The Sun Of Weakness (Alessio, guitars)

”Trompe L’Oeil” è il vostro debutto, ma a quanto mi è parso di capire contiene pezzi dei vostri precedenti demos. Possiamo definirlo come il compimento di un cammino, quello della prima fase della vostra carriera?
“Trompe L’Oeil” è costituito per metà dal nostro terzo ed ultimo demo “Landescape” e per il resto dagli ultimi 5 brani inediti che abbiamo composto dopo di esso.
Credo che considerarlo come il punto d’arrivo, l’apice della prima fase della nostra carriera sia una giusta chiave di lettura: i primi due demo sono stati due importanti paletti nella costruzione di ciò che siamo ora, una band che vuole suonare in barba il più possibile ad ogni clichè, libera di convogliare nella stessa direzione materia sonora proveniente da svariati stili.
Parecchi recensori hanno trovato questo disco molto maturo per un debut, e questo sicuramente è dovuto al tempo che abbiamo avuto per perfezionare il nostro sound; ora riguardando indietro questi 4 anni di esistenza della band posso affermare senza problemi che non aver subito firmato con una casa discografica è stato sicuramente un bene, dal quale “Trompe L’Oeil” ne ha tratto il massimo giovamento.
Spesso nelle bio si leggono riferimenti a bands, accostamenti che spesso risultano ingenerosi, non solo per la bravura della band, ma anche perché spesso non si tiene conto che un medesimo genere, in questo caso il gothic, è sempre filtrato attraverso il background culturale della band. Insomma per fortuna i The Sun Of Weakness non suonano, e forse non suoneranno mai, come i Katatonia, perché pur partendo da un “core” comune, hanno qualcosa di “proprio” ed “esclusivo”. Cosa ne pensi?
Sicuramente, per quel che ci riguarda, siamo molto fieri di non essere accostabili a nessun gruppo in particolare; se avessimo potuto evitare la citazione di nomi nella bio, l’avremmo fatto molto volentieri!
Ma come sicuramente ben sai, per motivi di strategia pubblicitaria una band all’esordio è praticamente costretta a presentarsi in questo modo, soprattutto per la stampa estera che ci conosceva ben poco.
Oltretutto diventa palesemente controproducente in molti casi, poiché spesso il recensore si ritrova anche non volendo a partire prevenuto o comunque condizionato dalla note promozionali.
Addirittura in un caso un redattore tedesco ha fatto una recensione interamente sulle note di presentazione incluse dalla nostra label nel promo cd, elencando punto per punto le band indicate nelle influenze e affermando che lui non trovava nessun tipo di accostamento con la musica!
Naturalmente il voto era appena sufficiente!
In una assurda ‘zine francese un tipo si è sbizzarrito nel trovare per ogni brano del disco il corrispondente plagio eseguito secondo lui ad altrettanti pezzi degli Anathema.
Roba da matti!!
In Italia invece, nonostante il disco sia stato accolto in maniera fantastica, qualcuno ha dimostrato di soffrire un po’ di mal di patria avvertendo l’ombra dei Novembre ad ogni angolo!
Molte giornalisti o presunti tali, non possedendo una particolare sensibilità musicale (e spesso nemmeno una particolare cultura) finiscono inevitabilmente per attenersi ai clichè più ovvi e scontati nel loro tentativo di inquadramento musicale; in tal contesto ogni riferimento ad altre band seminali si trasforma in un assist al bacio.
Al di là di tutto ciò comunque, la musica vive e si evolve attraverso la fusione di influenze differenti che convergono verso uno stile unico per mano dei suoi artisti, nessuno inventa qualcosa di sana pianta; l’importante per noi è stato creare un trademark che c’abbia reso subito riconoscibili come i TSOW, e crediamo di averlo fatto egregiamente.
