MARTIRIA: Andy Menario (guitars, keyboards)

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Gruppo:Martiria

"The Age of the Return", nuova prova sulla lunga distanza per i romani (in realtà anche un po' americani, vista la presenza della magnifica voce dell'ex Warlord Rick Anderson) Martiria, avvalora ed amplifica in modo molto significativo le ottime impressioni del debutto ("The eternal soul"), consegnandoci una band davvero matura, che non teme di affrontare (ispirandosi, con l'inestimabile contribuzione del poeta Marco Capelli, ai temi della Sacra Bibbia) un concept lirico non esattamente "leggero" e che propone un suono classico e, in qualche modo, "antico", che sa coinvolgere, emozionare ed affascinare grazie ad architetture musicali preziose e mai banali, per il quale la definizione "immortale" non sembra poi essere troppo pretenziosa.
La vocazione artistica spontanea dei Martiria, fatta più di passione genuina che d'interesse alle "esigenze" e alla volubilità dei media e del mercato discografico, viene perfettamente impersonata dal suo leader Andy Menario, il quale accetta di parlare per la seconda volta della sua "creatura" sulle pagine digitali di Eutk.net ...

Allora Andy, ci risentiamo a circa un anno di distanza dalla pubblicazione dell'ottimo "The eternal soul", dopo che avete dato alle stampe questo veramente superlativo "The age of the return". Ti va di raccontarci cos'è successo in questo periodo tale da garantire una crescita musicale così importante, come si sono svolte in generale le fasi di realizzazione e qual è stato il metodo di lavoro applicato nel nuovo disco? Quali sono, inoltre, le differenze principali tra i due albums?
Ciao Marco, innanzi tutto grazie per averci ospitato nuovamente sulle pagine di Eutk.net. Passando alla domanda, non è successo nulla di particolare, noi continuiamo solamente a suonare e produrre ciò che ci piace fare, senza pensieri mirati o tendenziosi. Come per "The Eternal Soul", in "The Age of the Return" abbiamo cominciato dai piccoli spunti che via via registro sul mio registratore digitale portatile, da lì ho ampliato ed effettuato la stesura del brano direttamente con la maggior parte degli arrangiamenti, unica piccola modifica è che stavolta (trattandosi di un concept), abbiamo prima ampiamente parlato con Marco e Rick per la scelta dei temi da trattare, cosi c'è stata un'attenzione particolare alle atmosfere che si volevano creare. Perciò una volta avuta la base con le linee melodiche, Marco ha scritto i testi, orientandosi su indicazioni metriche che man mano gli inviavo ed infine Rick ha amalgamato il tutto sistemando o cambiando dove c'era la necessità. Per ciò che riguarda le sessioni di registrazione, la cosa è abbastanza casuale visto che comunque quel che produco nel mio home studio è verosimilmente una base già piena e dettagliata, cosi se prima la batteria o prima i cori non è importante. La differenza tra i due dischi è sostanzialmente una maggior riflessività che su "The Age..." è stata marcatamente voluta; desideravo un disco molto profondo, non poteva essere altrimenti visto i temi trattati, tralasciando la velocità o l'immediatezza... "The Age..." non doveva essere un disco da ascoltare una sola volta.... ci ho messo molto tempo a crearlo rispetto al precedente... almeno due ascolti! eh eh eh!!!

Avete deciso di optare per un concept lirico ispirato alla Bibbia; una conferma, quindi, che l'aspetto testuale è per i Martiria un elemento fondamentale per le loro espressioni artistiche ... Quali sono le motivazioni che Vi hanno condotto a questa particolare e "difficile" scelta?
E' una fissa che avevo da tempo, ho sempre desiderato musicare un'opera letteraria come questa, sulla quale milioni di persone hanno basato la propria vita... poi nel momento in cui ne ho parlato con Marco e Rick, mi sono reso conto che loro erano probabilmente più entusiasti di me. Le liriche in un progetto come quello dei Martiria avranno sempre un'importanza particolare e rilevante, questo spesso anche a discapito della musicalità dei testi, ma credo che sia inutile esprimersi musicalmente e comunicare qualcosa se non si è coerenti con tutti gli aspetti della propria espressività; i Martiria sono nati per seguire un proprio percorso e se la musica lo deve suggerire i testi lo devono suggellare.

