Allhelluja (Jacob - vocals)

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Gruppo:Allhelluja

Dietro questo fantastico nome si cela un progetto italo/danese, che vede alla voce il singer degli Hatesphere, Jacob Bredhal ed alla batteria Stefano Longhi, mastermind di Scarlet Records. Questa breve ma frizzante intervista è uno spaccato del pensiero di questa nu sensation nell’ambito Death’N Roll…

Allehelluja è una band italo/danese. Come è nato questo progetto?

Tutto è iniziato come divertimento. Volevamo semplicemente suonare qualcosa di sporco e cattivo, una sorta di Death‘N Roll selvaggio, senza pianificare il futuro. Abbiamo iniziato a prove, ma subito ci siamo accorti che avevamo un certo groove ed una certa alchimia. Ci siamo sorpresi anche noi! Abbiamo creato 5 songs e da li in poi sono nati gli Allhelluja. Abbiamo subito registrato una pre produzione e trovato un bassista. Poi abbiamo spedito tutto a Jocob per le voci ed il gioco era fatto. Siamo soddisfatti del risultato al 100%. Abbiamo avuto ottimi responsi anche da amici all’interno di labels come Roadrunner, Nuclear Blast e Relapse, ma è dall’America che ci hanno fatto il complimento migliore, dicendoci che suonavamo esattamente come una band americana. Abbiamo avuto offerte anche da case discografiche molto grosse, ma abbiamo deciso di fare le cose con calma, passo dopo passo. In fondo siamo solo all’inizio,

Come descriveresti il vostro sound?

Ognuno lo può chiamare come vuole. Quello che ti posso dire è che è spontaneo, nulla è pianificato. Suoniamo nella maniera in cui ci sentiamo. Tutti noi abbiamo un background comune che va dai Black Sabbath ai Motorhead fino ai Kyuss, ma anche Entombed, Slayer o Unsane. Penso che gli Allhelluja siano un mix di tutto questo. Comunque a me piace la definizione di dirty rockin' metal!

Il vostro monicker è semplicemente fantastico…

Grazie. L’idea ce l’ha data una canzone degli Spiritual Beggars. Il cantante stava cantando una cosa del tipo ‘….Alleluja bless my soul’…. È stato come un flash. Abbiamo solamente storpiato la parola. È stato come distorcere la religione. È come disturbare la pace dell’anima.

Le lyrics di 'Inferno Museum' sono state ispirate dal libro di Derek Reymond 'Dead Man Upright'. Qual è il concept?

Si, le lyrics sono state ispirate proprio da quel libro. È veramente fantastico e si avvicina parecchio al feeling della nostra musica. Praticamente parla di un serial killer che apre la propria mente, ed è come aprire il cancello dell’Infermo. È tutto troppo lucido e preciso. È un eroe? Un killer? Un Santo? Un peccatore? Se leggerai il libro queste sono le domande che ti attanaglieranno.

Allhelluja rimarrà un progetto o pensi che sarà una vera band?

Siamo una vera band!!!!! Stiamo già lavorando al nuovo album. Abbiamo già 5 songs pronte e penso che registreremo prima della fine dell’anno. Il nuovo album sarà pesissimo.

Meglio regnare all’Inferno o servire in Paradiso?

Noi siamo Satana!!!!!

Cosa c’è dietro l’angolo?

Stiamo promuovendo l’album, con un sacco di interviste. Ora è la cosa più importante. Poi scriveremo nuovo materiale per registrare il prima possibile il nuovo album. Nulla è pianificato al momento per date live, ma non vediamo l’ora di distruggere l’Europa e gli USA!

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Se volete provare qualcosa di sporco, pesante, cattivo e pericoloso, siete davanti alla band giusta! Cheerz!

Intervista a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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