Black Phantom: fareste meglio a prestare attenzione…

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“Better Beware!" ha già qualche mese alle spalle… ma li porta benissimo, tanto da vedere andare esaurita la sua prima tiratura, inoltre nel prossimo futuro non mancheranno per i Black Phantom le occasioni di riproporsi dal vivo. Di questo e altro parliamo con il loro bassista, una vecchia conoscenza mia e di Metal.it, Andrea Tito.

Pare che “Better Beware!" sia stato accolto più che bene, anche a livello di vendita, tanto da vedere esaurita la prima tiratura ed essere oggetto di una ristampa. Ne approfitterete per aggiungere qualche bonus?
Guarda, sia noi che l'etichetta siamo molto soddisfatti di questo risultato, proprio perchè niente affatto scontato, di questi tempi. Seppure sempre con numeri a livello di band "underground", fa veramente molto piacere vedere che il frutto del proprio lavoro viene apprezzato, e non soltanto a parole, ma anche a livello di vendite!
Per quanto riguarda il discorso bonus track, la risposta è NO, per due motivi, uno etico e l'altro economico: non penso sarebbe corretto mettere così presto sul mercato una nuova versione del disco, proprio per rispetto dei fan della prima ora, che so troverebbero così svantaggiati... trovo che sarebbe proprio una bieca speculazione! :) Dal punto dei vista dei costi, poi, aggiungere delle nuove tracce avrebbe significato rifare ex novo il master del disco, e non ne sarebbe valsa la pena.
Detto questo, una bonus track da parte ce l'avremmo avuta già: nelle sessioni di registrazione abbiamo inciso un'altra cover degli Iron Maiden (ne dubitavi? eheheh), che quindi ci teniamo nel cassetto! Chi può dire se e quando potrà mai tornare utile? :)
Ora mi devi anche spiegare da dove arriva il nome del gruppo. Conoscendoti ormai da un sacco di tempo avrei pensato più a un "BLACK Bart Blues" se non ad un "The Red and the BLACK" o meglio ancora a un più storico "PHANTOM of the Opera", invece è venuto fuori questo Black Phantom...
Ah, guarda... oramai ci conosciamo da vent'anni, e sai bene la mia predilezione per la Vergine di Ferro... però per quanto riguarda il nome della band, ti devo deludere! :) Questa scelta ha un'altra storia dietro: quando nel 2014 ho creato questo progetto, volevo dargli un nome che fosse sia evocativo che facilmente comprensibile, ma che soprattutto avesse una connotazione molto "metal", possibilmente ispirata ad un immagine iconografica di un vero e proprio personaggio che incutesse un po’ di timore... Diciamo che il nome del gruppo, l'idea della copertina del disco, e la canzone omonima sono nate contemporaneamente, con una sinergia tanto efficace quanto inaspettata!
Ad ogni modo un omaggio ai Maiden non è certo mancato, come mai avete optato proprio per "Total Eclipse"?
Al termine dei nostri 10 pezzi originali, l'album si chiude appunto con la cover che hai citato: personalmente mi è sempre piaciuta l'idea di mettere una specie di "bonus track" in calce al pacchetto dei brani originali di un disco... Diciamo che questo sostituisce un po’ quell'usanza che c'era negli anni d'oro, dove i gruppi storici pubblicavano cover o pezzi strani come B-side dei loro singoli... Ora che i singoli non ci sono più, mettere queste chicche in coda ai CD può essere un'idea sfiziosa!
La scelta del brano in oggetto ha diversi motivi dietro: prima di tutto, si tratta di un pezzo che ho sempre amato particolarmente all'interno della discografia dei Maiden; è un brano bellissimo, sia da un punto di vista musicale che lirico, che racchiude in sè il meglio dello stile maideniano, e che ha solo avuto la sfortuna di non essere stato inserito nella tracklist di "The Number Of the Beast" perchè ai tempi gli fu preferito "Gangland" (a mio immodesto avviso, se fosse stato inserito nel disco, ora staremmo parlando di un altro classico ai livelli di "Hallowed Be Thy Name" o "Children Of The Damned", ma tant'è!).
