Copertina 7,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2016
Durata:50 min.
Etichetta:InsideOut Music

Tracklist

  1. GOD THE UNIVERSE AND EVERYTHING ELSE NO ONE REALLY CARES ABOUT - PART I
  2. HIGHER GROUND
  3. STEER BY THE STARS
  4. TRAVELING MINDS
  5. GOD THE UNIVERSE AND EVERYTHING ELSE NO ONE REALLY CARES ABOUT - PART II

Line up

  • Jonas Reingold: fretted and fretless bass, electric and acoustic guitars, keys, vocals
  • Göran Edman: lead vocals
  • Lalle Larsson: keyboards, vocals
  • Morgan Ågren: drums
  • Krister Jonsson: electric and acoustic guitars
  • Nils Erikson: lead vocals
  • Andy Tillison: Hammond organ
  • Andy Bartosh: electric guitars
  • Ray Aichinger: saxophone, flute
  • Christine Lenk: vocals
  • Alex Reingold: vocals
  • Norah Reingold: vocals

Voto medio utenti

Se “Who’s The Boss In The Factory” l’ho letteralmente consumato, “In A Perfect World” mi ha lasciato indiscutibilmente più freddino (a parte l’incredibile traccia “Can’t Take It With You” che ancora adesso ascolto molto volentieri). Quale sarà il responso per questo nuovo e atteso (almeno da parte mia) album a nome Karmakanic?

Fughiamo subito ogni dubbio: “DOT” è un gran bell’album di progressive rock melodico e di classe, alle mie orecchie migliore del precedente, che ha l’unico “peccato originale” nel limitato (vai a capire perché) apporto vocale di sua maestà Göran Edman.

Sì perché diciamocelo, di gente buona a suonare è pieno il mondo (YouTube docet), di gente buona a comporre pure (ma un po’ meno), di gente buona a cantare, uomini soprattutto, non ce n’è mai abbastanza (e il buon Göran fa sicuramente parte di questo ristretto gruppo di eletti). La formazione svedese è sempre stata al top su tutti e tre i fronti sopraccitati ma stavolta, con mio profondo disappunto, l’ugola dell’ex-frontman di Malmsteen è stata sfruttata e valorizzata pochissimo (addirittura “messa da parte” in “Higher Ground” e “Traveling Minds” per lasciare spazio all’insipido Nils Erikson).

Aspettative a parte, musicalmente parlando il full-length è davvero inattaccabile. Già dalla ciclopica “God The Universe…” (che di fatto occupa più di mezzo CD) è impressionante il quantitativo di elementi messi coerentemente e sapientemente in campo da Reingold e soci: sound design, heavy-prog, jazz, fusion, rock opera, break acustici, atmosfere etniche, tentazioni sinfoniche e melodie dall'appeal quasi teatrale fluiscono deliziosamente facendo perdere la cognizione del tempo. “Higher Ground” (che non ha niente a che vedere con l’omonimo brano di Stevie Wonder) è una mini-suite meno avventurosa e più orecchiabile arricchita da un'intrigante parte strumentale e anticipa la “poppeggiante” e quasi AOR “Steer By The Stars”, scritta dal bassista insieme all’ex-collega dei The Tangent Andy Tillison. In “Traveling Minds” prevalgono le sonorità più epiche e vintage di scuola Yes e Genesis prima della chiusura lasciata alla commovente coda di “God The Universe…”.

Il disco in sé è da 8, forse anche di più, ma ‘sta cosa di Edman me la sono legata al dito e si riflette inevitabilmente sulla valutazione finale. Detto questo, progster di tutto il mondo, acquistate pure senza timore…

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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