VOLA: Linee Rette (Nicolai Mogensen, bass)

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Gruppo:VOLA

“Witness” dei VOLA si candida di diritto tra i migliori lavori alternative/progressive metal del 2021. Non potevamo quindi perdere l’occasione di scambiare due parole con il bassista della band danese Nicolai Mogensen. Enjoy!

“Witness” è già il vostro terzo full-length e qui in Italia il vostro seguito sta crescendo costantemente: cosa pensate dei fan italiani?
È fantastico sapere che il nostro seguito sta crescendo! Non vedo l’ora di tornare in Italia, ci siamo divertiti un mondo a suonare lì. Penso che gli spettatori italiani siano tra i più accoglienti d’Europa, ci sentiamo sempre i benvenuti. Merito del nome che suona italiano? (ride, ndr)
Quando avete iniziato a lavorare ai pezzi di “Witness”?
Alcune idee (poche) sono riff precedentemente inutilizzati, ma la maggior parte della composizione è avvenuta tra la fine del tour di settembre 2019 e i sei mesi successivi.
Penso che “Witness” non contenga neanche un episodio debole: c’è una canzone che ritenete particolarmente rappresentativa?
Sono felice che ti piacciano tutte le canzoni! Secondo me è “Napalm” il brano più rappresentativo perché è groovy, il ritornello è super-catchy e c’è un bel riff sincopato alla fine. Sono tutti ingredienti che ci piace mettere nelle nostre canzoni.
Com’è nata la collaborazione con Shahmen?
Mentre scrivevamo “These Black Claws” ci siamo resi conto che nella seconda strofa una parte rappata ci sarebbe stata benissimo. Dopo alcune ricerche on-line abbiamo scovato Shahmen e penso che non avremmo potuto scegliere meglio!
L’album è stato mixato e masterizzato da Jacob Hansen: perché avete scelto proprio lui?
Siamo fan di Hansen e di quello che ha fatto con altre band. Ammiriamo come riesce a gestire centinaia di tracce con una produzione sempre cristallina e punchy, cosa molto difficile da ottenere. Per il sound che avevamo in mente si è trattato di una scelta naturale. Inoltre, vive in Danimarca, per cui è stato anche facile incontrarsi per definire tutti i dettagli.
Quali sono i vostri ascolti più frequenti in questo periodo?
Attualmente sto ascoltando Mogwai, Katatonia e Agent Fresco, tutti grandi artisti che ti consiglio vivamente!
Vedo che siete molto attivi anche sui social network: qual è il vostro rapporto con questi strumenti?
Ho un rapporto di odio/amore con i social network. Apprezzo molto che sia facile comunicare con i nostri fan e sono ottimi strumenti di promozione. D’altro canto, ti senti sempre “in dovere” di postare qualcosa, e quel pensiero ti fa leggermente perdere di vista il momento. Detto questo, non so dove saremmo ora senza social network, sono stati fondamentali per la crescita della nostra band.
Come affronterete la promozione di “Witness” con le limitazioni legate al COVID?
Abbiamo fatto quattro video - a mio avviso - meravigliosi e faremo anche un breve tour di cinque date qui in Danimarca. Quattro sono già sold-out e ci sentiamo già molto fortunati a poter suonare dal vivo nel nostro paese. Abbiamo anche in programma uno show online in modo che tutti i nostri fan sparsi per il mondo possano avere l’occasione di vederci live.
È passato più di un anno dall’inizio della pandemia: avete imparato qualcosa da questa incredibile esperienza?
Personalmente ho imparato che il modo tradizionale di crescere come band, legato a tour intensi, non è necessariamente l’unico modo. Penso che abbiamo individuato una via alternativa, con una notevole presenza online fatta di pubbliche relazioni e video. Detto questo, non vediamo l’ora di tornare a suonare dal vivo in giro per il mondo!
Intervista a cura di Gabriele Marangoni

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