In secondo luogo, come ti dicevo sono sempre stato molto legato a questa canzone, tanto da chiamare con questo nome la band in cui suonavo 25 anni fa, prima di entrare nei Mesmerize: mi sembrava quindi un giusto tributo al mio passato, nel momento in cui stavo iniziando una nuova avventura musicale.
Appunto.. non è un segreto che tu sia anche il bassista dei Mesmerize, quanto è legata la nascita dei Black Phantom con il progressivo allontanamento dei Mesmerize dal Metal più classico?
E' ovviamente legata a doppio filo con la situazione citata, ma non è il solo motivo. La realtà è che al termine del tour di “Paintropy” eravamo reduci da 2-3 anni veramente intensi: non essendoci mai fermati, tra composizione, arrangiamenti, registrazione, realizzazione e promozione del disco, eravamo davvero "provati" a livello di gruppo, sia da un punto di vista fisico che emotivo.
Per questo motivo ci siamo presi una bella pausa, utilizzando questo tempo libero per dedicarci ad altro: nel mio caso specifico, ho finalmente potuto realizzare questo progetto, ossia di registrare e pubblicare tutti quei pezzi di metal tradizionale che giacevano nel mio cassetto, e che aspettavano soltanto il momento di venire alla luce!
E' indubbio che oramai i Mesmerize fanno un genere ben più pesante ed articolato, rispetto al metal degli esordi: era chiaro che l'unico modo per fare giustizia ai quei brani e rilasciarli dignitosamente, nella loro essenza di metal classico, sarebbe stato quindi di lavorarci con un altro gruppo.
Ci sono della canzoni presenti su "Better Beware!" che erano inizialmente pensate per far parte dei dischi dei Mesmerize? Personalmente qualche "richiamo" lo ho avvertito...
Hai colto nel segno: quasi tutti i brani del disco dei Black Phantom sono stati originariamente composti durante le sessioni di pre-produzione degli album dei Mesmerize (quantomeno la parte musicale... i testi sono invece stati tutti scritti ex novo). Il fatto che queste canzoni non siano state incluse nei dischi relativi non significa però che siano di un livello inferiore: i motivi sono molteplici, che possono andare dal non essere stati omogenei col resto di quel disco, oppure semplicemente essere numericamente superiori a quelli necessari in quel momento. Poi ci possono essere altre casistiche, come ad esempio "Up is down, Black is white", che proprio non ne voleva sapere di "suonare" in fase di pre-produzione, e che aveva solo bisogno di un po’ più di lavoro di arrangiamento per farla funzionare.
Come detto, una volta messi da parte, questi brani non si sono più incastrati con il genere proposto dalla band, e per questo sono rimasti nel cassetto in cui sono stai riposti... fino ad ora!
Un altro legame è rappresentato dall'etichetta che ha rilasciato il vostro esordio, no ?
Esatto, e parliamo di Punishment 18 Records, che appunto aveva pubblicato "Paintropy". Ora, non voglio dilungarmi in sviolinate, ma con loro ci siamo trovati splendidamente, sia a livello professionale che personale. Ora che è passato un po’ di tempo dalla pubblicazione del disco, non posso fare altro che confermare la bontà della nostra collaborazione, dato che anche per "Better Beware!" hanno fatto un lavoro davvero ottimo, sotto tutti gli aspetti. Sono davvero soddisfatto, e spero che questa partnership possa continuare anche col secondo album dei Black Phantom!

Soprattutto sul disco sono coinvolti alcuni dei compagni di viaggio della tua band principale, non c'era il rischio di creare confusioni tra i vostri fans?
