Keenants (Marco)

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Nonostante siano trascorsi quasi due anni dall’uscita di “Let’s Start From Beginning”, i fiorentini Keenants ci tengono a dire la loro e lo fanno attraverso le parole di Marco, il quale ci racconta anche le anticipazioni sul prossimo disco, che siamo sicuri stupirà gli amanti del crossover italico.

Prima di parlare di “Let’s Start From The Beginning”, mi piacerebbe che vi presentaste ai nostri lettori.
“Siamo i Keenants, 5 ragazzi di Firenze che cercano di dedicare quanto più tempo possibile alla propria musica. Portiamo avanti il nostro progetto con la massima onestà senza mai risparmiare energie sia quando ci troviamo su un palco che quando siamo in sala prove a comporre o a registrare nuova musica.”

Nella mia rece ho scritto che i Keenants hanno compreso il significato di parole come dinamismo e potenza. Pensate siano davvero queste le caratteristiche principali del vostro sound?
“Esattamente. Quando componiamo un nuovo brano quello che cerchiamo di ottenere è sempre l’impatto ed il ritmo giusto per far scatenare la gente, per questo nel percorso creativo manteniamo sempre un approccio live. Il nostro scopo è mettere carica e aggressività nella musica ma non mancano momenti più pacati e melodici a fare da contrasto.”

Quali sono le tre songs imperdibili di questo lavoro?
“E’ inutile dire che per noi tutto il disco è importante, ma se ti devo citare tre brani a cui noi siamo più legati penso siano “This song is not in a Playlist” per l’impatto e l’immediatezza, “Unbreakable” per la sua struttura e per i diversi momenti musicali che offre ed infine “Earthbound” per le dinamiche in cui si muove, partendo da ritmiche spezzate fino ad aperture vocali molto melodiche.”

Dal punto di vista lirico quali sono i vostri temi preferiti? Amate parlare di politica?
“Seguiamo la politica anche se con un velo di cinismo, comunque nel nostro disco non c’è alcun riferimento ad essa, almeno in senso stretto. Il tema ricorrente è invece quello della politica musicale e del mondo commerciale che circonda la musica, noi ci vediamo troppo business ad ogni costo e troppi passaggi di mano che vanno a soffocare le piccole realtà emergenti.”

Dopo il boom di fine anni ’90 inizi 2000, il cosiddetto Nu Metal/Crossover ha avuto una flesssione. Qual è la vostra opinione in merito?
“Penso che in definitiva il Nu Metal /Crossover sia semplicemente stato un’evoluzione del Metal stesso, che ha retto fino a che anche lì non è arrivata la commercializzazione estrema, portando tutto quello che c’era di buono e originale verso una standardizzazione in cui molte band hanno perso la loro identità.”

A proposito, mi direste i 5 dischi fondamentali per voi?
"È molto difficile trovarti 5 dischi fondamentali per noi, diciamo che i più importanti sono da ricercare in quei gruppi che hanno fatto si che iniziassimo a suonare, e sono i gruppi riconducibili alla scena Metal anni 80/90, quindi puoi capire che sono davvero tanti!
Potremmo citare “Master of puppets” dei Metallica, “Arise” dei Sepultura, “Burn my eyes” dei Machine head, “Cowboys from hell” dei Pantera, “Demanufacture” dei Fear Factory, ma sono solo alcuni.”

Importante per voi è stato l’aiuto di Carlo Bellotti. Come siete entrati in contatto con lui?
“Diciamo che l’incontro con Carlo è stato abbastanza casuale, noi come tutti i gruppi stavamo cercando qualcuno che ci potesse aiutare a livello manageriale, e conoscendo il nome della Alkemist-Fanatix spedimmo il nostro promo anche a loro. Solo dopo siamo venuti a sapere che a capo c’era Carlo, che conosciamo ormai da tanti anni, visto che abitiamo nella stessa città e frequentiamo gli stessi circuiti musicali.”

Incidete per la Copro Records, un’etichetta estera. Quali sono le differenze nel modo di lavorare degli inglesi rispetto agli italiani?
“La differenza maggiore che abbiamo riscontrato noi, è nel rapporto personale e nella comunicazione. Per noi infatti è stato un po’ complicato concordare una buona promozione con la Copro, proprio per rimediare a questo problema da quest’anno collaboriamo con la Kick promotion che ha accettato di includerci nel proprio rooster e che, siamo sicuri svolgerà un buon lavoro di promozione e diffusione del nostro marchio.”

“Let’s Start From The Beginning” è uscito un pò di tempo fa e raccoglie pezzi anche anteriori, nel frattempo quali passi avete fatto? Anticipazioni su un prossimo disco?
“Si in effetti nel disco ci sono brani che risalgono al 2002/2003 ma abbiamo deciso di includerli nel lavoro per far capire l’iter musicale compiuto in questi anni, è per questo motivo che abbiamo usato il titolo “Let’s start from the beginning” per il disco.
Sul nuovo materiale a cui stiamo lavorando ti posso già dire che si presenta con sonorità molto più pesanti, con parti vocali più aggressive. Abbiamo già una dozzina di pezzi pronti ed entreremo in studio a brevissimo per registrarli. Confidiamo molto in questo nuovo lavoro e nella nuova direzione presa, tutti i pezzi sono stati creati in un arco di tempo molto breve così da risultare più omogenei e diretti.”

Se dovessi descrivere all’ascoltatore un live-show dei Keenants quali parole useresti?
“I Keenants salgono sul palco per divertirsi e far divertire la gente, godiamo nel suonare e vedere i ragazzi che fanno un casino infernale là sotto insieme a noi, quindi direi che i nostri live sono Energici.”

Ti lascio le ultime parole per chiudere.

“Vogliamo ringraziarvi molto per lo spazio e il tempo che ci avete dedicato, e per la lealtà con cui curate il panorama underground italiano. Speriamo di aver fatto venire voglia a chi sta leggendo di venirci a vedere, e approfittiamo per ringraziare tutte le persone che con il loro supporto e affetto ci spingono ad andare avanti determinati.
Ciao e grazie Mille ancora.
KEENANTS
(Marco)”

Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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