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Gruppo:Sadist

Bentornati ragazzi. Cosa vi ha dato la spinta per tornare in campo dopo 7 anni dal vostro ultimo disco?
TREVOR: quello che ci ha dato la forza per ritornare in pista è proprio l’attaccamento alla nostra musica , se è vero che in tutti questi anni ognuno di noi ha continuato con altri progetti legati alla musica , dobbiamo anche dire che il ripartire con SADIST era l’arrivo per noi tutti…
Personalmente il giorno dopo che abbiamo preso la decisione di fermarci avrei voluto riniziare subito, ma credo che tutto questo tempo è stato utile e non poco.
Ognuno di noi è maturato sia musicalmente che caratterialmente , abbiamo la stessa voglia di allora , quindi diciamo che i presupposti c’erano tutti …. ed eccoci qui , più incazzati e carichi che mai.
Certamente un ruolo importante nella decisione è stato l’affetto della gente che in tutti questi anni non ha mai smesso di incitarci a ritornare sui nostri passi, fortuna che ormai è tutta storia passata , ed ora siamo qui con la certezza che rimarremo a lungo.
Alessio: ma… innanzi tutto i singoli individui non si sono mai fermati, ognuno di noi ha preso parte a vari progetti tra cui famili e molti tributi di qualsiasi genere…attualmente a parte il side projects io e trevor prendiamo parte anche ad un fantastico gruppo chiamato dityballs dove suoniamo solo pezzi degli ac/dc, quindi tutti noi ci siamo dati da fare nel suonare il più possibile, e penso che sia stato proprio questo a scatenare la voglia in noi di tornare a fare cose serie e ricercate, poi vedendo l’interessamento della gente attorno alla band non si poteva fare altrimenti.

Cosa non andò per il verso giusto, che vi portò allo scioglimento?
TREVOR: a dire il vero non c’è mai stato un vero e proprio scioglimento, nessuna notizia era mai stata consegnata, quello che abbiamo sempre ribadito era che SADIST avrebbe preso una pausa riflessiva, anche lunga sicuramente, ma doverosa.
Abbiamo vissuto come qualsiasi band momenti non felici , momenti che ci sentivamo privi di idee, le cose si facevano in maniera forzata , quindi la cosa migliore era sospendere a data da destinarsi, specie per rispetto nel nome SADIST stesso…
Come nei migliori matrimoni, le cose ad un tratto possono non funzionare e tutto risulta essere un peso , allora è meglio staccare la spina per un periodo , se poi le cose devono ricominciare probabilmente cominciano ancora meglio di prima , solidificando ed andando a ricucire quello che l’attimo prima sembrava essere irriparabile e perduto.
Alessio: sicuramente il nostro ultimo disco, “lego” non ci ha dato una gran mano ma una bella zappa sui piedi, quindi si portava avanti un’aura di delusioni che sfociavano il più delle volte in litigi allucinanti, la realtà era che come tutti in quel periodo eravamo saturi di cazzate che ci venivano fatte sentire e questo pregiudicava il nostro senso critico dando origine a pezzi poco interessanti e istintivi…era arrivato il momento di salutarci x un po’ e mi sembra che questo abbia giovato molto.

In che modo avete scelto di accasarvi con la Beyond Prod.?
TREVOR: con i ragazzi della BEYOND ci si conosce da veramente troppo tempo , inutile dire che il rapporto va oltre a quello semplicemente lavorativo, c’è una grossa stima reciproca, conosciamo ogni singolo componente dell’etichetta e sappiamo benissimo gli sforzi che stanno facendo per SADIST .
La BEYOND ormai nel nostro paese e non solo è diventata una vera e propria realtà del settore , riuscire a lavorare con la musica heavy in italia non è cosa da poco, quindi credo che dobbiamo fargli i complimenti, che nel corso degli anni ci sono riusciti.
Concludendo quando ci è stata posta davanti la possibilità di stringere un accordo non ci abbiamo pensato su due volte, anche logisticamente per una volta avere un’etichetta dietro l’angolo è fantastico, specie considerando il passato… se volevi guardare negli occhi qualcuno e dire così non va, eri costretto a fare 1000 km, almeno se proprio devo prendere per il collo qualcuno non spreco neanche troppa benzina (da buon genovese)...