Certo, anche se però si tratta di un rischio relativo: non credo che qualcuno dei fan dei Mesme si sia sentito confuso, anche perchè abbiamo sempre messo in chiaro che la band non si era affatto sciolta! La scelta dei musicisti che mi avrebbero accompagnato è stata abbastanza ovvia: alla batteria Andrea Garavaglia, che è stato il mio "partner ritmico" per oltre vent'anni, e con cui davvero ci intendiamo anche solo con uno sguardo; peraltro Andrea ha avuto una parte davvero importante e fondamentale per questo disco, in quanto ne è stato anche l'ingegnere del suono, dietro al banco del mixer, ed il suo lavoro sul sound che volevamo ottenere (molto metal tradizionale, e totalmente incentrato sul basso) vale tanto quanto gli sforzi sulla creazione delle canzoni! Alla chitarra ho poi chiesto aiuto ad un altro Mesmerize, ossia Luca Belbruno, che ha abbracciato immediatamente lo stile un po’ retrò del progetto, ed è stato parte integrante nella scrittura e negli arrangiamenti dei brani.
Diciamo che i primi tempi dei Black Phantom si sono basati su un terzetto di gente "ben affiatata"... per usare un eufemismo! :)
Cosa ci puoi invece dire dei volti nuovi?
Vi posso dire che non abbiamo dovuto far troppa fatica per trovarli, perchè si tratta di gente che conoscevamo da tempo immemore: il nostro cantante Manuel Malini, la vera e propria "punta di diamante" dei Black Phantom, oltre ad essere parecchio conosciuto nella nostra zona grazie alle ottime performance della sua cover-band ERUPTION, è anche il cognato di Andrea... quindi, uno di famiglia! :)
Nel momento in cui abbiamo avuto bisogno di trovare un vocalist, lui è stato la nostra ovvia prima scelta! Inoltre, il fatto che anche lui volesse cimentarsi con della musica originale, dopo tanto tempo di cover, ha favorito ulteriormente il suo inserimento. L'ingresso del secondo chitarrista Roberto Manfrinato è stato invece un po’ più laborioso: lui è già il boss dei citati ERUPTION, oltre ad avere anche altri progetti musicali in ballo. Proprio per questi suoi molteplici impegni, prima che entrasse a suonare nella band, gli abbiamo dovuto "fare il filo" per diversi mesi: in realtà volevamo a tutti i costi che lui si aggregasse ai Black Phantom, dato che il suo gusto e la sua perizia chitarristica difficilmente si trovano in giro! Ora che oramai sono 3 anni che si suona insieme, posso affermare senza ombra di dubbio che questa sia una collaborazione assolutamente arricchente per tutti quanti (oltre che estremamente piacevole e divertente!)
Ma qualche foto un po' più "solare" non potevate mettercela nel booklet, sembrate davvero cupi e incazzati...
Beh, dai... da quando in qua nelle grafiche di gruppi di Metal tradizionale trovi delle foto con facce sorridenti in scenari solari e rassicuranti? :)
A parte gli scherzi, la scelta artistica dello stile delle foto è stata ovviamente mirata: volevamo qualcosa di disturbante, che non mettesse a proprio agio il lettore/ascoltatore, ma sempre ovviamente rimanendo nel nostro genere (senza scadere, chessò, in carnevalate stile-horror-splatter) e soprattutto in coerenza con il personaggio che dà nome alla nostra band.
Le foto sono state scattate in un ex manicomio abbandonato della nostra zona: FLARESCAPE si è occupata sia dello shooting che della post-produzione, e devo dire che hanno fatto un gran lavoro, cogliendo in pieno le atmosfere inquietanti della location in questione... ti assicuro che era comunque davvero molto difficile non essere cupi, là dentro! :)
Ti va di raccontarci tutto il lavoro che sta dietro la realizzazione di "Better Beware!"?
