HEIMDALL (Fabio Calluori, guitars)

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Gruppo:Heimdall

Beh.. stavolta l'attesa per il nuovo album è stata decisamente minore di quella è toccata a "The Almighty", e così siete già alla ragguardevole quota di 4 albums!
Beh questa volta non abbiamo avuto tutti quei casini che hanno anticipato la pubblicazione di “The Almighty” e che ci hanno fatto perdere tempo: il cambio di cantante, di batterista e di etichetta! Si, “Hard as Iron” è il nostro quarto album e, rispetto alle sonorità di “The Almighty”, i nuovi brani presentano sicuramente un approccio più potente ed heavy, conservando naturalmente quelle atmosfere epiche che da sempre contraddistinguono il nostro sound. La title-track, che apre il cd, è una song dal grande impatto e rappresenta perfettamente questa maggiore attitudine heavy. Non mancano, comunque, episodi più veloci come “Moon – Red Light” e “Holy Night”, potenti mid-tempo come “Dark Home” e “Black Tower”, pezzi più lunghi e complessi come “Midnight” e “The Emperor” e momenti più tranquilli come le ballad “Cold” e l’acustica “Black Heaven”.

Se sul nuovo album ho trovato, come sempre, ammirevole ed invidiabile la vostra capacità di creare atmosfere epiche e coinvolgenti, ho sentito la mancanza di momenti più veloci ed aggressivi...

Non sono del tutto d’accordo, penso che i nuovi brani siano di base più aggressivi dei precedenti soprattutto per l’innesto di numerosi riff di chitarre ed atmosfere heavy. È vero, comunque, che non ci sono molti pezzi veloci ma questa non è stata sicuramente una scelta programmata. I brani di “Hard as Iron” sono nati così, in modo spontaneo, ed inoltre, a mio avviso, sono caratterizzati da molti cambiamenti di atmosfere che li rendono molto vari e ricchi di sfaccettature diverse.

A dirla tutta, credo che si sarebbe potuto rinunciare ad una tra "Cold" e "Black Heaven"!
Naturalmente rispetto la tua opinione ma personalmente considero “Cold” e “Black Heaven” due gran belle songs. Si tratta di due ballad, è vero, ma devo dire che hanno delle caratteristiche decisamente diverse e delle melodie molto coinvolgenti...da qui la scelta di includerle entrambe. Inoltre il testo che ho scritto per “Black Heaven” è uno dei miei preferiti in assoluto tra quelli composti fino ad ora! Molti forse non danno importanza alle liriche che un gruppo scrive ma per me non è così…le ho sempre considerato come un aspetto molto importante negli Heimdall.

Ora non dire che la bonus track presente per il Giappone è una speed "killer" track!!!
La bonus track si chiama “Hollow planet” ed è una heavy metal track con diversi inserti speed!! È un’ottima song ricca di melodie di chitarra. Abbiamo deciso di inserirla nell’edizione giapponese perché secondo noi si discostava, in parte, dall’atmosfera del cd. Comunque abbiamo messo un estratto di questo brano sul nostro sito – www.heimdall.it - e sicuramente più in là sarà interamente scaricabile.

Non potevate fare come molti gruppi che preferiscono non rinunciare ad una loro canzone e destinano al mercato del Sol Levante una cover?
Inizialmente ci avevamo pensato però alla fine abbiamo deciso di concentrarci esclusivamente sui pezzi nostri ed inoltre non siamo riusciti a trovare nessuna cover che ci mettesse tutti d’accordo e così alla fine abbiamo lasciato perdere!!

Tra l'altro non avete mai inciso brani di altre bands... come mai? Ad ogni modo quali brani prendereste in considerazione?
Se escludiamo i primi passi degli Heimdall, quando eseguivamo dal vivo pezzi come Mr Crowley di Ozzy, Leather Rebel dei Priest, Antisocial dei Trust o Banish from Sanctuary dei Blind Guardian, abbiamo sempre preferito concentrarci sulle nostre canzoni durante la preparazione degli album ed anche dal vivo abbiamo sempre preferito presentare la nostra musica.
Comunque in passato abbiamo già registrato una cover. Sulla versione giapponese di “The Temple of Theil”, oltre ad inserire la versione acustica del brano “The Challege” abbiamo registrato “Breaking the Law” dei Judas Priest, un pezzo che prima suonavamo sempre dal vivo. Probabilmente in futuro registreremo ancora delle cover cercando comunque di cambiarle e farle a modo nostro. A mio avviso,l’ideale sarebbe trovare un brano da riadattare totalmente secondo il nostro stile. Diverso invece il discorso per i live, dove sicuramente cercheremo di scegliere un gran bel classico metal.

