Gloryhammer: i paladini del metal goliardico!

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Quella che vi presenterò è certamente una delle interviste più esilaranti e divertenti che io abbia mai condotto in questi ultimi anni. Intervistare i Gloryhammer, “la nuova band” di Chris Bowes, si è rivelata essere un’esperienza alquanto interessante e divertente, poiché, come affermerà la stessa mente degli Alestorm, questa band è nata con un solo scopo: dare un taglio netto alla troppa serietà che naviga in questo vasto panorama cercando di portare del sano entusiasmo. Una band, quindi, da non prendere troppo sul serio che qui vorrei presentarvi grazie a questa intervista esclusiva che Metal Hammer ora vi offre in anteprima. In occasione dell’unica calata italica prevista per quest’anno, abbiamo avuto modo di incontrare Chris e Ben Turk per parlare del secondo capitolo discografico di questa strampalata band, un album che ha ottenuto ottimi riscontri a livello internazionale e che ora si appresta ad essere presentato in sede live anche qui al Live Club di Trezzo sull’Adda.

Ciao Chris, ciao Ben! Benvenuto su Metal Hammer.it e bentornati a Milano. Come va?
Ben: Ciao, è un piacere!
Chris: Ti ringrazio! Beh, a dire il vero non siamo proprio a Milano. Questo posto dista quasi un’ora da là ma shh! Non diciamolo in giro! È molto bello! Oggi il tempo non è nemmeno così miserabile. Sai, veniamo direttamente dalla Germania, da Monaco. Veniamo dal nord e ora siamo qui in un posto molto carino. Me la sono goduta oggi bevendo fuori dal locale e cercando di godermi questa giornata!
Vi andrebbe di dare una breve bio della band per coloro che, purtroppo, ancora non hanno avuto modo di approfondire la vostra storia?
Chris: Che cosa sono i Gloryhammer? Beh, immaginate che i goblin possano cantare, non potrebbero vendere nulla sotto questo nome, perché noi odiamo i Goblin. Noi picchiamo i Goblin! Noi siamo la miglior band epic fantasy hero metal di sempre! Se non vi piacciamo… beh siete stupidi! Se apprezzate i Rhapsody, allora potremmo piacervi un po’ di più. Se vi piacciono i Rhapsody Of Fire, allora vi piaceremo più di loro almeno il doppio. Se, ancora, vi piacciono i Luca Turilli’s Rhapsody, allora avete dei seri problemi! Siamo la miglior band del mondo!
Ahahaahah, che brutte persone! Siete cattivi!
Chris: Nooo! I goblin sono cattivi! Sai, oggi siamo in Italia, la patria che ha dato vita ai Rhapsody, ai Rhapsody Of Fire e anche ai Luca Turilli’s Rhapsody!
Ben: Sono tutte band famose, ma sostanzialmente sono sempre la stessa band!
Chris: Quando noi eravamo piccini, amavano quelle band e quel tipo di musica e di conseguenza volevamo ri-catturare il potere della fiamma del drago. Volevamo suonare come suonavano i Rhapsody dieci anni fa ma cercando di essere più divertenti!
Ricordo che, proprio in un’intervista del 2009, Chris parlò del brano “The Unicorn Invasion of Dundee” e affermò di voler creare una band basata proprio su questo…
Chris: Sì, ai tempi avevo questa idea strana di voler mettere su una band che parlasse di unicorni e stregoni. All’epoca non avevo idea che sarebbe poi successo tutto questo, l’idea dei Gloryhammer è nata da me, Ben e Paul, il chitarrista. Abbiamo trovato poi un cantante temporaneo con il quale abbiamo registrato questa demo tremenda e mai ci saremmo immaginati di poter arrivare fin qui. Ai tempi la band si chiamava Gloryhole!