Guarda, la mole di lavoro che sta dietro la pubblicazione di un disco è sempre mastodontica. Questo è magari un aspetto che spesso viene dimenticata, dagli addetti ai lavori e non: quando sento giudizi sommari o superficiali su un qualsiasi disco, mi sale la rabbia, perchè anche il disco più pidocchioso ha dietro del lavoro, ed in tal senso merita sempre il massimo del rispetto. Chiuso questo piccolo inciso, rispondo alla tua domando dicendo che la fase di pre-produzione è stata quella che ha richiesto più tempo: non tanto per la creazione dei pezzi, che bene o male avevano già una loro dimensione, quanto per l'inserimento progressivo dei membri del gruppo, che ha preso un paio d'anni. La registrazione in studio è invece andata liscia come l'olio come sempre, da quando registriamo negli Octopus Studios del nostro batterista Andrea Garavaglia, dove ovviamente possiamo avere la massima flessibilità in termini di orari. Un altro motivo che ha fatto andare tutto il lavoro in studio (registrazione e mixaggio) nel migliore dei modi è stato il fatto di avere le idee chiarissime fin dal primissimo momento sul modo in cui avrebbe dovuto suonare il disco: sound crudo, classico nel taglio delle chitarre, e con il basso sparato in primo piano, per caratterizzare la band, dandole al contempo uno stampo tradizionale, ma con un tocco di indubbia personalità! (Ditemi quante band ci sono in giro oggigiorno con un basso così prominente! :)
Da lì in poi, una volta fatto il mastering, è iniziato il lavoro istituzionale dell'etichetta, che congiuntamente alla band ha lavorato parecchio alla promozione ed alla distribuzione del disco: una attività che richiede molto impegno e tempo, che spesso viene sottovalutata, ma che è parte integrante della realizzazione di un album.
In ultima analisi, se guardo indietro agli ultimi anni, dietro questo disco vedo moltissimo lavoro, ma che in fin dei conti non ci è costata fatiche insormontabili, in quanto è stato fatto tutto con grande cuore e passione... ed io rimango con la convinzione che tutto questo si senta, ascoltando l'album!
Se musicalmente è lampante la scelta nell'indirizzo intrapreso, sono curioso di sapere a livello lirico quali sono i temi affrontati. Soprattutto a cosa dobbiamo "prestare attenzione"?
Abbastanza prevedibilmente, dovete "stare attenti" al Black Phantom, come appunto dice il ritornello della omonima canzone! Al di là del titolo del disco, i temi trattati dai testi del disco sono abbastanza variegati. Se nell'ultimo disco dei Mesmerize mi ero concentrato maggiormente su argomenti personali ed introspettivi, per "Better Beware!" sono tornato anche a raccontare storie: ad esempio, "Black Phantom" parla dell'omonimo personaggio, criminale crudele e senza scrupoli; "Firebase Valley Forge" è invece una classica War-Story, ispirata ad un episodio ambientato nella guerra del Vietnam; "Invisible Man" riprende il personaggio dell'uomo invisibile di H.G. Wells, dandogli un taglio più moderno e malvagio.
Il resto delle testi del disco ha argomenti più orientati ai rapporti interpersonali, ma sempre basandosi su metafore forti e significative, spesso molto crude: il nono girone dell'inferno ed il tradimento; l'armatura come autodifesa dal mondo esterno; l'opera di un serial killer e la fine di un rapporto; etc. etc. In realtà non voglio entrare troppo nelle spiegazioni di queste liriche, anche perchè, al di là del fatto che siano ispirate ad esperienze più o meno personali del sottoscritto, sono state concepite proprio in modo tale che ognuno possa dare loro la propria interpretazione!
Recentemente ci sono state delle novità a livello di formazione, vero?
