Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2009
Durata:47 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. SENSE OF LIFE
  2. MIND PRISONERS
  3. STARS
  4. GROANING QUEEN
  5. THE OCEAN
  6. TEARS OF THE SKY
  7. FREEDOM
  8. RAIN

Line up

  • Francesco Mocci: Drums, backing vocals
  • Marco Piovesan: bass
  • Francesco Bresolin: vocals, guitar
  • Arturo Trivellato: guitars

Voto medio utenti

Welkin, parola dell'antico sassone che indica la sfera celeste... Sì ma decidetevi, con o senza il "the"??? Comunque sia, con o senza articolo, i qui presenti Welkin niente hanno a che fare con la omonima death metal band belga, ma sono una onesta heavy band tutta italiana, alle prese con la prima fatica sulla lunga distanza. "Waves of midnight", in realtà, suona più come un lungo demo, che come una release vera e propria, complice una certa modestia nel packaging, nella produzione e nella ricerca sonora. Quanto al contenuto, ci troviamo di fronte ad otto tracce di onesto heavy metal, molto appoggiantesi su sonorità care ai Maiden, in cui momenti più muscolosi (come l'opener "Sense of Life") sanno accostarsi ad altri più ricercati e delicati("Stars"). Non mancano i momenti più epici ("Groaning Queen", una song che sembra rubata ai Virgin Steele!), ma la sensazione d'assieme resta quella di trovarsi di fronte ad un gruppo di "fans", una band onesta ma che non ha ancora sviluppato un sound personale e convincente (nè un sito, né un myspace, niente di niente... andiamo ragazzi! E che ci vuole!). Nelle otto tracce che ho ascoltato a ripetizione, è molto difficile trovare uno spunto originale, e tutto continua a sapere di già sentito, come se la passione per Maiden, Manowar, Metallica e compagnia danzante fosse già di per sè un buon motivo per metter su quattro riff e fare un disco. Se ne parlava pochi giorni fa sul nostro forum, ed anche in commento ad alcune news: uno dei più grandi difetti della scena musicale odierna, paradossalmente, è quello di consentire a chinuque con in tasca una manciata di euro di fare un disco. Ora, non sarà il caso dei Welkin, ma mettere in piedi una collezione di brani che possa risultare valida, resistente al tempo e convincente, è una cosa che richiede(va) tempo, dedizione, tanto lavoro e fatica. Adesso, è diventato poco più di un hobby, ed il rischio che si corre, a mio avviso, è quello di saturare un mercato che poi, inevitabilmente, soffre di una crisi di sovraffollamento, che spinge la gente a scaricare e a non comprare più, vista l'enorme mole di releases che ogni mese vengono fuori. Dove voglio arrivare? Semplice, che i Welkin, come molte altre bands della loro caratura, hanno dalla loro l'energia e le idee per creare un prodotto che funziona, ma che spesso la fretta è cattiva consigliera, e va stemperata con il tempo, lo studio, la dedizione, la cura per i particolari. Detto ciò, mi sento fortemente di fare gli in bocca al lupo ad una band che comunque ha ottime possibilità di riuscita. Forza ragazzi!
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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