Draconicon: angeli caduti (Alex Moth, guitars)

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Gruppo:Draconicon

Arrivati al loro secondo album, i Draconicon hanno decisamente assunto una identità ben definita e riconoscibile. Ne abbiamo parlato con la band , proprio in occasione dell'uscita di "Pestilence".

Il vostro nuovo album, “Pestilence” è un tentativo riuscito di contaminazione sonora. Quali sono le vostre fonti di ispirazione principali?
Ciao Sbranf, qui Alex Moth, innanzitutto ti ringrazio del tempo concessoci! Siamo orgogliosi di vedere che le contaminazioni che abbiamo apportato al genere siano state apprezzate! Parlando di ispirazioni intese come band sicuramente posso citarti i Kamelot, i Sabaton, i Powerwolf, gli Orden Ogan e gli Arion.
È in particolare il mondo gothic ad affascinarvi? È un immaginario che usate anche nel vestiario e nella presentazione sul palco?
Certamente! Diciamo che abbiamo cercato di creare un brand ed una lore tutta nostra e come hai potuto notare anche dai nostri costumi, un richiamo al gothic con un pizzico di dark fantasy è la ricetta che abbiamo usato per creare i Draconicon.
C’è un grande lavoro di orchestrazione sui brani, compiuto insieme a Francesco Ferrini dei Fleshgod Apocalypse. Come siete entrati in contatto con lui?
La parte orchestrale è fondamentale per il nostro sound, in generale nel power, tuttavia a noi serviva qualcosa di più tetro e oscuro rispetto ai canoni del genere, così abbiamo contattato Francesco mediante il nostro sound engineer Marco Mastrobuono e a nostro avviso è stata una scelta vincente.
Il vostro cantante Arkanfel ha rilasciato una prova davvero maiuscola, con uno stile molto particolare e poco inquadrabile. Da dove deriva il suo nickname? Cosa significa? C’è una preparazione tecnica alle sue spalle?
Arkanfel è tecnicamente molto preparato, vocalmente dotato e super versatile, credo che lo si possa notare tanto in Dark Side of Magic tanto in Pestilence, anche se in questo nuovo lavoro siamo riusciti a sfruttare, a mio avviso, le sue corde vocali in un modo ancor più ottimale per il suo timbro. Il suo principale background è il metalcore, motivo per il quale non lesiniamo nel cercare queste commistioni tra i due generi.
Il suo nickname è stato ispirato dalla lore di Warhammer, anche se non ha un significato preciso. Un idea è sicuramente è quella di “angelo caduto”, da una stopiatura delle parole arcangel e fall.
Quanto e come è diverso “Pestilence” dal vostro debut album “Dark Side of Magic”?
Pestilence è senza dubbio un lavoro superiore in termini di composizione e di complessità armonica rispetto a Dark Side of Magic, abbiamo osato di più, secondo alcuni forse troppo. Ma è anche vero però che in tanti ci hanno riconosciuto una forte originalità rispetto ad un genere che senza un po’ di personalità e contaminazione risulta oramai stantio.

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Quanto conta per voi l’aspetto visivo? Cosa contate di portare sui palchi durante i vostri live?
L’aspetto visivo è di primaria importanza, dietro ai nostri costumi di scena c’è stato uno studio importante fatto con un designer che lavora nel mondo del cinema, ha lavorato a produzioni quali The Witcher e Pirati dei Caraibi, tanto per citarne alcune, questo per far capire quanta meticolosità e serietà abbiamo impiegato nella nostra immagine.
Quando ci è possibile portiamo nei nostri live una danzatrice oltre a vari oggetti di scena.

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foto tratta dal press kit ufficiale della band
Si fa un gran parlare di click track, ma per molte bands, voi compresi, credo sia inevitabile se si vuole portare on stage l’intero pacchetto musicale presente sul disco. Come ti collochi in questa diatriba?
A mio avviso è una diatriba che non ha senso di esistere, se si parla di show di un certo livello il click e le sequenze sono la base, se vengono usate in contesti giganteschi e per produzioni a 5 zeri un motivo ci sarà, non credi?
Dimmi tre bands o artisti che non hai visto suonare, perché morti troppo presto, e che pagheresti oro per poter vedere...
Ronnie James Dio, Chris Cornell e Jimi Hendrix.
La scena metal italiana è ormai ben assestata e piena di ottimi nomi; citami qualcuno che ti piace particolarmente.
Oltre che piena di ottimi nomi comincia a fare anche numeri di un certo livello e sempre più band riescono ad arrivare su major discografiche. Speriamo di finirci presto anche noi!
I Wind Rose con i quali abbiamo diviso il palco al Metalitalia, gli Elvenking e i Trick or Treat.
Infine: fammi il nome di una band che tutti amano, ma che tu non sopporti proprio!
Questa è dura… credo i Rage against the Machine!

Intervista a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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