Vero. Andrea Garavaglia ha fondato i Black Phantom insieme a me e Luca, ha contribuito agli arrangiamenti dei pezzi, ne ha suonato la batteria, ha curato la registrazione ed il mixaggio di tutto il disco, ed ha suonato dal vivo tutte le prime date ed i festival estivi del 2017. Dallo scorso autunno in poi però, tutti i suoi impegni personali (leggasi, in ordine sparso, il lavoro, la famiglia, il suo studio di registrazione ed i Mesmerize) non gli hanno consentito di continuare a stare "dietro le pelli" nei Black Phantom. Restando ovviamente in termini super-amichevoli con Andrea, abbiamo quindi reclutato al suo posto un altro nostro amico di vecchia data, Ivan Carsenzuola, anche lui attivo da tantissimi anni in cover-band della zona, ma desideroso di potersi cimentare con un progetto di musica originale. Con Ivan ci siamo trovati alla grande fin da subito, perchè oltre ad essere un batterista straordinario, è dotato anche di una grande umiltà e spirito di gruppo: ha imparato rapidamente tutti i brani del repertorio, li ha fatti suoi in scioltezza, tanto da sembrare di essere nella band da sempre!
Ormai sono tanti gli anni che ti hanno visto coinvolto nella scena metal nazionale, è prematuro parlare di bilanci ?
No, non è affatto prematuro, sebbene io sia ancora ben lontano dall'andare in pensione, eh! :) Se mi guardo indietro, vedo oggettivamente tanta roba: una carriera ultra-ventennale con i Mesmerize, con 5 dischi ed una lunga serie di concerti in tutta Italia... e ora questa nuova avventura con i Black Phantom, senza avere ancora voglia di mollare! Il tutto con alti e bassi, certo, ma decisamente sono state più le soddisfazioni, quelle che mi sono tolto negli anni! Peraltro, non mi spiace essere identificato come uno della "vecchia guardia", sulla scena metal nazionale: lo vedo decisamente come un vanto... anche perchè non ce ne sono poi molti di babbioni come il sottoscritto ancora così pimpanti! Eheheheh!
E come ti vedi tra altri vent'anni? Sempre metallaro o pensi che prima o poi si debba mollare?
Di certo tra vent'anni avrò certamente smesso di suonare in giro, questo fa parte del gioco. Magari saranno i miei figli a farlo, chi lo sa! :) Io di certo rimarrò comunque metallaro nell'anima, dentro... e continuerò per sempre ad ascoltare la mia amata musica, nel tempo libero, a prescindere dall'età che avrò! :)
Tornando a "Better Beware!", credo che a qualcuno possa essere sfuggita una citazione "celata" nella copertina, ci spendiamo due parole? Anche sull'autore, visto che ha fatto un ottimo lavoro.
Riallacciandomi a quanto ti dicevo all'inizio dell'intervista, volevo che la band associasse il suo nome e soprattutto l'aspetto grafico dei suoi lavori ad una figura ben definita... un vero e proprio personaggio, che campeggiasse sulla copertina del CD!
Ho pensato quindi di ispirarmi ad uno dei personaggi dei fumetti che maggiormente mi aveva inquietato da bambino, ossia il fantomatico MACCHIA NERA, nemico numero uno di Mickey Mouse. Per ovvi motivi non ho potuto utilizzare il nome originale (Phantom Blot), e quindi ho tirato fuori il nome attuale della band, comunque abbastanza simile. A questo nome abbiamo allora abbinato un'immagine iconografica coerente, creando a tutti gli effetti una vera e propria mascotte rappresentativa della band, che alla fine non è altro che una versione moderna e molto più paurosa del citato personaggio Disney.
In merito all'autore, si tratta di un artista indipendente moldavo, il cui nome d'arte è Zeeksie Snugglestab: sono entrato in contatto con lui ovviamente su internet; avevo trovato molto interessanti (e soprattutto decisamente adatte a quanto stavamo cercando) alcune sue illustrazioni pubblicate su siti horror. Lavorare con lui è stato un vero piacere sin dall'inizio, in quanto si è dimostrato davvero disponibile e professionale, scambiandoci idee e bozzetti man mano che il lavoro procedeva. Di sicuro vogliamo continuare a collaborare con lui anche in futuro: già adesso, per il tour 2018, ci ha disegnato uno splendido nuovo poster col Fantasma, che ora utilizzeremo il più possibile!
