Dokken: the last? … But (surely) not least …

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Le notizie che "Broken Bones" sarà l'ultimo album dei Dokken e che il mitico Donald Maynard Dokken vuole ampliare i suoi orizzonti musicali e provare qualcosa di diverso (seguendo una direzione musicale molto più "heavy", addirittura affine a Tool e Slayer …), rimbalzano sulla Rete come le manifestazioni di un personaggio un po’ “lunatico” (nella migliore delle ipotesi), se non in preda ad una piccola crisi di “senilità”, facendo aleggiare un’ombra di “sconforto” su tutta la comunità melodica.
Chi lo “conosce”, però, e sa del suo carattere “difficile” ed egocentrico, del suo “carisma” e del suo gusto per “l’iperbole”, non può che confidare in un “ripensamento” o quantomeno nelle sue ben note qualità artistiche, nella speranza che emergano qualunque sia la “nuova avventura” che il nostro deciderà d’intraprendere.
Le imperscrutabili regole del business discografico avranno poi, come sempre, un ruolo importante nella questione, mentre per il momento le certezze riguardano il buon valore complessivo di "Broken Bones" e la discreta “loquacità” (senza esagerare né …) di un artista sicuramente non comune …

Ciao Don, benvenuto (anzi sarebbe meglio dire bentornato …) su Metal.it e complimenti per vostro ultimo album … trovo “Broken Bones” un lavoro bello ed emozionante … come mai avete deciso di intitolarlo in questa maniera?
Ciao e grazie … si tratta di una semplice metafora della vita, e di quella di chiunque! Non credo si possa evitare di contare qualche “cicatrice” o qualche “osso rotto” nell’analisi della propria vita … non si esce “vivi” dalla propria esistenza senza aver dovuto affrontare qualche problema …
Cosa ci puoi dire sul processo creativo del disco? Ci sono state novità di rilievo rispetto al vs. tradizionale modus operandi?
Abbiamo dedicato circa un anno alla composizione e contemporaneamente abbiamo suonato molto dal vivo, una cosa che adoro e che continuerò a fare finché ne avrò la possibilità. Abbiamo voluto curare moltissimo questa fase, e dal momento che sia io che Jon abbiamo convenuto che “Broken Bones” sarebbe stato l’ultimo lavoro dei Dokken, l’intento era ovviamente che fosse il migliore possibile, senza replicare pedissequamente i nostri vecchi successi …
Solita domanda probabilmente “fastidiosa” per un artista, ma spesso funzionale a soddisfare la curiosità dei fans … c’è qualche pezzo a cui sei particolarmente legato o che consideri rappresentativo del disco?
In effetti, è una domanda a cui è praticamente impossibile rispondere, amo indistintamente tutti i brani del Cd, proprio come si amano i propri “figli”, e anche se a posteriori ci sono alcune cose che oggi farei diversamente, posso dire di essere complessivamente piuttosto soddisfatto del risultato finale …
Anche se ho capito che non ti piace parlare dei “casi singoli”, ti chiedo almeno di fornirci qualche indicazione supplementare sul pregevole remake di “Today” … non in molti, me compreso, avrebbero immaginato i Jefferson Airplane come una tua “influenza” …
Si tratta di un pezzo che ascoltavo quando ero molto giovane, le vocals di Marty Balin in questa canzone sono semplicemente straordinarie. Ho cercato di rispettare la versione originale della canzone, conferendogli contemporaneamente un suono più “fresco” e “moderno” …
Penso che il nuovo albo sia all’altezza della vostra “gloriosa” storia, ma mi piacerebbe sapere se, quando componete del nuovo materiale, sentite mai la pressione di un’elevatissima aspettativa da parte dei vostri fans
In realtà l’unica forma di pressione che avverto riguarda solo il fatto di scrivere sempre buona musica, e la fonte di tale “peso” non sono i fans ma me stesso …
La partnership con la “nostra” Frontiers Records si è rivelata ancora una volta assolutamente fruttuosa … non ti sembra strano che un genere tipicamente “americano” come il vostro sia patrocinato da un’etichetta italiana?
Il mondo attuale è “globalmente” connesso attraverso la Rete, e francamente non m’interessa molto la nazionalità della nostra etichetta, mi preme solamente la sua competenza e affidabilità, e con la Frontiers abbiamo uno splendido rapporto, anche se spesso devo ammettere che la “faccio impazzire” con la mia puntigliosità, una cosa abbastanza ricorrente nella relazione artista / casa discografica … Serafino (Perugino, ovviamente n.d.a.) ormai ci è abituato e ha compreso quanto sono testardo quando si tratta della mia band … e poi, a ben vedere, il mio primo contratto discografico fu con la Carrere Records, una label francese …
Se avessi la possibilità di cambiare qualcosa del passato dei Dokken, su quale aspetto ricadrebbe la tua scelta?
Il passato non può essere cambiato … ogni individuo dovrebbe guardare unicamente al suo futuro e preoccuparsi solo di quello che succederà nel proseguimento della sua esistenza. E’ un errore pensare al proprio passato e recriminare su cosa si sarebbe dovuto fare … dal passato si deve soltanto imparare …
C’è la possibilità di vedere i Dokken dal vivo qui in Europa?
Ci piacerebbe molto suonare in qualche Festival europeo nella prossima estate, ed è da molto tempo che siamo pronti a mettere in pratica tale desiderio … se fossimo in un “mondo ideale” la cosa si dovrebbe concretizzare, però …
Prima accennavi al “fenomeno Internet” … come valuti il passaggio dalla “scarsità” d’informazioni degli anni ottanta all’esuberanza di notizie dei nostri giorni … non credi che si rischi di confondere l’eventuale acquirente (sempre più “raro”, peraltro)?
I tempi in cui i gruppi rock potevano “dire la loro” nelle classifiche di vendita sono sostanzialmente andati, e questo a causa del downloading, un “morbo” che non può essere fermato, neanche da un colosso come i Metallica, che ci hanno provato con determinazione e a cui va il mio rispetto per aver combattuto una “battaglia” in nome di tutti i musicisti.
La mia opinione sul tema è, quindi, molto semplice … ho la massima fiducia nei nostri fans “storici” e sono certo che loro troveranno sempre il modo di ascoltare la nostra musica, ovunque essa sia …
A questo punto della tua carriera, quali sono gli obiettivi professionali di una “rockstar” come te? Che significato assegni alla parola “successo”?
Sono solo un musicista, a cui non interessa essere chiamato “rockstar” … ti puoi considerare una persona di “successo” quando sei gratificato dall’affetto della tua famiglia e dei tuoi amici. Tutto il resto è soltanto un sovrappiù.

Grazie Don, e stai sicuro che non ti “deluderemo” e ti seguiremo con attenzione anche nelle nuove “sfide” che, a quanto sembra, hai deciso di affrontare …
Intervista a cura di Marco Aimasso

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