De Profundis, metal estremo ma intelligente

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Non molto tempo fa sulle pagine gloriose di Metal.it hanno trovato spazio gli inglesi De Profundis con il loro album "A Bleak Reflection". Quale occasione migliore per scambiare due parole con la band?

Ciao ragazzi, prima di tutto benvenuti sulle pagine di Metal.it! Presentatevi ai nostri lettori.
Beh siamo i De Profundis, una band di metal estremo formata da 5 elementi e veniamo dall'Inghilterra. Ci siamo formati nel 2005 ed abbiamo appena fatto uscire il nostro secondo album "A Bleak Reflection". Se vi piace il metal estremo intelligente con un sacco di saliscendi allora dovreste dare un ascolto al disco.
Il vostro secondo album si intitola "A Bleak Reflection". Per quanto tempo ci avete lavorato? Ci potete raccontare come l'intero processo di songwriting e registrazione si sono svolti?
Abbiamo iniziato a scrivere il secondo disco poco dopo l'uscita di "Beyond Redemption" (primo album autoprodotto dalla band, ndr) ma la cose hanno iniziato a funzionare quando Nick si è unito a noi nell'estate del 2008. Roman e io avevamo un sacco di idee ma una volta che Nick è arrivato, la sua tecnica ci ha permesso di scrivere molto più velocemente e di creare musica più complessa. Tipicamente Roman o io portiamo un riff e poi la sviluppiamo tutti insieme jammando. Craig (cantante, ndr) è molto coinvolto negli arrangiamenti poichè riesce ad essere obiettivo sulla musica.
Trovo il disco davvero interessante, in grado di miscelare doom, death ed un tocco progressive. Piuttosto originale, direi. Se doveste descriverlo a chi ancora non l'ha ascoltato che parole usereste?
Grazie, abbiamo lavorato molto per fare qualcosa di diverso che stimolasse l'ascoltatore. Ci descriviamo come Progressive Extreme Metal. Chi è appassionato nel metal estremo intelligente scaverà a fondo nel disco. Lo vedo come un viaggio attraverso il metal estremo, ci sono un sacco di saliscendi, soprattutto perchè mischiamo un sacco di stili. E' anche un disco che mette alla prova per via della durata e per il fatto che non si riesce a catalogare in un solo genere. E' qualcosa di cui andiamo molto fieri, perchè questo mix ci da una personalità diversa, che è qualcosa di pazzesco da raggiungere per essere il nostro secondo disco.
Siete soddisfatti dei voti che l'album sta ricevendo sul web e sulle riviste? Ve lo aspettavate?
Sì, siamo soddisfatti. La cosa che più ci fa piacere è che il disco non lascia nessuno indifferente. Ad alcune persone piace, ad altre meno, ma è positivo perchè significa che hai creato qualcosa di diverso che sfida l'ascoltatore. L'unico mio rammarico è dovuto alla natura della stampa musicale e alle sue strette tempistiche, il che significa che non tutti i recensori hanno tempo per ascoltare tutto il disco. C'è un concept testuale che si sviluppa durante il disco, che è possibile apprezzare solo se ascolti il disco dall'inizio alla fine e che te lo fa godere appieno. Ma così è la vita. In ogni caso siamo molto felici dell'accoglienza.
Potreste menzionare le band che secondo voi hanno influenzato i De Profundis e la creazione del disco? Con chi di questi vorreste dividere il palco?
Non credo ci sia alcuna influenza diretta, veniamo tutti da background differenti e abbiamo tutti un'età diversa, quindi le nostre influenze sono piuttosto varie. Credo si senta mentre si ascolta il disco. Un pezzo come "Crimson Black Bleeding" è una buona rappresentazione di quello che ci piace, un brano lungo, lento, parti veloci e tecniche, assoli di chitarra eccetera. Siamo stati fortunati da dividere il palco con gli Iron Maiden, il che è veramente incredibile quindi tutto il resto è extra. Vorremmo solamente avere una lunga carriera davanti a noi, molti album e tour ci renderebbero felici.