Ti è già passato per la mente di dare un seguito a "Better Beware!" ? Hai già altri brani nel cassetto o idee che vorresti esplorare?
Il secondo disco dei Black Phantom è più che un pensiero nella mente, è già un progetto ben avviato, e sul quale stiamo lavorando sodo! Già dal termine delle registrazioni di "Better Beware!" mi sono messo di buzzo buono a scrivere nuovi brani per la band, tanto che a questo punto abbiamo già una quindicina di pezzi nuovi di pacca tra i quali scegliere. Rispetto al primo disco, dove gran parte del materiale era già pronto al 90%, stavolta si tratterà di canzoni scritte appositamente, da zero. Fermo restando la partecipazione di tutta la band nella creazione degli arrangiamenti, stavolta ci sarà una differenza sostanziale dal punto di vista compositivo, rispetto al passato, ossia il coinvolgimento del nostro cantante Manuel Malini nella scrittura delle linee vocali. Su "Better Beware!" Manuel era entrato in formazione quando quasi tutti i pezzi erano già finiti, quindi ha potuto dare il suo apporto in modo circoscritto, solo ad un paio di brani: ora che può contribuire fin dai primi passi, ne stiamo vedendo davvero delle belle!
Il ragazzo ha proprio un dono naturale: va ovviamente guidato, visto che comunque è alle sue prime esperienze compositive, ma ha grandissime doti in questo senso, con parecchi spunti estremamente interessanti e validi!
Tornando al secondo disco, l'idea è quella di finalizzare tutti i brani con la band entro il 2018, per poi entrare in studio ad inizio 2019 e pubblicarlo entro la fine dell'anno prossimo: è un piano ambizioso, visto che comunque abbiamo di fronte un 2018 pieno di concerti ed impegni, ma proveremo comunque a realizzarlo!
Starai mica pensando di toglierti qualche soddisfazione coinvolgendo qualche special guest ?
No. Io personalmente sono contro gli Special Guest, soprattutto quelli "a gettone", che vengono ingaggiati nella speranza (che magari poi si dimostra vana) di fare un po’ di leva commerciale sulle vendite del disco. Ora, ribadendo che ognuno coi suoi soldi può fare quello che gli pare (ci mancherebbe!), credo immodestamente che lo spessore artistico dei componenti della mia band sia abbastanza per fare un disco meritevole, senza dover ingaggiare ospiti più o meno noti.
Certo, non escludo a priori che prima o poi avremo musicisti esterni sui nostri dischi, ma nel remoto caso in cui ciò dovesse avvenire, questi ospiti saranno al massimo amici, per il puro piacere di farlo.
Hai invece pensato a come chiudere questa intervista?
In maniera molto semplice, ossia invitando i lettori di Metal.it a dare un'ascoltata ai Black Phantom! Ora, non vi punto di certo la pistola alla tempia per acquistare il nostro CD o venire ad un nostro concerto....ahahah.... però, con tutti i mezzi a disposizione che ci sono attualmente (Spotify, Youtube, i social, etc. etc.) la nostra musica si trova in modo davvero agevole! E poi c'è la dimensione Live: adesso abbiamo in ballo una serie di concerti in tutto il Nord Italia, e quindi ci saranno molteplici occasioni per venirci a vedere! Tra le tante, ne voglio citare una in particolare: la data del 27 Aprile al Dagda di Retorbido (PV), dove suoneremo di supporto ai mitici tedeschi IRON SAVIOR, insieme ad Airborn e Drakkar... quella sarà sicuramente una serata indimenticabile!
Se siete amanti delle sonorità dell'Heavy Metal Tradizionale, sono ragionevolmente certo che la nostra musica farà proprio al caso vostro! Come si diceva qualche decennio fa... Provare per credere!! :)

Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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