Non ho nessun dubbio invece sulla vostra performance, con Giacomo oramai inserito perfettamente nel gruppo, ho notato però che ci sono stati dei cambiamenti per quanto riguarda la batteria. Cosa è successo con Nicolas?

Si, attualmente abbiamo un nuovo batterista, Enrico Canu, il fratello di Giovanni (il bassista) che è entrato nella band poco prima di iniziare le registrazioni di “Hard as Iron”. È molto giovane ma è veramente in gamba. Nicolas purtroppo ha dovuto lasciare la band per alcuni problemi alla schiena. Suonare in una band come gli Heimdall è piuttosto stressante dal punto di vista fisico per il batterista. Ora comunque sta bene ed ha ripreso a suonare con continuità.

Personalmente trovo che Giacomo ricordi parecchio Mathias Blad che ha cantato sui primi due dischi dei Falconer... se non sbaglio entrambi sono abbinati da un background lirico, vero?
Si, Giacomo ha un background lirico, si sta diplomando al conservatorio ed inoltre lavora con delle compagnie teatrali.
Quanto all’accostamento con il singer dei Falconer, devo dire che me lo hanno fatto notare diverse persone ma, ad essere sincero, secondo me i loro timbri sono piuttosto diversi anche se effettivamente le loro voci sono entrambe calde e corpose.

Per "Hard As Iron" avete potuto usufruire di un budget superiore di quello destinato a "The Almighty"? Come lo avete sfruttato?
Si, abbiamo avuto un budget leggermente superiore. Per la prima volta abbiamo registrato l’album in due studi differenti, il mio Sonic Temple Studio (che aprirò ufficialmente dopo l’estate) e gli ZappingSound di Salvatore Salierno (dove è stato registrato interamente “The Almighty”) dove abbiamo effettuato anche il missaggio dei brani, una fase che abbiamo curato molto per “Hard as Iron”. Inoltre abbiamo avuto la possibilità di masterizzare l’album presso i Mastering Room di Goran Finnberg di Stoccolma già conosciuti per i lavori di In flames, Soilwork ecc. In definitiva penso che per “Hard as Iron” sia stato fatto un buon lavoro non solo dal punto di vista delle canzoni ma anche per quanto riguarda la produzione - considerando che la nostra musica è piuttosto complessa per via dei cori, delle numerose parti soliste, per i passaggi di tastiera e così via. Fino ad ora molte persone si sono complimentate e sicuramente abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti rispetto al precedente album che comunque suonava già decisamente bene. In futuro, comunque, molto probabilmente sarò io – con l’aiuto di Sergio (Duccilli, Keyboard) e degli altri ragazzi della band - ad occuparmi interamente della produzione, è qualcosa che desidero fare da diverso tempo ed ora è sicuramente il momento giusto visto che sto allestendo con mio fratello un ottimo studio di registrazione.

Come vi trovate con la Scarlet, siete/sono soddisfatti?
La Scarlet è un’ottima etichetta ma ha, a mio avviso, troppi gruppi sotto contratto e questo non è certo una cosa positiva dal momento che devi cercare di seguirli tutti. Fino ad ora, comunque, abbiamo fatto un buon numero di interviste con radio, magazine e web-zine e ne sono in programma altre, quindi, da questo punto di vista non possiamo certo lamentarci. Sinceramente ci aspettavamo qualcosa in più dal fronte live ma del resto quando hai tantissime band non è sempre facile anche perché devi cercare di accontentarle tutte…

A livello compositivo sono cambiate le cose? Avete contribuito tutti al songwriting?
No, il processo compositivo è più o meno sempre lo stesso: sono io di solito che scrivo le liriche e la musica. Su “Hard as Iron”, se escludiamo “Black Heaven” e di “Hollow Planet” scritte rispettivamente da Giacomo e Carmelo, sono stato io ad occuparmi delle strutture e dei riff delle song e delle linee melodiche. Naturalmente, in seguito, tutta la band ci lavora su arricchendo ogni traccia con le proprie idee, modificando o aggiungendo alcuni passaggi. Per questo motivo, il lavoro di tutti i componenti degli Heimdall – ognuno con la propria personalità ed il proprio background musicale - diventa fondamentale per il risultato finale. Giacomo, ad esempio, ha arrangiato ed eseguito tutti i cori, Carmelo ha suonato i soli e Sergio ha arricchito i pezzi con dei bellissimi passaggi di tastiera.