Parlando di originalità forse l’unico momento di omologazione è la voce di Alessandro, che si inserisce nel tipico canovaccio alla Robert Smith, fermo restando che è molto bella ed espressiva. A vostro favore però depone l’assoluta mancanza di ricorso a growl vocals. Opinioni a riguardo?
Non mi trovi completamente d’accordo su questo punto: sicuramente il modo di cantare di Robert Smith ha avuto una pesantissima influenza su tutto il panorama dark sia prima che dopo che questo genere venisse metabolizzato e riproposto in chiave moderna.
Anche la voce di Alessandro, su alcuni frangenti ha delle affinità con questo stile, soprattutto sui toni più bassi; di recente mi trovavo a parlarne con un amico musicista al quale gli ricordava la timbrica Morissey.
Credo in realtà che sia soltanto una delle sfumature delle sue vocals; su i toni più alti ed intensi ad esempio si possono cogliere reminiscenze maynardiane se mi passi il termine, mentre l’uso dei cori è forse più riconducibile a lidi alternative.
Per quanto riguarda il growl, non abbiamo mai sentito la necessità di utilizzarlo, non certo per presa posizione intransigente; credo che se un giorno sentissimo l’ispirazione di adottarlo in qualche passaggio lo faremmo senza problemi…fino ad ora non è stato così.
Lasciami aggiungere che questo per molti versi è stata anche una bella sfida, raccolta e vinta da questo primo album: questo perché rimane molto più comodo in ambito metal affidarsi all’alternanza della doppia voce, è piu’ facile per certi versi disporre di una scelta in fase di songwriting che da molto respiro e varietà già a priori, senza contare un certo appeal commerciale.
Con le clean soltanto devi essere molto più bravo a far scorrere la song esaltando le parti di maggiore intensità anche a livello strumentale, lavorare con i cori e i controcanti e le mille sfumature dell’interpretazione.
Parlando di gothic sembra ovvio che il disco faccia riferimento a concetti quali “spleen”, decadenza, melanconia e pathos. Questi sentimenti/sensazioni sono solo dei cliché necessari per suonare questo genere o pensate che si possa fare gothic anche non trattando queste tematiche?
Vorrei fare una premessa in merito: quando scriviamo le nostre composizioni, siamo ben lungi da pensare di muoverci all’interno di confini prestabiliti dettati da clichè in un genere preciso come il Gothic Metal.
Personalmente non sento l’appartenenza al gothic più di quanto non la senta per il dark, l’alternative metal o il progressive rock, dunque i concetti da te elencati che fanno parte senza dubbio della sfera più triste ed emozionale del Metal, sono da considerarsi dei rilfessi delle sensazioni che permeano la nostra vita quotidiana concretizzati in essenza sonora.
Pertanto non saprei dirti, per una band che tenta di “fare Gothic”, se far riferimento a questi stilemi tradizionali aiuti o sia addirittura necessario, in quanto non è fra i nostri propositi collocarci all’interno di una corrente dai confini così netti.
Immagino comunque che sia molto importante, per un gruppo ancora alla ricerca della propria identità musicale, all’inizio seguire i paletti tracciati da band seminali, per intraprendere un percorso artistico che abbia come ultimo fine quello di arrivare a seguire soltanto le tematiche poste nel proprio intimo, facendo emergere la propria personalità senza condizionamenti di sorta.
A questo punto gradirei un approfondimento sulle vostre tematiche. In genere mi piace scavare anche nel background culturale di una band, cosa c’è nel vostro?
Sotto il profilo strettamente musicale ci sono parecchie band alle nostre radici: dal gothic doom di My Dying Bride, Paradise Lost, e primi Katatonia (fino a 'Brave Murder Day') ai lidi più alternative di A Perfect Circle, Tool e Dredg, senza dimenticare il sound di grandi band come Novembre, Anathema, Opeth e Neurosis, fino ad arrivare a sfaccettature più post rock attingendo da gruppi quali Isis, Mogwai e Giardini di Mirò.
