Copertina SV

Info

Anno di uscita:2001
Durata:146 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. HYPE PERFORMANCE
  2. LAST LAUGH
  3. FROST AND FIRE
  4. EYES
  5. BETTER OFF DEAD
  6. 100 MPH
  7. I’M ALIVE
  8. BITE OF THE WORM
  9. THE TWITCH
  10. MAYBE THAT’S WHY
  11. ILL MET IN LANKHAMAR
  12. RETURN TO LANKHAMAR
  13. DARKNESS WEAVES
  14. WITCHDANCE
  15. FEEDING THE ANTS
  16. OBSIDIAN
  17. DEATH OF THE SUN
  18. FIRE
  19. FALLEN IDOLS
  20. CHAOS RISING
  21. FALLEN IDOLS
  22. PARADISE LOST
  23. JOIN THE LEGION
  24. BIFORE THE LASH
  25. ATOM SMASHER
  26. MASTER OF THE PIT
  27. KING OF THE DEAD
  28. LAST LAUGH
  29. CIRITH UNGOL
  30. SECRET AGENT MAN
  31. FERRARI 308QV

Line up

  • Tim Baker: Vocals
  • Jerry Fogle: Guitar
  • Robert Garven: Drums
  • Michael "Flint" Vujea: Bass

Voto medio utenti

I Cirith Ungol sono stati uno dei migliori gruppi epic metal mai apparsi sulla faccia della terra ed il loro nome è già da tempo un culto !! “Servants of chaos” è una raccolta di materiale raro destinato esclusivamente ai die-hard fans del gruppo (quindi, se non vi ritenete tali, la lettura della seguente recensione è piuttosto inutile poiché questa antologia è decisamente sconsigliata a coloro i quali non conoscono ancora la discografia del gruppo), un album che come nella maggior parte di questi casi pone un interrogativo: manovra commerciale o sincero “regalo” ai fans ? Sinceramente io opterei per la prima ipotesi anche se spesso, a dire il vero, questo tipo di operazioni commerciali non mi spiacciono affatto.
Dopo aver acquistato il disco e ascoltato il materiale ivi contenuto devo ammettere di aver provato prima delusione, dettata soprattutto dalla scarsissima qualità sonora di molte tracce presenti, e poi gioia grazie alla qualità di alcuni episodi.
Il primo cd è una raccolta di materiale demo relativo al primo periodo di vita del gruppo, quando Greg Lindstrom faceva ancora parte della band.
Nella prima metà sono presenti inediti e versioni “primordiali” di brani già conosciuti. Le cose migliori sono sicuramente le inedite “Hype Performance” e “Last Laugh” (anche se quest’ultima si fa preferire nella versione live) ma soprattutto le versioni demo di “Frost and fire”, con delle inedite linee di sintetizzatore che le donano un mood molto psichedelico che fa tanto anni ’70, “Better off dead” che si fa preferire in questa veste alla versione del primo album e “100 MPH” qui resa molto più grezza e diretta rispetto a quella che poi finirà su “One foot in hell”.
La seconda parte del cd è invece dedicata ad alcune registrazioni “casalinghe” totalmente strumentali realizzate dal solo Greg Lindstrom. Se “Maybe that’s why” in questa versione è clamorosamente bella e ricca di pathos come non lo era mai stata nella sua veste “definitiva” e l’accoppiata “Ill met in Lankhamar”/“Return to Lankhamar” stupisce in positivo per il feeling che riesce a trasmettere devo anche sottolineare che le restanti tracce presenti sono assolutamente noiose e decisamente inutili.
Nel secondo cd sono invece racchiuse delle registrazioni realizzate dal gruppo ormai privo dell’apporto di Greg Lindstrom. Si parte subito bene con una versione “alterternativa” di “Death of the sun” (originariamente incisa per la compilation della Metal Blade “Metal Massacre 1”) e si prosegue con ben sette versioni demo di brani tratti dalle session di registrazione del loro ultimo album intitolato “Paradise Lost”. Le più riuscite, anche perché godono di una migliore resa sonora, sono senza dubbio “Fire” (cover di Arthur Brown) e “Fallen Idols” che in queste nuove/vecchie versioni sono addirittura più coinvolgenti in virtù di una produzione meno pulita ma più corposa. Un altro motivo di interesse di questo secondo cd è senza dubbio la presenza di cinque live tracks (“Last Laugh” e “Cirith Ungol” sono le medesime bonus tracks presenti nelle ristampe rispettivamente del secondo e primo album) registrate durante alcune esibizioni a supporto di “King of the dead”. Tra tutte solamente l’esecuzione di “Master of the pit” non mi ha convinto, infatti la band a mio avviso non è riuscita a ricreare sul palco la stessa tensione strumentale che è invece presente nella bellissima versione in studio. A chiudere questo lavoro troviamo un’altra cover, ovvero la simpatica “Secret agent man” (che se non sbaglio venne utilizzata come colonna sonora di 007) con la presenza di Greg Lindstrom alla chitarra.
In definitiva ho apprezzato solo parte del tantissimo materiale presente in questa doppia raccolta (piuttosto curata anche dal punto di vista grafico) che senza dubbio renderà felici i veri appassionati del gruppo. Proprio per questo non ho assegnato un voto al disco poiché lo reputo ad esclusivo “uso e consumo dei fans” quindi, dopo aver letto questa recensione, ognuno di essi in base ai propri criteri di giudizio potrà trarre le proprie personali conclusioni e decidere se acquistare o meno questo doppio cd.
ONLY FOR FANS.
Recensione a cura di Stefano Ghignola

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