In sede di recensione ho parlato di un disco senza pause creative, per cui estrapolare dei brani da approfondire è piuttosto difficile (bisognerebbe citarli tutti!). Scelgo, dunque, tre dei momenti più intensi del disco, "The Giant and the Shepherd", la doom-esque "The cross" e "Revenge". Ci racconteresti come sono nati questi splendidi episodi e com'è avvenuta la scelta dei guests vocals della seconda traccia citata?
La domanda sinceramente mi crea qualche problema, solo ed esclusivamente perché creo tutti i brani allo stesso modo, seguo sempre un discorso melodico e parte dopo parte sento l'idea che dovrà seguire e cerco di musicarla. Comunque posso dirti che in "The Giant and the Shepherd", data la lunga introduzione monotematica chitarristicamente parlando, mi è piaciuto il fatto di poter creare una linea melodica piuttosto espressiva con una sorta di risposta dei violini ad ogni frase, concludendo poi con il crescendo dove mi occorreva un tratto più tirato... da lì in avanti ho solo seguito la mia musicalità perciò è poi arrivata la parte con gli stacchi ed il finale; credo che comunque gran parte del merito della riuscita di quel brano sia dovuta all'interpretazione di Rick, che per quanto mi riguarda è da manuale.
"The Cross" è forse stata l'unica canzone pensata prima... avevo intenzione di fare un brano che dovesse essere l'apice dell'intero disco (per questo motivo ho chiesto a Marco di incentrare il testo di quella canzone sulla morte di Cristo), la volevo sinfonica all'inizio per creare pathos e poi sul primo riff (trattando la via Crucis) molto pesante, molto doom, per poi tornare ad un'apertura più sinfonica d'attesa che doveva sfociare in un riff cavalcante e che portasse il brano su altri ritmi. Per le guests, erano già state preventivate... infatti, chiesi a Rick se si poteva occupare di trovare una voce femminile e una voce maschile per quel brano per eseguire piccole parti... nulla di più facile per lui... mi ha subito fatto i nomi di Gregg e sua moglie Barb.... direi che il risultato è stato ottimo. Per concludere, "Revenge" è il classico brano anni 80 con intro epico ed inserti acustici alternati a tratti più tirati con un finale in crescendo... personalmente è uno dei brani che più mi è piaciuto fare.

In "The age of the return" avete riproposto quella componente "operistica" (in una versione, a mio parere, meglio amalgamata e maggiormente pertinente) che aveva già contraddistinto il Vs. esordio. E' una soluzione che prevedi sarà sempre presente nelle Vs. future composizioni?
Non è detto, ... non c'è dubbio che è una componente musicale a me tanto cara, perciò probabilmente tornerà ripetutamente sulle composizioni dei Martiria, ma il tutto dipende sempre da ciò che ho intenzione di far suonare in quel preciso momento, quando creo il brano. Chissà, magari il prossimo disco sarà molto più diretto....

Rick è protagonista di una prova fantastica, ma la sua voce non appare, dal punto di vista della timbrica e dell'interpretazione, esattamente "trendy". Per quanto mi riguarda è assolutamente un Vostro punto di forza, ma non credi che quest'originalità possa ridurre un po' le Vostre possibilità "commerciali"?
Verissimo, ma probabilmente se avessi dovuto seguire gli orientamenti di mercato per fare musica, avrei fatto una corte spietata alla Pausini (con tutto il rispetto!).
Per ciò che mi riguarda, Rick è l'esatta incarnazione del cantante che serviva ai Martiria... finché lui vorrà faremo musica insieme.

Dopo la filiale brasiliana della Hellion Records, la vostra label è ora la Underground Symphony e non mi stupisce affatto che la competenza di Maurizio Chiarello non si sia fatta sfuggire una band come i Martiria. Come avete scelto quest'etichetta? Siete soddisfatti del cambio di casa discografica?
Per ora, assolutamente soddisfatti. Abbiamo trovato l'accordo con Maurizio alcuni mesi fa, quando noi eravamo alla ricerca di un'altra etichetta (la Hellion era troppo lontana....), lui ci ha proposto un contratto e sinceramente, con l'esperienza e la correttezza dimostrata non ho avuto problemi ad accettare immediatamente.

Il disco è molto curato anche dal punto di vista "estetico". Com'è maturata la scelta dell'artwork per il Cd?
Avevamo necessità di una copertina "vincente" (come dice Maurizio della US), cosi sotto suo consiglio ho cercato un qualcosa che potesse immediatamente dare l'idea dei contenuti del disco... quale miglior immagine del "S. Michele e il Diavolo" di Raffaello, che oltre ad essere un dipinto eccezionale, esprime un'epicità e profondità fuori dal comune.

