SWEDISH EROTICA: Morgan Le Fay (chitarrista)

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Questa sorta di revival "ottantiano" che recentemente sta caratterizzando un certo mercato discografico, ci consente di riscoprire delle bands un po' dimenticate, che hanno goduto solo brevemente di una discreta visibilità, per poi sparire, magari ritrovando successivamente i loro componenti sparsi tra varie collaborazioni.
Potremo identificare come uno di questi casi quello degli ottimi rockers svedesi Swedish Erotica, che tornano in auge, dopo il discreto successo della fine degli anni '80, grazie all'attenta e scrupolosa MTM, che pubblica questo "Too daze gone ..." dal buon valore complessivo e, tutto sommato, dai suoni nemmeno troppo datati, tenendo conto della sua genesi.
L'hard rock, lo street metal e la melodia degli Swedish Erotica sanno ancora colpire nel segno e il loro chitarrista Morgan Le Fay ci racconta, con grande disponibilità e simpatia, il passato, il presente e, perché no, le velleità di futuro di questo gruppo che credo abbia ancora le potenzialità per poter dire la sua anche nel 2005.

Prima di tutto, se sei d'accordo, direi d'iniziare con una breve "storia" degli Swedish Erotica ...
O.K. ... Allora, gli Swedish Erotica sono stati fondati nel 1987 a Gothenburg, in Svezia, dal chitarrista Magnus Axx e da me e completati subito dopo dal bassista Johnny D'Fox e dal batterista BC Strike. In realtà originariamente Magnus aveva già costituito una versione "embrionale" degli Erotica nel 1986, chiamata Swedish Beauty insieme al cantante norvegese Dag Ingebriktsen, in una line-up che comprendeva anche Dan Stomberg alla chitarra, Jamie Borger alla batteria e Ken Sandin al basso. Con questa configurazione il gruppo non era riuscito ad ottenere un contratto, ma Magnus non si arrese, cambiò il nome alla band e trovò dei nuovi musicisti con i quali collaborare (i già citati membri della formazione originale). Il nostro primissimo cantante fu Göran Edman (cantò, infatti, nel demo che consentì al gruppo di raggiungere il contratto discografico), ma poi egli accettò l'offerta di John Norum (Europe) per la registrazione di un album e per il relativo tour mondiale. Così, quando entrammo in studio per la registrazione del debutto, fu Tony Niva (un vecchio amico di BC) a gestire il microfono. Scoprimmo molto presto che la cosa non funzionava affatto (una questione legata ad incompatibilità "chimica" tra le varie personalità) e lo sostituimmo con un vocalist davvero straordinario: Mats Levén. Ed eccolo ... il debut album vide la luce in un giorno del 1989. Una strada lunga e tortuosa, che sarebbe diventata ancora più lunga e maggiormente complicata ... ma questa è un'altra storia.

Ed ora, per mantenere quest'atmosfera "storica", cosa ne dici di raccontarci, da questo punto di vista, anche qualcosa di "Too daze gone ..."? Ci potresti spiegare come mai è stato licenziato solamente ora e quali sono le circostanze che vi hanno condotto alla sua lungamente attesa pubblicazione?
Queste canzoni furono registrate dopo il primo album e dopo il relativo tour di supporto. Potevano essere considerate come una buona base per il nostro follow up, ma poi Mats decise di lasciare la band. L'anno scorso la MTM si mise in contatto con noi per un'eventuale ristampa rimasterizzata del nostro disco d'esordio, comprendente alcune bonus tracks. Giudicammo quest'operazione molto interessante e cominciammo a scavare tra i nostri vecchi demos e tra le registrazioni rimaste inedite, scoprendo un sacco di canzoni complete, che tra l'altro suonavano ancora davvero bene. Le sottoponemmo all'attenzione dei ragazzi della MTM, che le ascoltarono e ci dissero: ehi, ma qui c'è il materiale per un intero album! Perché non realizzare, dunque, al posto della ristampa, nella versione prevista per festeggiare i dieci anni d'attività dell'etichetta, un disco completamente "nuovo"? Fummo subito entusiasmati da quest'idea, rimasterizzammo le tracce e aggiungemmo anche alcuni brani tratti dai demos. Devo ammetterlo, è stata davvero una release attesa da molto tempo, soprattutto da parte nostra, che abbiamo sempre pensato che fosse un vero peccato che questo materiale andasse sprecato. Alcune delle nostre cose migliori sono contenute in questo dischetto. Ho incontrato Mats e Magnus giusto ieri allo Sticky Fingers, il rock club di Magnus, (Mats era appena ritornato da una tournee americana con i Therion) e siamo tutti veramente molto contenti di "Too daze gone ..." e della sua accoglienza.

