Intervista ai The Nosebleed Connection

Fra i diversi album provenienti dalle più disparate parti della nostra Penisola giunti sulla mia scrivania, “Nosebleeders” dei Nosebleed Connection è fra quelli che più mi hanno colpito per personalità e attitudine. La band laziale riesce a sprigionare, grazie ad un efficace mix fra metal e grindcore, una energia davvero positiva. Ma è meglio lasciare parlare i diretti interessati…

Buongiorno ragazzi, direi che la prima cosa da fare sia quella di fare una presentazione a chi ancora non vi conosce. Chi sono i Nosebleed Connection e quali sono i vostri obiettivi musicali?
GLC - Ciao ed innanzitutto grazie dello spazio che ci state offrendo. Siamo una band della provincia di Roma e suoniamo metal con forti influssi hardcore da ormai dieci anni. Per quanto riguarda gli obiettivi musicali noi puntiamo solo a divertirci il più possibile ed a far divertire il più possibile!
Mi sono riascoltato “Nosebleeders” prima di scrivere queste domande e devo dire che le impressioni che ebbi al momento dell’ascolto non sono per nulla mutate. Da dove nasce il piglio aggressivo, adrenalinico, che costituisce la spina dorsale del cd? Da quel che ho letto in giro l’album è davvero piaciuto a noi “scribacchini” che abbiamo avuto modo di recensirlo.
Essì...l'album ha riscosso moltissime recensioni positive e ne siamo molto fieri perché abbiamo lavorato e sudato parecchio per arrivare a scriverlo e registrarlo.
L'album alla base ha semplicemente la voglia di suonare quello che si vuol suonare: è un album onesto...noi non rincorriamo nessuna moda o tendenza e ce ne fottiamo di quelle pseudo-realtà che ogni tanto spuntano in giro trascinandosi dietro frotte di ragazzini e band inutili!
Quali sono le vostre maggiori influenze? Guardate più oltreoceano o c’è anche qualche band italiana fra i vostri numi tutelari?
In Italia purtroppo non abbiamo muse ispiratrici e dico purtroppo perché non nascondo il fatto che sarei contento se ci fosse davvero qualche band da cui prendere spunto.
Le nostre influenze derivano quasi esclusivamente da oltreoceano e da quelle band metal, punk e hardcore che hanno segnato le nostre infanzie, adolescenze, vite. Ti potrei dire Slayer, ti potrei dire Machine Head, ti potrei dire Sepultura, ti potrei dire un'infinità di band ma di certo di ti posso altrettanto dire che ormai sentiamo che il suono è diventato nostro quindi l'influenza più grande sta nella nostra sala prove.
Sono passati diversi anni dal precedente lavoro, quali sono state le maggiori difficoltà incontrate nel processo di lavorazione di “Nosebleeders”? Si può parlare di maturazione del vostro sound o è un termine azzardato?
Io credo che un'evoluzione in una band che suona da così tanti anni sia inevitabile! L'unica vera difficoltà sta nel riuscire a tirare fuori quello che si ha in testa e tradurlo in musica ed a volte questa operazione può richiedere anche degli anni!
Starà al risultato poi giustificare il tempo.
Come nasce una canzone dei Nosebleed Connection? E’ un lavoro di gruppo o qualcuno di voi si occupa maggiormente del songwriting?
Il lavoro è di gruppo, nessun songwriter principale!
Da ormai dieci anni, due volte alla settimana ci incontriamo a casa mia, nella nostra sala prove ed è lì, come dicevo prima, che nasce il tutto!
Premesso che si sente che tutti date il 100%, in cosa pensate di dover migliorare ancora?
Il 100% non lo dà nessuno! Magari!...
“Nosebleeders” è il classico album predisposto per la dimensione live. Avete già avuto occasione di suonarlo dal vivo? Reazioni?
Abbiamo suonato parecchio in questo ultimo anno qui nella capitale e dintorni e nonostante le difficoltà nel trovare situazioni degne abbiamo sempre e comunque riscosso sinceri apprezzamenti. A marzo abbiamo potuto presentare il disco suonando con H2O e Madball, mentre a dicembre abbiamo partecipato ad uno degli eventi più grossi qui a Roma: Questa è Roma, mica...
Se ne aveste la possibilità, con chi vi piacerebbe suonare dal vivo?
Slayer, senza ombra di dubbio.
Qualche aneddoto capitato durante le vostre esibizioni?
Le quantità d'alcool non mi permettono di ricordare nulla...ahahah...una volta mi ricordo che siamo finiti a girare in macchina con Pierpaolo de Il Teatro degli Orrori e quella è stata una serata di quelle che non si dimenticano facilmente!
Più amicizie o più invidie all’interno della scena italiana?
Invidie, invidie, invidie. Ma qualche amico durante gli anni siamo comunque riusciti a trovarlo nonostante tutto.
Progetti per l’immediato futuro?
Suonare il più possibile in giro e divertirsi, poi se un giorno ci troviamo di fronte la possibilità de registrare ancora qualcosa ben venga!
Le ultime parole sono per voi:
Grazie ancora per lo spazio, grazie ad Alex della Necrotorture Agency e soprattutto grazie a tutti quelli che credono in noi!

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