Copertina 5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:51 min.
Etichetta:Retroactive Records

Tracklist

  1. TON OF BRICKS
  2. LOCKED IN CHAINS
  3. SIN AFTER SIN
  4. CREEPING DEATH
  5. DENIM & LEATHER
  6. GUT WRENCH
  7. MOTO PSYCHO
  8. METAL HEALTH
  9. STEELER
  10. IRON FIST
  11. CAN'T GET OUT
  12. WRATHCHILD
  13. POWERSURGE

Line up

  • Scott Waters: vocals
  • Robert Gutierrez: guitars
  • Rob Whitlock: bass
  • Alan Tuma: drums

Voto medio utenti

Dopo il recente "Into the Pit", gli statunitensi Ultimatum danno una nuova prova della propria fede metallica andando a coverizzare non solo alcuni classici della storia del metal ma anche alcuni gruppi "minori" nei confronti dei quali nutrono un particolare riconoscimento. Non deve pertanto stupire incappare negli sconosciuti The Moshketeers, piazzati a cavallo tra Metal Church e Twisted Sister oppure, subito dopo i Motorhead, nei Vengeance Rising.
Con un titolo altisonante, questo "Lex Metalis" si apre proprio con i Metal Church e la loro stupenda "Ton of Bricks", qui esasperata sia a livello musicale sia vocale, e se la voce di Scott Waters non era già parsa particolarmente convincente in occasione di "Into the Pit", alle prese con "certi" brani mostra dei limiti, anche se bisogna comunque ammettere che non gli manca certo la grinta.
Segue "Locked in Chains" dei thrasher The Moshketeers, anche loro dal New Mexico e nei quali aveva militato nei primi anni '90 l'attuale batterista degli Ultimatum, Alan Tuma, si tratta di un pezzo riuscito, con un bel tiro ed un approccio spiccatamente ottantiano.
"Sin After Sin" mantiene parte dello spirito scanzonato dei Twisted Sister, mentre le versioni di "Creeping Death" (Metallica) e sopratutto di "Denim & Leather" (Saxon) fanno abbondantemente rimpiangere gli originali.
Le cose vanno un po' meglio con "Gut Wrench" (degli australiani Mortification), "Iron Fist" (Motorhead) e solo in parte con la megadethiana "Moto Psycho" e con "Steeler" (Judas Priest), mentre gli Ultimatum toppano invece con "Metal Health" (Quiet Riot). Due parole a parte spettano invece ai californiani Vengeance Rising, formazione Thrash Metal d'ispirazione cristiana (come gli Ultimatum peraltro) con quattro album all'attivo, e proprio dal secondo "Once Dead" (1990) arriva la ritmata "Can't Get Out". Viene poi riproposta la maideniana "Wrathchild" che non aveva già suscitato grandi entusiasmi ai tempi di "Into the Pit" ed ora la cosa non riesce nemmeno alla conclusiva "Powersurge" degli Overkill, per quanto musicalmente più affini agli Ultimatum.

Solitamente tendo ad apprezzare gli album di cover versions o i tributi, ma in questo caso i risultati non sono purtroppo all'altezza dell'impresa.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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