Copertina 9

Info

Anno di uscita:2011
Durata:non disponibile
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. UNDERTOW
  2. AMERICAN BEAUTY
  3. STRANGER IN MY LIFE
  4. NOBODY TAKES THE BLAME
  5. STILL AIN'T ENOUGH FOR ME
  6. ONCE UPON A TIME
  7. AS FAR AS I CAN SEE
  8. ALL THE WAY UP
  9. I WON'T GET IN MY WAY
  10. AROUND THE WORLD
  11. I GET THE FEELING
  12. UNFORGIVEN (BONUS TRACK)

Line up

  • Eric Martin: vocals
  • Paul Gilbert: guitars
  • Billy Sheehan: bass
  • Pat Torpey: drums

Voto medio utenti

What if…”, cosa succederebbe se i Mr. Big si rimettessero a pieno regime, a creare la loro musica? Che cosa succederebbe se la tanto attesa reunion avvenisse, desse vita ad un tour memorabile e riaccendesse le speranze per un ritorno in studio dei novelli Fab Four? E, per finire, cosa succederebbe se i quattro geni americani sfornassero un album nuovo di zecca, che è, nota più, nota meno, ciò che ogni fan sulla Terra non avrebbe neanche osato sognare, un paio d’anni fa? Risposta: il disco dell’anno, e siamo solo a gennaio.

Dopo essermi destreggiato, non senza fatica, tra tutti quei congiuntivi e condizionali, posso tornare al mio amato indicativo, per raccontarvi un album perfetto, dall’inizio alla fine. Perfetto per una band composta da quattro individualità forti, degli Ego smisurati che, in passato, hanno portato la band all’allontanamento di Paul Gilbert, poi allo scioglimento definitivo. Ma il grande amore di una vita, non te lo scrolli di dosso facilmente, e neanche le montagne di soldi e di fans adoranti che, qualunque percorso musicale tu abbia deciso di seguire, appena sali sul palco ti urlano “Mi-ster Big! Mi-ster Big!”. Ti verrà pure il dubbio, che, se la macchina ripartisse, qualcosa di buono ne potrebbe venir fuori…

“What if…” è una perfetta summa di quello che i Mr. Big sono stati per due decadi: hard rock, melodie accattivanti e bluesy, ed una tecnica strumentale praticamente insuperabile: Billy Sheehan, Pat Torpey, Paul Gilbert ed Eric Martin traggono il massimo profitto dalla lunga pausa, ritrovando entusiasmo, penna, alchimia, e sfornando 12 pezzi di cui la buona metà sono candidati a divenire dei classici ai loro funambolici shows.

Undertow” apre le danze in maniera ruffiana, con un mid-tempo perfetto, condito da un ritornello indelebile. Dove e come i Mr. Big riescano a trovare cotanta ispirazione, creando una song perfetta da due accordi, solo loro lo sanno. Manco il tempo di farsi troppe domande, che arriva “American Beauty”, la “Colorado Bulldog” del 2010: sin da subito notiamo una produzione che evidenzia (forse un po’ troppo) le linee di basso di Billy, sostenuto alle spalle dal “solito” Pat Torpey, ossia un mostro alla batteria al servizio della band. Cosa molto, ma molto rara, Mike Portnoy ascolta, impara e vatti a nascondere. La voce di Eric Martin, ora più che in passato, non disdegna un’effettistica chiaramente distinguibile, pur se mai invadente, e la ballad “Stranger in my life” si colora di Queen, Beatles e, scusate se è poco, Mr. Big.
La natura bluesy di Eric esplode nella successiva “Nobody takes the Blame”, che vedrei perfettamente come colonna sonora di un film di Tarantino o Rodriguez, con quel tocco di country e di finto lo-fi nella produzione che mi fa impazzire. Ma voi volete i funambolismi, vero? Ecco che Pat Torpey, in punta di rullate, ci serve “Still ain’t Enough for me”, altro pezzone semplicemente perfetto, veloce, cattivo, e virtuosistico quanto basta per far raggiungere l’orgasmo ai tanti Mr. Big fans, e non solo a loro…

Vediamo, cosa potreste chiedere ancora? Uhm, aperture al rock/metal moderno? Serviti, “Once upon a time” ha un tempo in 7, chitarre ribassate, e l’inconfondibile Eric Martin-sound nella linea vocale. Su, dai, continuate a provarci, non riuscirete a trovare un difetto in questo cd. “As far as I can see” merita il premio come testo più bello dell’album, con gli immancabili unisoni Gilbert-Sheehan ad incorniciare una prestazione maiuscola dell’immancabile Martin; “All the Way Up” è l’altro lento del disco, semplicemente commovente, sembra preso con la macchina del tempo dai favolosi anni ’80, tante acustiche ed un refrain da Dawson’s Creek che mi fa impazzire, maledetti, li odio!

I won’t get in my way” auto-plagia nel mood la bellissima “Stay together”, pur concedendosi un arrangiamento più cattivo e moderno, “Around the World” ha un riff facile facile all’unisono, chitarra-basso, di quelli che si imparano dopo la Canzone del Sole e Hey Jude… trecento note al secondo, bastardi… “I get the Feeling” concede un po’ di spazio a Paul e Billy di tirar fuori le corde di riserva dal cassetto, mentre tutto puzza di Mr. Big lontano un miglio… e, per concludere, la bonus track “Unforgiven” rimbalza su un hard rock di cui, scusatemi se pecco per loro di immodestia, i Mr. Big sono, se non i genitori, di certo gli zii di primo grado.

Un album perfetto, si diceva. Con questo non voglio dire che ogni traccia sia da dieci, è ovvio che tutto è soggettivo, che ognuno ha i suoi gusti, ed a molti piacerà questo o quel pezzo, a qualcuno magari quest’album non piacerà affatto (datevi all’ippica!); ma, nel 2011, dopo la reunion, un tour mondiale, ed una carriera che ha dato loro tutto, i Mr. Big hanno fatto l’album per i fans, in cui non manca nessuno dei trademarks della band. Un album per sognare, per cantare, per stupirsi ancora una volta dell’immenso valore di Billy, Paul, Pat, Eric. Bentornati, MOSTRI.

Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 nov 2020 alle 23:05

Stranger in my life, ballata da urlare fino a rimanere senza voce..

Inserito il 24 gen 2011 alle 17:46

Billy Sheenan è un eroe

Inserito il 23 gen 2011 alle 14:54

ieri ho comprato l'album,è molto bello,ma mostra lacune nella fase di mixaggio.i suoni sembrano impastati e non proprio puliti come dovrebbero essere.

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