Tra i diversi brani interessanti ("Black Tower" e "Moon - Red Light" i miei preferiti) ho notato come "Dark Home" mostri aspetti che erano rimasti sinora inediti nel vostro sound... che mi dici di questa canzone?
“Dark Home” è il quarto brano che ho scritto per “Hard as Iron”. Inizia con una parte acustica quasi tribale per poi trasformarsi in una heavy metal song molto trascinante con un ritornello epico e melodico. Devo dire che Sergio ha svolto un lavoro eccezionale introducendo delle ottime melodie di tastiera che hanno donato al pezzo un’atmosfera particolare ed originale. Quanto al suo lato più dark - di cui tu hai parlato nella recensione - penso che sia un aspetto della musica degli Heimdall presente anche in altre canzoni fin dal primo album.

Ho visto che avete realizzato una vostra homepage, dove è possibile ascoltare alcuni pezzi (tra cui un estratto della bonus track) e vedere alcuni brevi filmati. Che ne pensate sia di internet come mezzo promozionale che della possibilità di registrare un "vero" video ?
Sicuramente ritengo internet un mezzo promozionale fantastico che ti permette di far girare la tua musica e farla arrivare a tante persone semplicemente con un clic. Personalmente lo uso qualche volta per ascoltare le nuove uscite ma sinceramente non ho mai scaricato album interi, è un’idea che non condivido: le cose che mi piacciono di solito le compro. Detto questo, però, capisco anche chi lo fa perché i prezzi dei cd sono esagerati e, quindi, viste le numerosissime uscite discografiche non è possibile comprare tutto. Attualmente il mercato è in crisi (naturalmente ciò non dipende solo da internet) e questo secondo me danneggia molto le realtà medio-piccole. Vendere meno significa meno investimenti da parte delle case discografiche e questo naturalmente va a discapito della qualità dei cd e della promozione delle varie band. Se continuiamo di questo passo molte etichette più piccole non so se potranno più esistere tra qualche anno. Quanto agli Heimdall sto avendo la possibilità di allestire uno studio tutto mio e quindi potrò in futuro lavorare con più calma ed offrire dei prodotti sempre più validi ma, in generale, i soldi destinati ai gruppi di fama medio-piccola non sono poi così tanti, ma anzi tendono a scendere (anche perché gli studi stanno decisamente aumentando i costi) e questo non può che penalizzare le band che comunque investono molto tempo per realizzare i propri prodotti. Personalmente penso che il fenomeno del download di interi cd e la crisi del mercato musicale possano essere combattuti abbassando i prezzi dei cd e, nello stesso tempo, cercando anche di produrre meno cose ma di grandissima qualità.

Il 25 di Giugno avete suonato a Napoli al Magna Grecia Metal Festival. Come è andato questo festival?
Il concerto è andato veramente bene, il pubblico ha partecipato ed ha reagito alla grande, purtroppo, però, Carmelo si è fratturato un gomito cadendo durante la nostra esibizione. Inizialmente non ci siamo preoccupati anche perché si è rialzato ed abbiamo finito di suonare. Dopo il concerto, però, ha continuato a sentire un forte dolore al braccio così è andato all’ospedale dove gli hanno fatto le analisi e gli hanno detto che si era fratturato il gomito.

Ci saranno altre date nel prossimo futuro?

Stiamo vedendo di organizzare delle date per quest’autunno con altre band, sicuramente faremo dei concerti in tutta Italia. Per questa estate non so se ci saranno altri concerti anche perché ci vorrà minimo un mesetto prima che Carmelo si rimetta del tutto dall’incidente, vedremo…

Ed il titolo del prossimo album?... ok sono andato troppo avanti!pago pegno e ti lascio l'ultima parola!
No, non sei andato troppo avanti, certo il titolo non lo abbiamo ancora trovato ma ti posso dire che ho da poco terminato la composizione di quattro brani nuovi e proprio in questi giorni sto raccogliendo le idee per quello che sarà il concept lirico del prossimo cd. Dalla prossima settimana cominceremo a provare le nuove track insieme e a lavorarci su!
Per concludere, grazie per l’intervista e per il supporto e grazie a tutte le persone che ci seguono con entusiasmo e passione. “Hard as Iron” è un gran bell’album, ascoltatelo sono sicuro che vi conquisterà! Ciao.

Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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