Riuscirete finalmente a presentare anche dal vivo la bellezza della Vostra musica? Quali prospettive ci sono, in questo senso? Quale tipo d'attività "promozionale" avete previsto per il nuovo disco (che ne dici di un bel video girato da Ridley Scott o da Jean-Jacques Annaud ...)?
Lascerei stare i video... non siamo molto fotogenici... eh eh eh, speriamo però vivamente di poter avere l'opportunità di suonare live insieme, sai bene che la distanza che c'è tra noi e Rick è una difficoltà in questo senso.... ma non disperiamo, magari prima o poi uscirà fuori il miliardario deciso a finanziare un evento live con i Martiria!

Ci sono degli artisti, italiani o stranieri, con i quali ti piacerebbe collaborare? C'è qualcuno, insomma, che senti vicino alla tua sensibilità musicale?
Se faccio il nome di Bill Tsamis sono scontato, .... così direi Messiah Marcolin, ed in modo particolare sarei veramente felice di poter lavorare con Glenn Hughes, un artista che ho sempre seguito e che ammiro ormai da tempo.... uno dei pochi che è riuscito nell'impresa di non deludermi mai!

Quanto è difficile portare avanti un discorso musicale particolare come il Vs. (che in qualche modo "guarda" ai classici, ma che definirei "senza tempo"), nell'era della globalizzazione e standardizzazione dei generi e delle produzioni, dove le mode cambiano continuamente?
Se dovessi guardarmi intorno ogni volta che sto per comporre un brano, sinceramente mi prenderebbe lo sconforto e non so se appenderei immediatamente la chitarra al chiodo, ma fortunatamente la musica per me è una passione forte, di conseguenza, seguendo quella, mi diverto e suono tutto ciò che mi viene in mente... sai probabilmente questi problemi li possono avere musicisti molto più in alto di noi, quelli che alle spalle hanno produzioni che puntano esclusivamente sul business, per il momento sono molto rilassato, il Ns. sound retrò mi appaga e fin quando potrò continuerò a suonare quella musica.

Ora più che una domanda, una specie di "giochino" ... Immagina che i Warlord si riformino con la line-up originale e decidano, però, di aggiungere in formazione una seconda chitarra. Il musicista prescelto per questo ruolo sei tu, ma l'unica condizione è quella di abbandonare definitivamente i Martiria. Accetteresti?
A questo punto dovrei dirti qualche parolaccia!.... ma facendo finta di essere una persona molto pacata, ti dico sinceramente che non potrei mai chiudere il progetto Martiria, finché esso non avrà più nulla da dire..... di conseguenza, spiacente per Bill & company... sarà per un'altra volta! eh eh eh!!

Per finire, una domanda non strettamente legata alla tua band, ma sono curioso di conoscere la tua opinione come musicista e appassionato di musica dotato di una certa esperienza e di gran gusto, come dimostri d'essere sia con le tue creazioni musicali, sia nelle dichiarazioni (il fatto che nel corso della nostra precedente intervista tu abbia citato "Come taste the band" dei Purple, come uno dei tuoi dischi preferiti, non è passato affatto inosservato!) ... Come valuti il proliferare continuo di queste reunion di band storiche (non ultimi proprio i Candlemass, per esempio)? E quali pensi possano essere le motivazioni per le quali molti dei festivals metal (Gods, Sweden Rock, Tradate, ...) vedono la presenza sistematica di così tante "vecchie glorie", comunque sempre piuttosto apprezzate? Si tratta di mancanza di "credibili" successori?
Credo che realmente ci sia ben poca carne da mettere al fuoco in questi anni nella musica metal, così come tu hai ben intuito, tutte queste reunion sono l'unico veicolo ancora possibile per pilotare migliaia di persone ad un evento o all'acquisto di un CD. E sinceramente non biasimo assolutamente i musicisti che vengono "riesumati" in quanto è tutta gente che in passato ha dato tanto al metal, e se ora vogliono prendere qualcosa ... mi sembra anche giusto! .... comunque, credo che band come Candlemass, Iommi/Hughes, etc. hanno ancora molto da insegnare a noi "pivelli"!

Tenendo conto che mi sembra di ricordare che non ami le cosiddette "domande finali" delle interviste, questa volta le eviteremo ... non mi resta che salutarti, ringraziarti per il tempo concesso e per averci permesso, insieme a tutti gli altri componenti dei Martiria, di godere di un'ora di musica straordinaria ...
Grazie Marco.... non ti sfugge niente, se mai avremo modo di fare un live.... ti assicuro un posto in prima fila! eh eh eh! Ciao e a presto!

Intervista a cura di Marco Aimasso

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