Malfeitor... un viaggio nel peggiore degli incubi!

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Gruppo:Malfeitor
Forti di un ritorno discografico come Incubus i nostrani Malfeitor sono pronti ad assalirvi con un sulfureo e tenebroso Black Metal, criptico e misterioso. Ma è meglio lasciare la parola direttamente a Hel:I0:Kabbalus (chitarra) e a Fabban (voce/basso)! Buona lettura...

Ben tornati sulle pagine di EUTK! Ormai sono passati due anni dal vostro esordio Unio Mystica Maxima, credo si possano tirare delle somme. Effettivamente era un debutto estremamente definito e dalla qualità palesemente espressa, ma il responso concreto di pubblico e critica come è stato?
Hel:I0:Kabbalus: Veramente ottimo, non ci aspettavamo tutta questa attenzione intorno a Unio Mystica Maxima, era un album parecchio old style in un periodo in cui si cercava forzatamente di sembrare moderni, invece sia critica che pubblico lo hanno accolto molto calorosamente. Ci siamo costruiti una discreta fan-base in pochissimo tempo e anche nei live ci sono state reazioni eccezionali. E' stato un bel pugno in faccia a molti che ci volevano morti prima ancora che nascessimo.

Incubus già dal titolo nasconde un concept che mi sembra andare oltre l’argomento trattato nei testi, mi appare quasi come una sorta di visioni “conquistate” con particolari esperienze. Ti andrebbe di delucidare quali sono i riferimenti culturali/occulti/esoterici con cui vengono fissati poi i vostri concetti nei testi? V.I.T.R.I.O.L. è un buon punto di partenza.
Fabban: Si tratta di esplorazioni di mondi oscuri, non scevre di pericoli ed imprevisti, che hanno un forte legame con fattori “esperienziali” che si riflettono in quella che è la realtà e la vita di tutti i giorni. Alla base di tutto c'è la conoscenza del “sè”, ciò che siamo o ciò che non sappiamo di essere, ciò che vorremmo essere, la trasformazione che vorremmo essere (il fuoco di Prometeo, la perseveranza quindi). Il tutto è stato affrontato attraverso diversi metodi, alcuni dei quali fortemente influenzati dalla cabala mistica e qliphotica, all'interno di dettami legati al sentiero della Mano Sinistra. V.i.t.r.i.o.l. intesi come esplorazioni, in cui sono stati volutamente forzati degli attriti: solitudine... il grido del silenzio, estasi panica che scatena creatività selvaggia. Hai mai provato a trascorrere alcuni giorni in una situazione particolarmente estrema, in solitudine, con temperature bassissime, buio, niente cibo...? Queste “condizioni” generano qualcosa che in parte è raccontanto nei testi. Alcune persone riescono a “creare” e a “liberarsi” solo quando soffrono ed è in determinate condizioni estreme che in minima parte è possibile specchiarsi con il vero “sè”. E' stato un percorso durato due lunghi anni che mi ha portato via molte energie e che spesso è stato drammatico e particolarmente oscuro. Il tutto è sintetizzato nel concept dell'incubo appunto. Le ultime parole del disco, proprio su Incubus sono “c'è una luce alla fine, qui.. ora.. sono oscurità. Una voce: svegliati! Non si muore, si rinasce”. Non mi aspetto che qualcuno capisca, ma aspetto un forte “ritorno” per quanto concerne la mia sfera personale: raccoglierò presto quanto ho faticosamente seminato in questi due anni. Questi testi sono a mio avviso molto intelligenti e profondi e se li hai letti non ti sarà difficile intuire che non si tratta delle solite infantili prese di posizione contro questo o contro quello, inutili inni alla guerra e cosine vane ed inutili. Questi testi chiudono un ciclo.

Quanto i testi influenzano le scelte prettamente musica, e quanto viceversa avviene con le parole sulla musica? Analizzandovi a dovere emerge questa simbiosi fra testi e note, sono complementari giusto? Non è come succede spesso che il testo sia l’ultima cosa, il contentino…
Fabban: Personalmente cerco sempre di creare musica sui testi e non viceversa. In questo modo la creatività diventa “primitiva” e sregolat. La logica perde di significato per lasciare spazio qualcos'altro.

Quanto lavoro si cela dietro Incubus? La vostra crescita stilistica è manifesta, avete maturato il vostro approccio alla musica in modo ancora più complesso e personale. E’ merito anche dei cambi nella formazione? Come siete entrati in contatto con i nuovi membri dei Malfeitor?
Hell:I0:Kabbalus: Diciamo che non ci ha portato via troppo tempo, in sei mesi circa abbiamo messo insieme tutto il materiale di Incubus, che poi è stato raffinato fino a raggiungere la forma che senti. C'è da dire che a causa di situazioni contingenti particolarmente negative nella vita personale di tutti noi l'ispirazione non è certo mancata, anzi, è stato una vera e propria valvola di sfogo per tutti noi, senza la quale ce la saremmo davvero vista brutta.

