ARENA: John Mitchell (chitarrista)

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Gruppo:Arena

Quale migliore occasione dell’uscita di un live (il terzo in dieci anni di onorata carriera) per fare il punto della situazione in casa Arena? Malgrado i ripetuti cambi di line-up, gli innumerevoli impegni del “King Of New Prog Keyboards” Clive Nolan (titolo che divide con Martin Orford degli IQ) e del chitarrista John Mitchell, l’unica band inglese in grado di competere con gli IQ parla tramite Mitchell di presente, passato e dell’imminente futuro che li vedrà protagonisti già dall’inizio del 2005 con l’attesissimo “Pepper’s Ghost”. Welcome to the EUTK cage, John!

Ciao John, grazie in anticipo per il tuo tempo! La prima cosa che ho notato in “Live” è l’incredibile suono che dà la vera dimensione di un disco live, come avete lavorato per ottenere un sound di questi tipo (nei credits è anche menzionato Karl Groom dei Threshold che ha aiutato Clive nella post produzione e nel miraggio)?
Come tu stesso hai detto, è stato grazie al genio di Karl Groom. Lui è l’uomo adatto quando si tratta di rifinire e far brillare un disco!

Com’è stato suonare per la prima volta in Ungheria e Slovacchia, com’è il pubblico laggiù?
È stata una esperienza molto positiva. Non sapevo nemmeno che avessimo così tanti fans in questi paesi quindi è stata una bella sorpresa.

In molte date del “Contagion Tour” avete diviso il palco con Pete Gee e Nick Barrett (Pendragon), com’è stato per Clive suonare dopo di loro? So che una volta ha suonato con loro “King Of The Castle e ad Amsterdam Barrett e Gee hanno raggiunto gli Arena per gli encores…
Penso che per Clive sia stata una bella occasione essere coinvolto con i suoi vecchi compagni. Anche se ricordo che ogni sera diventava nervosissimo prima di salire sul palco, ma non ho idea del perché.

Sembra che l’Olanda sia il posto dove riscuotete il maggiore successo: sold out a Zoetermeer, 4 bis ad Amsterdam e Contagion nelle classifiche: secondo te per quale motivo questo non succede negli UK?
Forse perché le persone in Inghilterra sono interessate solo alla musica da classifica. È un posto così attaccato alle mode del momento!!!

Questo live è la prova che Rob Sowden è pronto per cantare qualunque brano degli Arena: come avete cambiato il vostro modo di lavorare da quando si è unito al gruppo?
Non molto, davvero. Abbiamo dovuto cambiare le tonalità di alcune canzoni per adattarle meglio alla sua voce ma a parte questo non è cambiato molto.

Come trovate il tempo per gli Arena dal momento che la maggior parte di voi è impegnata in altri progetti (Nolan con i Pendragon, Jabberwoky, Shadowland e Skeleton In The Cupboard, e tu con gli Urbane,i tour con John Wetton e con Kino insieme a Pete Trewavas dei Marillion, Chris Maitland dei Porcupine Tree e John Beck degli It Bites)?
Noi ci occupiamo solo di fare musica… e ci sono 365 giorni in un anno, quindi non è poi così difficile. Se avessimo un lavoro oltre alla nostra carriera di musicisti sarebbe tutto completamente diverso.

Nel 2005 suonerete come headliner al Rosfest (USA) dove, a causa dell’impossibilità di Ian Salmon di essere presente, suonerete ancora con John Jowitt degli IQ: cosa vi aspettate da questo evento e cosa ne pensi del pubblico americano?
Non vedo l’ora di suonare ancor con John Jowitt, ma a parte questo faccio questo mestiere da così tanto tempo che ho imparato a non avere aspettative su niente. Ogni cosa che va per il giusto verso è un bonus e una sorpresa.

Cosa puoi dirci di “Pepper’s Ghost”, a parte che uscirà a gennaio e che la sua copertina è ispirata alla “Leggenda Degli Uomini Straordinari”? Sarà un concept? Conterrà una serie come quella di “Crying For Help”?
Bè non posso anticipare troppo! Ma posso dirti che ci saranno dei pezzi un po’ power metal e altri più orecchiabili. E poi, c’è sempre qualcosa di concettuale nella musica degli Arena, no? :)

Avete iniziato circa 10 anni fa in un periodo difficile per il new prog, e all’epoca il vostro sound sembrava una via di mezzo tra gli IQ e i Marillion. Poi avete dato vita a quel capolavoro che è “Visitor” e avete fatto ancora un passo avanti con l’arrivo di Rob. Siete soddisfatti di dove siete arrivati o dobbiamo aspettarci delle ulteriori evoluzioni?
Siamo sempre in evoluzione. Ascolta il nuovo album e lo sentirai. Non ci sarebbe motivo di fare quello che facciamo se stessimo fermi allo stesso punto.

Penso che Mick Pointer meriti un grande successo personale dopo essere stato allontanato dalla band che lui stesso aveva creato, i Marillion. Sei d’accordo con me?
Sono d’accordo. Ne ha passate troppe. Merita solo cose positive. È un grande musicista oltre che un buon amico.

Adesso parliamo dell’Italia: avete tenuto dei fantastici show per i tour di “Pride” e di “Visitor”, avremo la possibilità di vedervi ancora dal vivo? Qui abbiamo una grande tradizione come amanti della musica prog e anche una delle migliori fantine del mondo, “Paperlate”, quindi siamo ansiosi di vedervi suonare!
Non preoccupatevi, succederà. Sfortunatamente non prima della fine dell’anno ma abbiate fede!

Qual è la tua opinione sulla scena new prog nata negli anni ’80 grazie a gruppi come Pendragon, Marillion, IQ, Pallas, che sono ancora attive oggi nonostante le critiche, e oggi nuove band continuano sulla loro scia, come i Flower Knings, gli Spock’s Beard, Ayreon, Sylvan ecc…
Mi piacciono i Marillion, i Pendragon e gli IQ, conosco la loro musica e posso dire che apprezzo molto di quello che queste tre band hanno fatto. Per quanto riguarda gli altri nome che hai menzionato, purtroppo non li conosco quindi non posso esprimere una opinione. Però mi piacciono abbastanza i Porcupine Tree. Credo che Clive abbia fatto qualcosa con Ayreon, no?

Vorrei che dicessi qualcosa di speciale per i vostri fans italiani ora. Grazie ancora e speriamo di vederci molto presto!
Ciao a tutti voi nel mondo del Web. Noi tutti degli Arena vi mandiamo un grande saluto. Speriamo che il nostro nuovo disco vi piaccia e ci vedremo l’anno prossimo. Ciao!!!

Intervista a cura di Carlo Viano

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