Canaan... il buio nella luce...

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Gruppo:Canaan
Dopo cinque anni di oscuro silenzio tornano a farsi sentire pure i Canaan, per di più con un album che presenta una novità assoluta nella storia di questo gruppo, ossia l'utilizzo della lingua italiana nei testi. Contro.Luce è un album buio e malinconico, dove disperazione e malessere convivono sulla stessa lunghezza d'onda.

Ben tornati fra noi Canaan… era ormai da qualche anno che non vi facevate sentire con un nuovo album, cosa è successo dopo la pubblicazione di The Unsaid Words nel 2006?
Mauro: Abbiamo avuto un momento di “sbandamento” dovuto a trasferimenti e/o cambiamenti di lavoro e/o altri problemi assortiti. In effetti il gruppo è rimasto “in animazione sospesa” almeno fino agli inizi del 2009; durante questo periodo di stasi ho spostato i miei impulsi creativi verso Neronoia, il gruppo creato con Gianni dei Colloquio. Questo progetto ha portato alla pubblicazione di due dischi tra il 2006 (Un Mondo In Me) e il 2008 (Il Rumore Delle Cose). A fine 2009 alcuni elementi sono ritornati al loro posto ed abbiamo ricominciato a lavorare come Canaan ad un disco nuovo, per il quale avevo registrato qualche frammento sparso negli anni precedenti; il risultato è quello che si può sentire in Contro.Luce che personalmente considero l'apice della nostra produzione, almeno fino al prossimo disco, per il quale abbiamo già cominciato a buttar giù qualche idea preliminare.

Contro.Luce è il vostro nuovo disco e si caratterizza per l’uso della lingua Italiana, come siete arrivati a maturare questa decisione? Non avete paura che i vostri fan oltre confine possano non integrarsi adeguatamente alle nuove canzoni?
Mauro: Sinceramente non mi sono posto il problema. I testi sono nati in italiano e non avrebbe avuto senso tradurli. Con ogni probabilità su questa scelta ha pesato in qualche modo l'esperienza Neronoia, che mi ha spinto verso la lingua madre. Detto fuori dai denti poi, viste le vendite risibili del disco, me ne sbatto se lo “scaricatore folle” straniero non capisce quello che dico. Oh, poverino. Vorrà dire che mi scriverà, complimentandosi del disco ottenuto con tanta fatica tramite il mulo, e mi chiederà gentilmente di tradurglieli. Non sai quanto spesso mi stia capitando! E non sai quanto mi faccia da un lato sorridere, dall'altro infastidire. Sorridere perchè sono conscio dell'inevitabilità del fatto e di come questo significhi che in un modo o nell'altro il disco sta circolando; infastidire perchè non riuscire neppure più a coprire le spese vive di mixaggio/mastering e stampa del disco (cosa già successa per The Unsaid Words) significa che c'è qualcosa di profondamente sbagliato. Se anche in una micro-micro nicchia come la nostra non si vende più nulla, vuol dire che l'ingranaggio è inceppato in modo forse permanente.

Nei molti intermezzi strumentali che dividono i vari brani in scaletta si possono ascoltare numerose atmosfere e melodie orientaleggianti, tra l’altro molto affascinanti, c’è una passione e uno studio dietro maturati negli anni oppure è soltanto una “questione estetica”?
Mauro: Grande passione per la musica etnica “vera” (non quella contaminata dal pop o da altri generi musicali) e una notevole ricerca sonora, svolta – purtroppo per evidenti limiti fisici e/o economici – a distanza e con strumenti il più delle volte virtuali. Fin dagli inizi del gruppo (e ancora prima...) sono sempre stato molto affascinato dagli strumenti etnici, capaci di ricreare suoni ed atmosfere spesso molto lontane dal nostro modo di sentire “occidentale”. Ne consegue il mio desiderio di inserirne spezzoni nella musica che compongo. Mi piacerebbe davvero molto poter girare un po' il mondo e registrare in loco con musicisti locali. Non penso però che accadrà mai, per cui devo accontentarmi di quello che ho.

I testi del nuovo disco sono molto introspettivi e ovviamente molto personali, ma c’è un messaggio dietro oppure vanno circoscritti soltanto in un ristretto ambito artistico? Sono molto interessanti quelli di Calma, Noia e Onore, ti va di descrivere ai lettori che tematiche analizzano?
Mauro: Tutti i testi che scrivo riflettono i miei punti di vista personali circa quello che accade dentro e fuori dalla testolina bacata che mi ritrovo. Essendo per l'appunto cosi' personali, spero non te la prenderai a male se non commento in profondità il loro significato. Ognuno ne faccia l'uso che preferisce. Non ho alcun messaggio particolare da comunicare, mi basta che in qualche frangente riescano a creare immagini (belle, brutte, neutre) anche nella testa di chi li legge.

E’ normale che in qualche frangente, ascoltando le parole dei testi, mi è tornato alla mente Franco Battiato? Magari quello più criptico e “filosofico”. Pazzia mia oppure c’è un qualcosa di vero?
Mauro: Non sei il primo a fare paragoni tra Contro.Luce e Battiato; devo dire che la cosa mi fa piacere, non tanto perchè io ami la musica di Battiato (cosa che in effetti non è...) quanto perchè riconosco il notevole spessore concettuale dei suoi testi, che sono tra i migliori nell'ambito della musica italiana.

