. NEVER WONDER WHY
  12. UNDERDOG

Line up

  • Marco Luponero: vocals, bass
  • J-P Alanen: guitars
  • Petri Aho: guitars
  • Tony Smedjebacka: drums

Voto medio utenti

Dopo il breve assaggio su un paio di brani inclusi nella raccolta "Divine Invitation" gli Altaria danno la possibilità al loro nuovo vocalist, Marco Luponero, di proporsi sulla lunga distanza, nel caso il loro quarto studio album della formazione finlandese, "Unholy", un lavoro che non sposta di una virgola quello che è sempre stato lo stile del gruppo, un Melodic Power Metal striato da una buona dose di Hard Rock, che purtroppo continua a non far trasparire chissà quale fantasia e nemmeno spunti vincenti, aspetti che comunque non erano mai abbondati nemmeno ai tempi in cui negli Altaria militavano alcuni musicisti del valore di Jani Liimatainen (Sonata Arctica) e Emppu Vuorinen (Nightwish).
Tornando al presente bisogna riconoscere che Marco Luponero non fa rimpiangere il precedente cantante, Taage Laiho, e che i nostri hanno cercato di dare un taglio più heavy e chitarristico al proprio songwriting. Una direzione, questa, che sembrano imboccare sin dall'inizio dell'album con "Alterior Motive" e con una "Warrior" che sembra citare, e non solo nel titolo, il repertorio di Axel Rudy Pell.
La componente più melodica dell'album trova invece riparo su "Unholy Invasion" (che bilancia con un buon guitarwork una proposta corale davvero banale), l'ammiccante "Steal Your Thunder" e nella riuscita ballad, largamente acustica e dai toni dark (un mix tra Alice Cooper, Savatage e W.A.S.P.) "The Lake". Comunque gli Altaria non disdegnano pezzi un po' più robusti, come le rockettare "Pride Desire" e "Ready", e pure le powereggianti "We Own the Fire" (comunque con un refrain al velluto) e "Underdog".
Poche novità quindi, anche perché ai tanti cambiamenti susseguitesi a livello di formazione non corrispondono ancora evidenti miglioramenti sul piano musicale.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 11 nov 2009 alle 09:53

Emppu Vuorinen "un musicista di valore"??....aha ahahahahahhahaaaa......

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