Cosa ci puoi dire sulle bonus track in versione demo incluse nel disco?
Si tratta di alcuni brani tratti da vecchi demos e registrati agli inizi della carriera (anche prima di firmare il deal) del gruppo, con line-ups diverse e sono state inserite appositamente per i nostri fans. Tre di queste canzoni erano sul demo che ci consentì di firmare con la Virgin.

Che cosa ricordi degli anni "gloriosi" del vostro debutto con la major Virgin? Ci sono alcuni aneddoti o situazioni divertenti risalenti a quel periodo che ti andrebbe di condividere con noi?
I nostri anni "gloriosi" ... vediamo un po' ... tra gli "episodi" e i momenti divertenti di quel periodo, mi viene in mente quando nell'88 vivevamo a L.A., avevamo appena cominciato le trattative con la Virgin America e spesso andavamo in giro con Jean Beauvoir e Kee Marcello degli Europe. Io e il bassista Johnny finimmo con Jean, dopo una notte in città, nella casa (e qualcuno potrebbe addirittura chiamarlo il palazzo) di Stevie Nicks, bazzicata anche dagli U2 e dove Johnny si sedette a chiacchierare amabilmente con John McEnroe. T'immagini la scena di noi che conversiamo tranquillamente con quello che da bambini vedevamo fronteggiare il nostro eroe nazionale Björn Borg e che era accreditato come il suo avversario più temibile? Surreale.
Un altro momento significativo fu quando, quello stesso anno, la Virgin c'invitò agli MTV awards e vedemmo per la prima volta i Guns 'n' Roses e con loro ed altri artisti famosi partecipammo al party della MTV. Ricordo poi un incidente durante il nostro primo tour, che parlandone a posteriori può sembrare divertente, ma che quando si verificò avrebbe potuto avere delle conseguenze piuttosto serie: successe che, mentre Mats Leven "faceva" il Michael Jackson, i suoi capelli presero fuoco a causa dell'eccessiva vicinanza con una bomba di scena al magnesio, che esplose nel momento sbagliato. Nel video del concerto si può vedere Mats inciampare e saltellare in avanti, borbottando cose incomprensibili, ma fortunatamente tutto accadde nel corso dell'ultimo brano del set e dopo una pausa e tre tonnellate di balsamo per capelli, Mats fu in grado di eseguire anche i bis. Lì per lì sembrò buffo, ma avrebbe potuto facilmente trasformarsi in una cosa piuttosto grave. Per fortuna, la riccia "criniera" di Mats resta folta ed intatta anche dopo quel giorno.

Credo che la musica contenuta in "Too daze gone ..." sia ancora abbastanza fresca e non troppo datata, ma ritieni che questo sia un buon periodo per le sonorità a cui si dedicavano gli Swedish Erotica ai loro esordi?
Ti ringrazio. Lo pensiamo anche noi. Da un lato, l'album è essenzialmente un prodotto indirizzato ai nostri vecchi fans, ma, dall'altro, è anche sperabile che possa conquistare una nuova fetta di audience più giovane. Oggi, con questo revival degli anni ottanta, con un sacco di "vecchi" gruppi che si rimettono insieme e ritornano a suonare dal vivo con ottimi risultati anche commerciali, penso che possa essere un momento propizio anche per noi.
In ogni caso, la nostra preoccupazione principale riguardava l'offrire ai nostri sostenitori la possibilità di ascoltare quelle canzoni che erano state accantonate.

I suoni di "Too daze gone ..." vengono spesso definiti con i termini "glam metal" o "hair metal", ma personalmente ritengo che questa componente "sleaze" sia soltanto una delle influenze presenti, miscelata con l'hard rock "classico" e l'attitudine melodica tipicamente Scandinava. Cosa ne pensi? Come definiresti il vostro stile e quali sono state le vostre fonti ispirative primarie?
Beh, ritengo che, prima ancora di firmare il contratto discografico, i nostri inizi siano fondamentalmente identificabili come quelli di un gruppo glam metal, ma dopo esserci trasferiti negli Stati Uniti e aver cominciato a scrivere altri brani, cominciammo a renderci conto che la nostra ispirazione era radicata nell'hard rock, così come, ovviamente, bisogna dire che anche la scena sleaze di L.A., con il suo approccio leggermente più "sporco" e spigoloso, ebbe un grande impatto sulla nostra musica.
Pertanto, credo tu abbia ragione in questo senso. Del resto, abbiamo anche sempre considerato le melodie molto importanti e se questo sia riconducibile ad una sorta di "marchio scandinavo", non sono in grado di dirlo.
Per quanto riguarda le varie influenze, siamo tutti cresciuti con Sabbath, Zeppelin e Purple, ma siamo anche stati contagiati da glam/horror acts quali Alice Cooper e Kiss. In seguito, come accennato, anche la scena metal di L.A. ha avuto un peso considerevole nel nostro songwriting, con gruppi come Van Halen, Dokken e Ratt ... un'attitudine più cattiva, nel suono e nell'aspetto.

