Stone Sour: Quattro chiacchiere con Josh..

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Non appena metto piede sul tour bus degli Stone Sour per l'intervista, mi si para davanti il tour manager della band e mi fa : "Mancano dieci minuti al concerto, niente intervista qui, seguici nel backstage, la faremo lì". E che fai, dici di no ad un giretto guidato nel backstage? La Gloria chiama e Tarallo risponde! Scherzi a parte, mi accomodo nella sala ristorazione del backstage e attendo Josh Rand che nel frattempo era andato a cambiarsi (mancano neanche 10 minuti all'inizio del concerto). Devo dire di essere rimasto colpito da tanta professionalità, perché anche se mancava davvero poco per la loro esibizione, Josh si è scusato per avermi fatto andare avanti e indietro e mi ha messo subito a mio agio. Ecco il resoconto della nostra chiacchierata:

Josh, ti voglio raccontare una fiaba: C'era una volta una band che cominciò a muovere i primi "passi" nello scantinato di Nonna Thelma (La nonna di Corey Taylor). Quella band da allora ha fatto davvero parecchia strada..ti va di parlarcene?
(Sorride) E' stato un viaggio davvero incredibile, voglio dire, se mi guardo indietro a 20 anni fa e ripenso a dove eravamo, non avrei mai immaginato di arrivare così lontano. Siamo stati molto fortunati..è un sogno che diventa realtà.
Detto tra te e me, ritengo che "The House Of Gold And Bones pt1" sia il disco più complesso, elaborato e maturo che voi abbiate composto finora. Ed è solo la prima parte di un concept album. Cosa ci dobbiamo aspettare da questa seconda parte che a breve verrà pubblicata?
Considero la seconda parte molto più cupa e oscura, a mio avviso più pesante. C'è un non so che di maligno rispetto alla prima parte; e ritengo che la seconda parte sia più heavy anche se è lo stesso "viaggio" ma diviso in due dischi, e deve essere considerato tale.
Josh, quando hai cominciato a capire che la musica stava diventando parte integrante della tua vita?
Lo è sempre stata. A dire la verità, per quanto mi sforzi, non riesco a ricordare un singolo giorno della mia vita in cui non penso alla musica. Il mio primo giorno di scuola addirittura. E' sempre stata una parte molto significante della mia vita.
Da cosa trai ispirazione durante il processo compositivo di una canzone?
Traggo ispirazione in diversi modi..il modo in cui scrivo o compongo è molto spesso come una sorta di terapia. Seguo quelle che sono le fasi della mia vita, e le assecondo trasportandole in musica.
Josh, ti devo confessare che io mi ritrovo molto nelle vostre canzoni. Cosa si prova a sapere che i vostri testi e la vostra musica danno forza e conforto a tanti fan?
E' folle pensarci..sai, è qualcosa di unico avere un impatto così forte su tutti i nostri fans. E lo si percepisce. Voglio dire (pausa)..riesco ad avvertire che quello che noi facciamo significa così tanto per loro. E' una sensazione unica.
Quanto è stato difficile affrontare questo cambio di lineup? Shawn (Economaki) era una parte integrante dell'identità degli Stone Sour..
Personalmente, ma come del resto per gli altri ragazzi della band, è stata dura perché conosciamo Shawn da 25 anni. E' un nostro grande amico da sempre..al momento ci sta accompagnando Johny (Chow) per quanto riguarda la parte live. Aveva già suonato con Roy in passato e c'è molto affiatamento.
Josh, il tempo stringe e mi fanno segno dalla regia (Il tour manager in persona) che dobbiamo salutarci, mi raccomando dateci sotto sul palco!
Grazie a te Roberto, enjoy the show!
Intervista a cura di R.Tarallo

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 dic 2012 alle 15:43

Adesso attiro un po' di insulti su di me....il genere musicale non mi attrae affatto, ma ho fatto lo sforzo di venire su questo interessantissimo sito per farmi una cultura; seguo i post e le recensioni, e devo dire che di questo album ho ascoltato solo due brani: The Travellers Part 1 e Part 2. Commoventi. chi scrive i testi è dotato sicuramente di una forte sensibilità, e spero non sia solo accondiscendenza nei confronti di una folla di fans accaniti.... Spero di avere più elementi in futuro per potere scrivere qualcosa di più pertinente...nel frattempo mi limiterò a dire che l'intervista è ben congegnata e accurata, e traspare la forte passione dell'intervistatore non solo per il genere, ma per il gruppo, ed in particolar modo er il suo leader. Bravo Tarallo! Continua così....