Pollice su per i
Sons Of Texas, terra di artisti leggendari quali ZZ Top, Pantera, Stevie Ray Vaughan che ora ci presenta questa bluesy metal band da McAllen che suona un metal ricco di southern groove che mutua varie influenze, dal nu-metal degli Slipknot, alle aperture più melodiche degli Stone Sour passando per i Down e il mood hard rock degli Zz Top. La voce di
Mark Morales, roca e potente quasi un ruggito a volte, è il trademark del gruppo, ma tutta la band è in palla, le chitarre suonano dure macinando riff caldi come lava, la sezione ritmica è precisa e potente capace di passare dal metal più tirato alle ballads con estrema disinvoltura e soprattutto il songwriting è ispirato e l’esecuzione sanguigna e ruspante come si deve.
“
Buy In To Sell Out” apre le danze, veloce, potente e sorretta da un solo tagliente come un rasoio, la batteria picchia duro giocando sulla doppia cassa, “
Feed The Need” è piu’ rallentata ma non perde un’oncia in potenza, grazie al suono delle chitarre e ci offre anche un chorus melodico che ben si innesta nel corpo della canzone,
“Down In The Trenches” è un mid tempo alla Down e anche qui il chorus è melodico, parliamo ovviamente di una melodia sempre tesa, nervosa non certo di cori alla Def Leppard. I Sons Of Texas si dimostrano maestri nel coniugare rabbia, melodia e un suono secco e heavy, non scoprendo nulla di nuovo probabilmente ma quello che fanno gli riesce molto bene.
“
Cast In Stone” inizia con un arpeggio ma il groove è assicurato da un’ottima chitarra heavy, si tratta comunque di un brano che potremmo definire come ballad,
“Beneath the Riverbed” è un roccioso mid tempo con un bell’assolo nel mezzo, con
“Expedition To Perdition” il ritmo torna a salire e la canzone si poggia su riff veloci e una melodia di fondo che rende il brano quasi canticchiabile, ancora una volta i SOT coniugano velocità e melodia da par loro, “
Turning The Page” è una power ballad sorretta da un bella melodia, “
Jaded Eyes” viaggia su riff hard/heavy e ritmiche veloci pur non tralasciando il groove soprattutto nel pre-chorus, “
Wasp Woman” si muove su un ritmo sinuoso, stacchi e reprise, la titletrack è un lento e potente pezzo con le chitarre piene di armonizzazioni una solida base ritmica, le vocals sono un rabbioso ringhio che ricorda Phil Anselmo, mentre la conclusiva “
Slam With The Lights On” è il pezzo da novanta del disco, che puzza di blues elettrico con ritmiche galoppanti e accelerazioni, chorus melodico e gran lavoro chitarrisitico di fondo . Davvero una bella scoperta, questo “
Forged By Fortitude” ci mostra una band nuova ( nata solo nel 2013 ) con all’attivo un debut album nel 2015, che ci conduce sulle polverose highways texane a suon di sudore, muscoli e tanto groove.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?