Quali sono le tue valutazioni su "Blind man's justice"? Cosa accadde dopo questo lavoro per la Empire?
"Blind man's justice" fu, in un certo senso una sorta di "atto d'amore", ma arrivò in un brutto periodo. Il grunge stava esplodendo e la gente si stava allontanando dalla classica vocazione sex, drugs, rock'n'roll, party-all-night-metal. Ci lasciò un po' confusi. Lo registrammo ad intermittenza tra concerti e tour e in qualche maniera perse di "messa a fuoco". In quel disco sembrano presenti due lati distinti: uno classicamente melodico e uno più nuovo, duro, crudo, vicino ai suoni del grunge. Probabilmente fummo contagiati da quel particolare momento musicale e la fantastica produzione e il mixaggio di Michael Ilberts contribuì ulteriormente a quest'energia in forma "grezza". Mi piace ancora, ma fu considerato dai nostri fans come un lavoro fuori "contesto" e riesco anche a capirli. Dal punto di vista commerciale, ci fu un calo nelle vendite e alla fine decidemmo di sospendere l'attività nel momento stesso in cui il nostro cantante Anders Moller raggiunse un gran successo con il suo side project Black Ingvars, nel 1995.

Se guardi al vostro passato, hai qualche particolare rimpianto? E, dall'altra parte, quali sono le cose di cui sei maggiormente fiero?
In un'analisi "retrospettiva", rimpiango quella mancanza di "concentrazione" presente nel nostro secondo album "Blindman's justice", ricordando, inoltre, che il nostro secondo lavoro sarebbe dovuto essere "Too daze gone ...", ma alla fine è comunque andato tutto per il meglio, visto che finalmente siamo riusciti a farlo uscire. Sono orgoglioso delle canzoni che abbiamo scritto e del buzz che siamo stati capaci di creare attorno a noi in Scandinavia, in alcune parti d'Europa e in Giappone, almeno per un breve intervallo di tempo. Un giornalista tedesco mi ha detto che siamo diventati una sorta di cult band in alcuni "giri" del metal e su internet. Non so se sia vero, ma se lo è spero che i fans possano veramente apprezzare l'album.

Cosa ne pensi dell'attuale scena rock svedese? E, parlando più in generale, qual è la tua valutazione sul panorama musicale di oggi? Ci sono dei gruppi "nuovi" che ritieni possano essere in qualche modo vicini alla vostra attitudine "primigenia" o che ti piacciono particolarmente?
Negli anni '90 ho avuto la netta impressione che la scena metal/rock in Svezia fosse praticamente "ibernata", con tutti i gruppi più interessanti provenienti dalla Norvegia, dalla Danimarca e dalla Finlandia, ma ora le cose sembrano aver ripreso a "scongelarsi" e bands come Backyard Babies, Mustasch, Evergrey, Hellacopters e Hammerfall lo stanno dimostrando chiaramente, così come nuovi gruppi quali i nostri amici Hardcore Superstar e Gemini 5: ecco, credo che queste formazioni possiedano quell'energia e quell'approccio che mi piace davvero. Per quanto riguarda gli altri mercati che vanno piuttosto forte in Scandinavia, non mi attira molto né il black metal né il doom; non vorrei mancare di rispetto a nessuno, ma personalmente mi piacciono ancora le canzoni dove è possibile sentire una melodia o riconoscere un riff, senza contare che credo che essere in grado di percepire quanto espresso nei testi sia una cosa da non sottovalutare.

Sulla base della tua esperienza, se ne avessi la possibilità, come interverresti o cosa cambieresti nell'industria musicale, allo scopo di migliorarla?
Ci sono così tanti musicisti ingegnosi là fuori, ma l'industria della musica (le major companies) è cresciuta troppo in una direzione esclusivamente commerciale e il rispettare, nel loro approccio al marketing, questa formula in modo pressoché assoluto, significa spesso sprecare tutto quel talento. Mi auguro che basino le loro decisioni sulla musica in quanto tale e sulle sue qualità, e non sulla "mancanza d'audacia", negando ogni possibilità a quegli artisti che, secondo le loro valutazioni, non presentano straordinarie caratteristiche d'agevole vendibilità. Voglio dire, cos'è la musica? Solamente una merce che promuove uno stile di vita? O è qualcosa capace di evocare emozioni e creare cultura? Ma, forse, è proprio quello che il pubblico sta cercando di fare attualmente con internet e il filesharing ... e tutto questo spaventa l'industria.

