Ensiferum: i portatori di spade

Info

Gruppo:Ensiferum

Tornati con Unsung Heroes, pregevole lavoro che porta a perfezionamento gli elementi già presenti nei precedenti lavori e ne introduce di nuovi, gli Ensiferum sono oggi una delle band di maggior successo in quel panorama folk/pagan metal, che sempre più successo sta avendo, persino negli Stati Uniti. Undici anni passati a portare avanti il vessillo di un genere che nel 2001, quando uscì il loro primo album omonimo, era molto più di nicchia. Mio interlocutore è stato il bassista Sami Hinkka.

Parliamo della genesi di Unsung Heroes…
Siamo molto lenti nel comporre, pensa che abbiamo iniziato a lavorare su alcuni dei brani di Unsung Heroes già sei anni fa, senza riuscire a completarli fino ad ora. La maggior parte del materiale, comunque, è stato scritto negli ultimi anni. Componiamo tutti insieme e questo è lo step più importante per noi, perché suoniamo qualsiasi cosa ci venga in mente, senza una direzione precisa; d’altro canto, è ovvio che in questo modo ci mettiamo molto di più ad avere un prodotto finito. Abbiamo una regola: anche l’idea più bizzarra va provata almeno una volta e vige una totale democrazia. Questa volta avevamo le idee più chiare su quello che volevamo e ci siamo incontrati più volte con Hiili Hiilesmaa per la pre produzione; è stato d’accordo sull’avere un sound grezzo e strutturato. Volevamo ridurre il numero di tracce rispetto a From Afar, così da far risaltare i dettagli. Abbiamo registrato delle demo version dei brani ed abbiamo passato molto tempo insieme, per perfezionarli prima di entrare in studio. La band ha vissuto insieme per due mesi e questo ci ha resi più uniti ed ha rafforzato lo spirito di gruppo.
Rispetto ai precedenti album qui ci sono più clean vocals, arrangiamenti più curati e l’introduzione di suoni progressive. Possiamo considerarlo come l’inizio di un nuovo periodo stilistico?
Non necessariamente; è solo la maniera in cui questi brani sono usciti. Abbiamo già abbozzato quattro o cinque pezzi per il prossimo album e sarà nuovamente un passo verso una diversa direzione stilistica. Vogliamo evolverci e cercare nuove strade per esprimerci con la musica.
Di recente ho parlato con Ivar degli Enslaved. Era piuttosto critico nei confronti di molte delle pagan/viking band, che, a suo dire, offrono alla gente un’immagine dell’antica cultura scandinava “da fumetto”: elmi con le corna, birra, spade… senza nessun riferimento antropologico e filosofico. Cosa ne pensi?
Ha ragione, non posso negarlo. Ma, d’altro canto, potremmo iniziare una discussione su quale dovrebbe essere il significato della musica. Alcune persone la prendono più seriamente, vogliono dare un messaggio e cercare di cambiare il mondo; per altre è divertimento, voglia di evadere dal quotidiano. Non c’è un unico modo per interpretare l’arte. Ma, come ti ho detto, capisco perfettamente il suo punto di vista.
Chi sono gli eroi non celebrati (Unsung Heroes N.d.R) di cui parlate?
Questo argomento si rifà a quello che ti dicevo prima. Non amo spiegare troppo i miei testi, perché voglio che ogni ascoltatore trovi il proprio significato. Se un artista spiega approfonditamente il proprio lavoro, nessuno vedrà più altro significato al di fuori di quello. Non c’è un’interpretazione giusta e una sbagliata.
Di chi sono le voci femminili su Celestial Bond e Passion Proof Power?
Su Celestial Bond (che, a mio parere, è il pezzo più meraviglioso che abbiamo mai scritto), è della stupenda Laura Dziadulewich. In Passion, Proof, Power le parti di soprano sono dell’incredibile Ulla Bürger. Entrambe le signore hanno fatto una lavoro eccellente.
Chi di voi ha avuto l’idea di coverizzare la hit dei Gipsy King?
Era un’idea che avevamo da tempo; finalmente abbiamo avuto del tempo per arrangiarla e registrarla. Nessuno di noi sa pronunciare una sillaba in spagnolo, quindi abbiamo scritto sotto ogni parola del testo come doveva essere pronunciata, poi abbiamo dato il microfono a Petri e gli abbiamo detto di usare il growling più cavernoso che riusciva a fare . E’ stato molto divertente!
Come vedi la scena folk finlandese?
Il fatto di vivere in una nazione piccola come la Finlandia fa si che tutte le metal band siano un po’ fan le une delle altre. Sono un grande fan dei Moonsorrow da molto tempo ma mi piacciono anche i Korpiklaani, li trovo molto divertenti e credo che diano il loro meglio dal vivo. Perfetti per ubriacarsi.
Due delle vostre influenze musicali più riconoscibili mi sembrano gli Iron Maiden ed i Balsagoth, sei d’accordo?
Certo! Pensa che Markus ha scritto parecchi pezzi per loro anni fa e abbiamo anche suonato assieme in Inghilterra al Bloodstock. E’ stato molto buffo guardarlo mentre li ammirava come se fossero degli idoli. Per quanto riguarda gli Iron Maiden è colpa mia, perché ne sono un grande fan!
Sami, so che sei un estimatore dell’Italia…
E’ vero! Qualche tempo fa ho trascorso due settimane in Italia; ho colto l’occasione per poter ammirare i monumenti di Roma, visitare Firenze e Napoli. Siete persone molto amichevoli ed avete un ottimo vino!
Progetti?
Attualmente stiamo facendo il tour europeo e stiamo programmando di estenderlo anche al di fuori dell’Europa. Fra un tour e l’altro inizieremo a registrare le demo version dei brani per il prossimo album. Ma non c’è fretta; ci sono ancora milioni di persone che non hanno ascoltato Unsung Heroes ancora, quindi è meglio focalizzarci prima su quello.
Intervista a cura di Laura Archini

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?