I Canaan si distinguono dal resto delle altre band per un approccio molto personale e originale alla musica, e questo vi porta a mixare svariati stili ma odiernamente cosa ascoltano i Canaan e cosa li influenza a livello musicale? C’è qualche gruppo/filone che negli ultimi anni vi ha colpito particolarmente?
Mauro: Negli ultimi anni ho ascoltato quasi solo Power Noise e Dark Ambient, con qualche sporadica incursione in altri generi. Non so quanto i miei ascolti influenzino quello che compongo - direi non moltissimo, a giudicare dal risultato finale. Tra i gruppi per i quali nutro ammirazione e stima cito in ordine sparso: KENT, FIREWATER, DAVID GALAS, ANAAL NATHRAKH, L'ESCARGOT, COLLOQUIO, CONTROL, SLOGUN, DREDG, ACT NOIR, ESOTERIC, KONG, OLHON, THIS EMPTY FLOW, VANESSA VAN BASTEN, SEIGMEN, SOPHIA, ROLAND KAYN, CAUL, YEN POX, MANES, COP SHOOT COP...

La musica dei Canaan di certo non può essere descritta come solare… mi chiedevo se però tutto questo si riflette anche nella vostra vita di tutti i giorni, oppure è un modo efficace per esorcizzare la negatività della vita stessa?
Mauro: Non sono una persona serena, questo è poco ma sicuro. Vivo male con me stesso (e altrettanto male con la maggior parte delle altre persone), mi lascio sopraffare dai problemi e sballottare dagli eventi. Mi manca il controllo di molte, troppe cose. Credo che Canaan sia in effetti una sorta di terapia per il mio equilibrio. Suono per sfogarmi/spurgarmi da quello che faccio fatica a metabolizzare; vorrei, fortemente vorrei essere sereno, calmo, equilibrato. Non lo sono, e mi ritrovo a scrivere e suonare della mia inadeguatezza e dei miei piccoli, patetici problemi. Giusto quindi che molti deridano i miei tentativi.

La copertina è semplicemente Bella, e quella gamma di colori ben si adatta al mood generale del disco. Quanto conta per i Canaan l’aspetto visivo della musica? Le immagini vanno di pari passo con il suono oppure credete che l’unica discriminante sia la sostanza, senza badare all’aspetto esteriore?
Mauro: Un buon disco Deve avere anche un aspetto grafico degno di tale nome. Oppure si finisce per impantanarsi nel mondo dei merdosissimi mp3 da ascoltare in metropolitana mentre giochi con il cellulare. Non concepisco un disco “serio” slegato da un supporto di qualche genere, né tantomeno privo di testi e immagini. Perciò pongo sempre molta attenzione nel creare copertine ed artwork che riflettano il disco. E per questo motivo non comprerò mai un album in mp3. Sarò l'ultimo deficiente al mondo, ma voglio un supporto fisico da toccare, non una serie di files su un hard disk; voglio comprare un oggetto, non un qualcosa di volatile come una scoreggia.

Come si sta comportando Contro.Luce a livello di critica e pubblico? Avete un traguardo da raggiungere oppure è meglio non avere particolari aspettative?
Mauro: Non ho mai avuto alcuna aspettativa, se non quella di fare musica che mi soddisfacesse. Nessun traguardo, nessuna pretesa, nessuna necessità, nessun desiderio di “apparire/pia-cere/essere conosciuto”. Suono per me stesso e questo mi basta. E' ovvio che questo può sembrare strano o quantomeno poco furbo, ma non importa: Canaan non è un gruppo da “intrattenimento” quanto una mia personale valvola di sfogo. Detto questo, il disco sta ottenendo un ritorno notevole dal punto di vista della critica e del pubblico. Non sarebbe male se alla fine si riuscisse anche a vendere qualche disco... eheh...

Per caso si inizia a organizzare qualcosa pure sotto il profilo dei concerti? Da quanto mancate all’appello con il vostro pubblico? E dei Neronoia cosa mi dici? Ci sarà occasione per un nuovo album prossimamente?
Mauro: Canaan non è (da anni ormai) un gruppo vero e proprio, dal momento che lavoriamo ai brani in autonomia, a distanza di tempo ed in modo slegato gli uni dagli altri (meno male che ci sono i computer a tenere traccia di quello che facciamo...), per cui è impossibile per noi pensare di suonare dal vivo, principalmente per problemi “logistici” ed in secondo luogo perchè proprio non ci interessa farlo. Non abbiamo in realtà mai suonato dal vivo, e credo che mai lo faremo. Per quanto riguarda Neronoia, non so cosa dire. Al momento il gruppo è in un “limbo” dal quale potrebbe uscire solo in determinate circostanze, che purtroppo al momento non vedo molto probabili.

Siamo in conclusione, a te l’ultima parola e grazie per la disponibilità!
Mauro: Grazie a voi per lo spazio che ci dedicate, e buon proseguimento. : NULLA : MAI : IN NESSUN LUOGO :
Intervista a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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