Visto che li hai citati, ti andrebbe di approfondire la tua posizione sul filesharing e su internet?Il modo migliore per diffondere la propria musica o un consistente pericolo per il mercato discografico?
Domanda difficile ... da un lato il filesharing è illegale, una violazione del copyright, nello stesso modo in cui lo sarebbe copiare un libro e renderlo disponibile gratuitamente in internet "rubando" le royalties del suo autore. D'altro canto il ruolo dell'artista è quello di realizzare e comunicare la sua arte alla gente, al pubblico ed in fondo questo è proprio quello che fanno i filesharers: mettere a disposizione gli hard discs dei loro computers per diffondere il più possibile l'arte e la musica.
Credo che per i gruppi più piccoli e poco conosciuti questo sia un eccellente metodo promozionale, ma per gli artisti maggiormente noti e per le etichette discografiche esso non può che essere considerato come una minaccia. Non è bello dirlo, ma non credo che sia un fenomeno che possa essere fermato con la creazione di nuove leggi. Come puoi fermare una rivoluzione? Forse se mi chiamassi Lars Ulrich la penserei diversamente, nel momento in cui mi rendo conto di essere continuamente derubato di grandi quantità dei miei personali "mezzi di sostentamento".
Ovviamente, se parliamo di pirateria e di tutte le forme di contraffazione in generale, il discorso è diverso. E' un'industria fiorente sia per i cd, sia per i dvd e sono fermamente contrario alla sua attività.

Quali sono, per te, le caratteristiche fondamentali che deve avere un album rock per essere definito "perfetto"? Quali sono quelli che ritieni possano fregiarsi del titolo di "classici d'ogni tempo"?
Oh mio Dio, l'album "perfetto"? I "classici"? Bene, secondo me il perfetto album rock dovrebbe essere dinamico, contenere canzoni sfaccettate ed esprimere un preciso momento creativo della band, una visione, un'idea o un suono proprio che si possa percepire durante il suo ascolto. Non deve concentrarsi solamente su di un hit in particolare o risultare noioso poiché tutte le canzoni contenute si assomigliano tra loro... ecco perché penso che parecchi dischi degli anni '70, dove non ci si dedicava unicamente alle canzoni potenzialmente di successo, intendendo al contrario, la musica come un'entità globale, possano essere considerati tali.
I miei albums preferiti sul versante rock/metal sono, tra gli altri, Led Zeppelin II, "Burn" dei Deep Purple, "Sabbath bloody Sabbath" dei Black Sabbath, il primo dei Van Halen, "Hysteria" dei Def Leppard, il black album dei Metallica o "Back in black" degli AC/DC, ma anche un disco tematico come "Operation Mindcrime" dei Queensryche. E ce ne sarebbero molti altri, ma questi sono quelli che mi vengono in mente in questo momento ... il segreto è una combinazione di canzoni, suono, energia, talento dei musicisti, personalità e "visione", tutte condensate in un particolare momento.

E' giunto il momento della domanda più importante ... avremo l'opportunità di ascoltare un vero e proprio nuovo lavoro degli Swedish Erotica? Quali saranno i vostri prossimi passi?
E' una cosa di cui stiamo concretamente discutendo e la MTM sarebbe entusiasta, se decidessimo di scrivere del materiale inedito, andare in studio e registrare un nuovo disco. In un modo o nell'altro stiamo tutti ancora suonando in altre situazioni e quindi dovremo aspettare e vedere se il pubblico ci "vuole" ancora e se le recensioni non saranno così negative da farci vergognare di tornare un'altra volta nello studio di registrazione tutti assieme. Così chi può dirlo ... tocchiamo ferro. "Too daze gone ..." è appena uscito e noi non chiudiamo nessuna porta. Si tratta solo di attendere e vedere gli sviluppi, nulla è ancora stato deciso, ma stanno succedendo delle cose abbastanza "strane" ...

Per terminare, c'è un messaggio particolare che vuoi comunicare ai vostri fans italiani attraverso le pagine di Eutk?
Spero che il disco vi piaccia e, per favore, comportatevi bene con Zlatan Ibrahimovic, perché abbiamo bisogno di lui per la prossima Coppa del Mondo. Un saluto a tutti!

Grazie e keep on rockin'!
Grazie a te Marco. Lo faremo senz'altro!

Intervista a cura di Marco Aimasso

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