E come giudichi, a posteriori, l'operato delle vostre passate etichette, Nosferatu, Displeased e System Shock?
Tommy: è difficile essere obiettivi al 100%...in tutti e tre i casi credo che, almeno in una fase iniziale, si sia iniziato a lavorare con le migliori intenzioni. Alcuni errori, vedi Nosferatu, secondo me sono più da imputare ad una mancanza di sufficiente esperienza, da parte dell’etichetta quanto della band, sarebbe folle credere che la band non abbia mai fatto errori! Discorso diverso per System Shock, lì la responsabilità di come andarono le cose è assolutamente nostra, anzi, l’etichetta tedesca credette molto nel progetto Sadist, semplicemente noi demmo loro il disco sbagliato.

Complimenti vivissimi per l'onestà della risposta!!!
Come definiresti il nuovo disco e da quali punti di partenza, per il songwriting, avete deciso di partire per esso?

TREVOR: SADIST è un album che se dovessi recensire potrei dire: questo è il giusto connubio tra i primi tre lavori , dove si può trovare in sintesi l’originalità di ABOVE THE LIGHT , la melodia di TRIBE , la violenza e l’impatto di CRUST.
Sicuramente gli anni sono passati e non pochi, ognuno di noi in tutto questo tempo ha avuto modo di studiare ed approfondire il proprio strumento , quando ci siamo ritrovati a comporre musica insieme è stato stupendo vedere la maturazione di ogni singolo …..
Credo che SADIST sia il disco meglio suonato della band e per gli amanti della tecnica sicuramente il più tecnico, questa volta TOMMY , ANDY ed ALESSIO si sono davvero superati.
Quello che inoltre si è voluto cercare in SADIST è stata proprio la ricerca di sonorità non proprio consone al genere , è insolito pensare a SITAR, BOUZOUKI, MANDOLINO all’interno di una registrazione death metal, questo non vuol dire che era nostra intenzione voler cercare di inventare qualcosa, specie di questi giorni, era solo la tentazione di vedere come si sarebbe sviluppata la fusione di tali strumenti con quelli più tipicamente consoni.
La cosa più divertente ed appagante è stato proprio l’uso degli stessi nella maniera più vera , ovvero senza l’uso di campionatori o simili , volevamo che il disco fosse più vero e naturale possibile.
Alessio: x me è un nuovo inizio dove ognuno di noi sta portando avanti un discorso particolare sul proprio strumento, x esempio sul nuovo disco oltre a vari strumenti etnici che tommy usa, la batteria incomincia ad avere un ruolo importantissimo sia nella composizione dei pezzi che nella scelta dei suoni x questo abbiamo introdotto un mini set composto da una cassa e un rullante più piccolo, a volte suonate assieme a tutto il resto a volte x fatti suoi, questo proprio x dare la sensazione di più atmosfere possibili usando però strumenti acustici. Ovviamente è un procedimento lunghissimo ma ricco di possibilità.

Cosa e quanto è cambiato dai vostri esordi fino ad oggi intorno a voi, nel pubblico, nel music business...?
Tommy: se cominciassimo ad enunciare tutte le cose che sono cambiate in 15 anni staremmo qui a parlarne fino a dopodomani! La cosa più evidente, forse, è l’attitudine nell’ascolto nei ragazzi più giovani! Manca, per evidenti motivi, la capacità di affezionarsi alla musica come valore culturale…viene data un po’ per scontata, ma questo accade in molti altri campi…