Passando al versante della letteratura, riscontrabile anche nei testi in chiave strettamente introspettiva, siamo molto legati all’immaginario di grandi autori quali E.A.Poe, H.P.Lovecraft, G.Orwell, F.Kafka, F.Dostoevskij fino ai nostrani Pirandello e Verga, soltanto per citarne alcuni.
Un altro aspetto che ci interessa particolarmente è quello delle arti visive, dalla Pittura (Espressionismo tedesco in particolare, Impressionismo, fino al surrealismo di Dalì e Magritte ed al Romanticismo più visionario) al cinema d’autore;speriamo infatti di omaggiare presto grandi registi come Bergman, Pasolini, Kusturica, Kitano con delle proiezioni ispirate alle loro pellicole ed incanalate nel nostro flusso sonoro durante i live show.
Tra i pezzi, tutti molto belli, mi sono piaciuti soprattutto “In Alarm”, “All My Discord” e la conclusiva “Insidous Line”. Mi piacerebbe fare una sorta di esperimento psicologico con te, del genere dimmi cosa ascolti e ti dirò chi sei. Come definiresti una persona cui piacciono queste tre canzoni?
Sono davvero molto poco ferrato in psicologia, quindi aspettati una diagnosi disastrosa!!!
Scherzi a parte, sono 3 brani fra i miei preferiti, che insieme racchiudono bene lo spirito e le sensazioni in cui è immerso questo disco, quindi direi che sei riuscito ad arrivare al punto focale della questione.
Inoltre, “All my discord” è uno dei pezzi più struggenti, dunque sicuramente non disdegni le emozioni più “estreme”, mentre le altre due sono forse i brani più articolati (in particolare l’ultima) e comprendono diversi momenti all’interno; sono portato perciò a classificarti come poco “easy way”, uno che le cose piace scartarsele da solo per godere appieno di ciò che c’è all’interno.
E con questa credo di essere pronto per diventare astrologo cartomante a tutti gli effetti!!
Ho definito il vostro disco “un capolavoro forse irripetibile” e mi assumo tutte le responsabilità di questa affermazione (anche se devo dire che il disco degli Oblivio non è da meno), forse anche perché in genere i debut sono sempre le cose migliori di una band, la quale non ha avuto pressioni di sorta, ha potuto lavorare molto e bene sul disco ed affinarlo. Se questo disco andrà bene, così come spero e come merita, sicuramente aumenteranno le aspettative e allora bisognerà darsi una mossa per pubblicare di nuovo. Pensate che questa “fretta” possa contribuire a rendere “Trompe L’Oeil” irripetibile?
Mah, sai, non trovandoci con una major difficilmente soffriremo di tanta pressione addosso; credo che ci prenderemo il tempo necessario per quanto i tempi di lavoro in studio ce lo concederanno.
Una cosa è certa, difficilmente potremo riaffrontare tutto il nuovo lavoro con i tempi così tanto dilatati, ma questo è normale credo.
“Trompe L’Oeil” è stato scritto ed arrangiato mentre attraversavamo un buon periodo d’ispirazione, e credo sia fondamentale per la riuscita di un album; quel che ci interessa in prospettiva di secondo album è ora di raggiungere un ulteriore affinamento del songwriting e fare un ulteriore passo avanti per quanto riguarda la produzione.
Sapresti citarmi quelli che per te sono “capolavori irripetibili”?
Domanda da un milione di dollar…posso citarti quelli che mi vengono in mente in questo momento ma sicuramente ce ne sono molti altri che andrebbero considerati tali:
The Wall dei Pink Floyd, Master of Reality dei Black Sabbath sono dischi davvero immensi ed epocali, che oltre ad essere dei capolavori irripetibili, hanno anche avuto un enorme importanza nella storia della musica.
In ambito piu moderno e più vicino e pertinente a noi, 10.000 days dei Tool , Dance of December Souls dei Katatonia e Blackwater Park degli Opeth sono dischi difficili da bissare, così come impazzisco per The Dreadful Hours dei My Dying Bride ed il leggendario The Sound of perseverance dei Death.