Normalmente dopo un disco viene la relativa tournee. Avete intenzione di mettervi on the road? So che verrete in Italia per il Kolony Metal Fest II. Siete eccitati?
Sì, abbiamo appena confermato un tour europeo di dieci giorni a maggio con Ragnarok e Noctem. Sarà divertente. Siamo anche confermati al Kolony Metal Fest II e a un altro concerto in Italia e Francia in quel periodo. Stiamo ricevendo un sacco di richieste da quei paesi, i nostri fan stanno diventando sempre più numerosi e non vediamo davvero l'ora! Il Kolony Fest è molto importante per noi perchè l'etichetta non ci ha ancora visti suonare dal vivo e vogliamo davvero spaccare tutto.
Immagino che la musica sia solo una parte delle vostre vite. Tutti i membri del gruppo hanno ancora un lavoro o riuscite a mantenervi con la musica? Com'è la vita da musicista in Inghilterra?
A parte Arran che è musicista a tempo pieno, tutti gli altri hanno ancora un lavoro regolare. Io al momento sono in un momento di transizione, inizio ad avere molti studenti di chitarra e spero di smettere di lavorare o almeno ridurre le ore per focalizzarmi di più sulla musica. La vita da musicista nel Regno Unito è dura come da qualsiasi altra parte, ma la cosa positiva è che si riesce a suonare in molti pub. Tuttavia negli ultimi anni molti locali sono stati chiusi per via dell'inquinamento acustico, ed è un peccato. Mi piacerebbe che i gusti musicali fossero migliori, è tutto così legato alla moda invece che alla qualità.
La vita on the road di solito è molto divertente. Avete qualche aneddoto da raccontarci?
Il nostro precedente bassista Aleksej aveva la capacità di creare grandi casini. Una volta è arrivato in India il giorno dopo di noi. Mentre passava per l'ufficio immigrazione a Bangalore ha iniziato a provarci con la poliziotta dell'ufficio, che è rimasta ammaliata dal suo sex appeal tanto da dimenticarsi di fare il timbro il suo passaporto! Al ritorno siamo tutti passati di nuovo attraverso l'ufficio immigrazione, e il passaporto di Aleksej non aveva il timbro. E' stato fermato dalla polizia dell'aeroporto perchè nessuno aveva timbrato il suo passaporto. Tutto è avvenuto poco dopo gli attentati di Mumbay quindi la security era all'erta. L'hanno quindi trattenuto per un interrogatorio. Dopo due ore l'hanno lasciato andare e noi eravamo nel panico perchè il volo stava per partire. E' venuto da noi con un sorriso enorme perchè per due ore era stato una vera rockstar. Tutte queste persone l'avevano circondato perchè avevano capito che era un musicista, il capo della sicurezza si è pure fatto fare una foto con il suo basso! Se non altro, i De Profundis sono riusciti a creare un piccolo incidente diplomatico e probabilmente hanno fatto licenziare un dipendente dell'ufficio immigrazione. Ma quanto è metal tutto ciò??
Guardando al futuro, c'è già del materiale pronto per il nuovo disco? Avete già idea di quando lo farete uscire?
Sì, abbiamo già iniziato a scrivere qualcosa per il terzo album. Stiamo pensando di fare anche un Ep 7'' su vinile entro fine anno, ma non è ancora sicuro. Per quel che riguarda il disco dovrebbe uscire durante il prossimo anno, ma dipende dal tour. Dobbiamo fare un tour in India visto che là siamo sotto la Sony.
Grazie mille ragazzi, potete concludere l'intervista come volete. Che la Gloria di Metal.it sia con voi!
Grazie del tempo che ci avete dedicato. Speriamo che ascolterete "A Bleak Reflection" e che vi piacerà. Ci vediamo presto in Italia, esserci o morite!

Intervista a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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