Suonerete a breve al Gods II e a Roma con i Maiden... in che modo vi state preparando a questi appuntamenti?
TREVOR:Ci stiamo preparando nel migliore dei modi , dividere il palco con quelli che per anni sono stati i tuoi miti non è cosa da poco, IRON MAIDEN, MOTORHEAD ….. il tutto poi condito dalla stupenda cornice dello Stadio Olimpico di Roma.
E’ una grossa occasione che stiamo vivendo con l’emozione di un bambino piccolo che deve andare in gita.
Sicuramente anche il GODS OF METAL è altrettanto importante ma se proprio dovessi scegliere lo show di Roma mi stimola maggiormente, forse anche perché i comuni ed i gestori degli stadi non prestano i loro impianti di sovente per show hard/heavy , quindi la cosa possiamo definirla insolita.
Comunque quello che possiamo dire è che certamente dal nostro canto cercheremo di approdare a questi eventi più che preparati, quello che sicuramente non avremo bisogno è di stimoli particolari, penso che quelli non manchino … anzi tutt'altro.
Alessio: passando ore e ore in studio a preparare quello che sarà poi lo spettacolo definitivo da sfoggiare nella tournè invernale ma un bel occhio di riguardo lo diamo ovviamente a queste fantastiche date che ci vedono di spalla ai maiden e ozzy…sono palcoscenici importanti dove non si puoi sbagliare nulla e dove bisogna dare il meglio in circostanze a volte poco facili.

Qual è stato il punto più bello della vostra carriera e quale lo sbaglio commesso più grande?
TREVOR:Mi auguro che il momento più bello deve ancora venire ……
Certo momenti che ricordo con felicità ce ne sono diversi , potrei dire il WACKEN OPEN AIR in Germania nel 1998 , eravamo la prima band italiana ad approdare all’importante festival, era stato davvero fantastico , sembra ieri eppure sono già passati quasi 10 anni, o ti potrei dire i tour in giro per l’EUROPA o ancora l’ITALIAN ASSAULT in compagnia di due band amiche DETESTOR e NECROMASS (ragazzi che risate), insomma aneddoti ce ne sono davvero tanti, del recente passato la cosa che ricordo con più piacere è stata l’esibizione dello scorso anno all’EVOLUTION FEST…… ma come dicevo mi auguro che il meglio deva ancora venire .
Lo sbaglio più grosso? Non saprei , sbagli ne facciamo tutti , magari anche tanti , l’importante è che le cose siano sempre riparabili , questo è quello che conta ……
Alessio: sino ad adesso il ricordo più bello penso sia stato la data all’evolution fest, di come la gente ci ha accolto dopo anni di silenzio e all’aura che si era creata attorno al gruppo, un’esperienza fantastica. Di sbagli invece a parte deviare su un altro genere x un periodo limitato ad oggi non c'è ancora traccia ma la giornata è ancora lunga.

Quali sono adesso i vostri programmi e le vostre aspettative per questo disco?
TREVOR: L’arrivo più imminente è quello che il disco sia seguito da una promozione importante , siamo sicuri di aver lavorato duro e nel migliore dei modi per il disco nuovo , quindi quello che vogliamo è che i sacrifici fatti siano ripagati…
E poi prepararci bene per questi importanti show, ed aspettare l’autunno per il tour italiano, con la speranza di ritornare a suonare fuori dalla nostra penisola, questa infatti è sempre stata la prorogativa SADIST , preoccuparsi di quello che succedeva fuori dal nostro paese, anche perché pensare di risolvere tutto in casa è cosa veramente difficile.
Per un musicista il live è il punto più alto del monte da scalare passo dopo passo, il momento migliore, quello che non vorresti finisse mai.
Alessio:come tutti, spero che venda milioni di copie in tutto il mondo dandoci l’opportunità di comprare ville a destra e sinistra più umilmente invece, di continuare a fare le cose che più ci piacciono sperimentando nuove sonorità e idee.

Le ultime parole sono per voi!
TREVOR: innanzitutto grazie ad EUTK che ci ha dato l’opportunità di esprimere i nostri pensieri pubblicamente, inoltre volevo dare appuntamento a tutti i ragazzi che ci seguono, al momento in questi open air, con una raccomandazione : SEMPRE CARICHI …. STAY BRUTAL !!!!!!!!!

Intervista a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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