Ricordo che prima della vostra entrata in studio di registrazione pubblicizzasti con una certa enfasi questi Le Serpent Rouge Studio, come sei arrivato a scegliere loro? Te lo chiedo perché solitamente hai dimostrato in passato di avere una lucida e totale padronanza sulle tue prese di posizione. Quali sono le particolarità che caratterizzano questi studi di registrazione? Al di la di una resa sonora che è ottima.
Hell:I0:Kabbalus: Beh, di particolarità ce ne sono parecchie vista la situazione in cui ci siamo trovati, discussioni continue con il fonico che si intrometteva nelle scelte della band e si comportava come una sorta di membro aggiunto, il che è andato ad aggravare una già precaria situazione all'interno della line-up portando all'abbandono di Urizen prima e Atum poi. Il passato è passato ormai, la cosa che conta è che dopo molto tempo, fatica, incazzature e pazienza, il risultato sia all'altezza.

Per alcuni versi è difficile catalogarvi in un genere musicale, anche se le evidenti radici di appartenenza rimandano al Black Metal. Dove pensi che potrebbero idealmente spingersi in futuro i Malfeitor? Le differenze rispetto a Unio Mystica Maxima ci sono.
Fabban: Io non so dove andremo a finire, posso solo dirti che tutti all'interno di questo gruppo hanno le idee molto chiare e credo che qualsiasi cosa faremo a livello musicale sarà sempre e comunque qualcosa che lascerà il segno.

Hell:I0:Kabbalus: Non abbiamo ancora iniziato a lavorare ai nuovi pezzi, preferiamo lasciar passare un po' di tempo per far maturare l'ispirazione, in ogni caso sicuramente con l'ingresso di Goraath e Narchost abbiamo guadagnato molto in precisione e tecnica, quindi abbiamo modo di lavorare su materiale più vario sia come tempistiche che come tasso tecnico. Sicuramente il nuovo album sarà diverso anche da Incubus, ripeterci è una cosa che non ci interessa minimamente.

Ricordo di avervi visto dal vivo nel dicembre del 2006 di spalla ai Forgotten Tomb prima ancora che uscisse il vostro esordio. In seguito si è intensificata l’attività dal vivo oppure preferite mantenere una modalità di lavoro più selettiva? Ma dove avevate rimediato quelle due grosse croci capovolte?
Hell:I0:Kabbalus: Solitamente preferiamo selezionare attentamente le serate che ci vengono proposte, informandoci sulle attrezzature delle location in modo da suonare solo dove è possibile avere una resa sonora ottimale, problema che ad esempio all'estero non si pone visto che l'organizzazione è sempre stata impeccabile, contrariamente a quanto purtroppo accade qua in Italia (con le dovute eccezioni).

Come sono i rapporti con la Agonia Records? Cosa è successo con la Scarlet invece? Le stesse incomprensioni ai tempi degli Aborym?
Fabban: Niente incomprensioni. Non abbiamo firmato un contratto che ci lega a vita a Scarlet. Semplicemente, essendo liberi dopo il primo disco, abbiamo accettato una proposta di contratto migliore e ora siamo con Agonia Records. Personalmente mi trovo veramente bene con loro.

I Malfeitor mantengono uno stile tradizionale ma non hai paura che possa andare ad influenzare invece il lavoro di sperimentazione che porti avanti negli Aborym? A proposito… ho visto sul profilo MySpace che sono iniziati i lavori al prossimo capitolo… eppure su una nota rivista cartacea ho letto che si parla di te come “ex-Aborym…”, è soltanto un errore?
Fabban: Malfeitor e Aborym sono due gruppi diversi e non credo possano influenzarsi tra di loro. Si, qualcuno ha scritto qualcosa di sbagliato, perchè Aborym non si sono sciolti e di conseguenza io non sono un ex-aborym. Stiamo lavorando duro e finiremo di scrivere il dopo-Generator entro Dicembre. Il nuovo album uscirà nel 2010. Per ora non posso dire altro.

Vorrei un piccolo salto nel passato, ma in qualche maniera collegato al presente, i Funeral Oration. Credi ci sarà un giorno la possibilità di rivederli in azione? Per quanto mi riguarda Sursum Luna ha un suo peso su quello che proponi con i Malfeitor. E’ un’impressione sbagliata?
Fabban: Non c'avevo mai pensato, ma non credo ci siano similitudini o influenze da una band come Funeral Oration. Sursum Luna è stata, a mio avviso, una delle release più pesanti e “sincere” mai pubblicate in Italia e ne vado fiero. Non esiste nessuna possibilità di rivedere Funeral Oration. Questo è sicuro.

Bene, siamo alla fine! Chiudi come desideri!
Fabban: The Sun.








Intervista a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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