Il disco esce per My Kingdom Music, un’etichetta che ultimamente ci sta regalando ottimi dischi, soprattutto in ambito gothic e affini, cito appunto gli Oblivio. Come siete giunti su questa etichetta e cosa pensate degli altri vostri compagni di label?
Già da qualche tempo eravamo in contatto con Francesco della My Kingdom, che aveva già espresso la sua ammirazione per il nostro secondo demo; poi, dopo aver ascoltato ‘Landescape’, ci ha formulato la proposta di contratto per un album.
Abbiamo trovato presto un accordo ed ora speriamo vada tutto nel modo giusto…fra i nostri compagni d’etichetta apprezzo molto i seminali Deinonychus, inoltre considero il primo disco dei Room with a view davvero molto emozionante ed ispirato come pochi.
Non ho avuto modo di ascoltare bene tutti i gruppi entrati in famiglia dopo di noi, ma quelli che ho sentito vantano tutte una discreta proposta per far bene in futuro.
Quali sono le vostre prossime mosse? Già al lavoro sul nuovo disco? Date dal vivo?
Attualmente abbiamo iniziato la lavorazione del nostro primo clip, una cosa che ci premeva molto data la nostra passione per le arti visuali, pittura e soprattutto cinema, e spero in futuro intensificheremo la frequenza delle nostre incursioni in questo ambito.
Nel frattempo è gia iniziata la stesura di moltissimo nuovo materiale, nel momento in cui scrivo abbiamo praticamente composto 2 nuovi brani, anche se ancora non sono completamente rifiniti.
Per ciò che concerne i live, ci stiamo muovendo per trovare degli ingaggi in ambito live in Italia e all’estero per promuovere il più possibile l’album…e a breve ci saranno delle date, di cui la prima sarà a Roma l’11 gennaio al Jailbreak insieme ai The Foreshadowing.
C’è da dire che in Italia suonare dal vivo è spesso un'impresa, si viaggia nel menefreghismo (e ignoranza)più totale degli addetti ai lavori, i locali e le booking dove non vedono fonti di guadagno certo sono restii a collaborare.
Inoltre abbiamo in progetto di arricchire i nostri futuri live con delle proiezioni che diano finalmente corpo al nostro lato visuale, rendendosi un tutt’uno con la musica…per ora non posso anticiparti di più.
A proposito di date dal vivo, si sa che la dimensione di una band con le vostre caratteristiche è quella di un club, di fronte ad un pubblico colto e concentrato, non certo di un grosso festival. E se vi chiamassero al Gods Of Metal? Avreste timore di suonare di fronte ad una platea così eterogenea e forse ben poco disposta ad ascoltare musica così impegnativa, ed emozionale, in un caldo pomeriggio di Giugno?
Non posso assolutamente darti torto: uno stile come il nostro difficilmente trova la sua giusta espressione in un grande festival come il Gods, dinanzi ad un pubblico che predilige un ben differente stile musicale.
Oltretutto le condizioni del tempo ed il periodo temo proprio che non aiuterebbero per niente!
Però non ti nascondo che davanti ad una simile possibilità, non credo che avremmo dubbi ad accettare, se non altro perché riconosciamo l’importanza di queste esperienze che valgono sempre la pena di essere vissute.
Senza dimenticare che molte altre band della nostra stessa sfera stilistica si sono già cimentate in situazioni simili prima di noi, vedi ad esempio gli Anathema al Gods!
Concludi pure come vuoi.
Per chi fosse interessato alla nostra proposta, invitiamo tutti a visitare il nostro spazio su http://www.myspace.com/thesunofweakness, dove si possono ascoltare tre pezzi interi tratti da ‘Trompe L’Oeil’.
Per finire ringraziamo te ed EUTK per lo spazio concessoci. Alla prossima!
Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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