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Vi andrebbe di raccontarci come è stato chiesto a Thomas di entrare nella band? Sappiamo che sei stato tu, Chris, a chiedergli di far parte di questa banda di pazzi. Come è andata?
Chris: Ci siamo messi alla ricerca di tutte quelle persone che sono state rifiutate dai Dragonforce, quindi i Gloryhammer sono sostanzialmente una band composta da gente rifiutata. Thomas Winkler è certamente il più grande cantante respinto nella storia dei tempi, per cui… eccolo qui nei Gloryhammer!
Non nei Gloryhole!
Chris: No, no! Niente Gloryhole! Dobbiamo smetterla qua con i Gloryhole, perché è una cosa stupida! Persino per noi è una cosa troppo deficiente!
I Gloryhammer sono una band abbastanza scenografica, ciascun membro della band interpreta un personaggio diverso e ben distinto. Da dove nasce l’idea di vestire i panni di questi personaggi così strampalati?
Chris: Beh, a noi piace travestirci! Ben, come è nata questa storia?
Ben: Sei stato tu a chiedermi di farlo!
Chris: Ok, abbiamo iniziato questa cosa perché io ho detto a Ben di farlo! Bene! Io avrei quindi detto: “Tu! Tu devi vestirti da hermit!”, “Tu devi vestirti da mago!”, “Tu devi vestirti da barbaro!”. Io dovevo essere il mago, lo stregone figo ma sono veramente stupido… Ho il costume meno figo, in effetti!
Ben: Beh, tu sei il meno figo. Tu sei il ragazzo cattivo, anche se effettivamente sembri il Re Topo!
Chris: Sì! Splinter delle Tartarughe Ninja! Ad ogni modo… travestirsi è divertente, almeno la gente ti ricorda per far parte dei Gloryhammer! Non ti connette ai Rhapsody!
Ne tanto meno ai Gloryhole!
Chris: Ecco, nemmeno per i Gloryhole! In effetti potremmo vestirci da “Gloryhole”, ti immagini? “Hammering the gloryhole”.
Potresti utilizzarlo per una futura canzone della band. Ci starebbe!
Chris: Uhm, forse dovresti formare una band con un nome del genere! A meno che non la si voglia chiamare “Black hole”. (qui Chris inizia a cantare una frase inventata al momento, ndr): “In the black hole of glory, yu huuuu”.
Ben: Avresti dovuto metterla! Poteva adattarsi bene all’album!
Chris: Lo volevo fare… ma va beh, non importa!

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Il secondo capitolo discografico, “Space 1992: Rise Of The Chaos Wizards”, è uscito da pochi mesi. Quali feedback avete avuto sia dalla stampa che dai vostri fan?
Chris: Ai veri esseri umani l’album è piaciuto molto!
Ben: In linea generale, è piaciuto a tanta gente, anche se tante persone si sono infuriate, di nuovo! È bello, però, vedere questo tipo di reazioni, anche se non leggerai mai recensioni che diranno: “Oh, questa band sta distruggendo la musica!”… Ad ogni modo, alla gente il disco è piaciuto parecchio!
Chris: Per favore, non scriverlo! La copertina potrebbe citare: “I nuovi Hitler della musica”.
Se non erro, il vostro album di debutto, “Tales From The Kingdom Of Fire” è un racconto fantasy tamarro con richiami alla mitologia e alle favole scozzesi, il secondo è una sorta di continuazione ed è ambientata nel futuro. Ti andrebbe di spiegarci in sintesi il concept – se così possiamo definirlo – di questo vostro nuovo lavoro?
Chris: Sì, abbiamo sempre voluto avere questa sorta di concept. Nel primo album il tutto era ambientato in Scozia, pensavamo che fosse divertente realizzare un disco epic power metal che parlasse del posto più schifoso della terra, ovvero questo angolino nascosto chiamato “Fife”. È un posto lurido, disgustoso, accerchiato da piccole isole… Se non ci siete mai stati, ve lo sconsiglio: è un posto noioso, così piccolo, composto da piccole casette…
Ben: Sì, non c’è niente, a parte qualche piccola montagna…
Chris: Sì, è una specie di piccolo inferno! L’idea di mischiare l’epic fantasy metal con dei posti veramente noiosi era divertente, perché la gente che non conosce la Scozia subito pensa: “Oh wow, la Scozia! È un posto epico, ci sono le montagne” e via discorrendo… ma ad essere sinceri, questo posto non è questo granché… Abbiamo voluto continuare il percorso con questo secondo disco e il posto più brutto della Scozia si è trasformato in una sorta di panorama intergalattico. Si è trasformato in una specie di “Scozia spaziale”. “Welcome to Planet Dundee” (Chris, come al solito, intona canzonette inventate al momento, ndr). Abbiamo mantenuto quest’idea e l’abbiamo portata oltre.
Vorrei chiederti qualcosa in merito alla svolta inerente alla fantascienza: già il titolo allude alla direzione stilistica della band, ma perché avete optato per questo titolo?
Ben: Credo che l’idea sia partita da me…
Quindi non è stata colpa di Chris, dato che solitamente è lui l’autore di musiche e testi…
Chris: Io sono subentrato solo per metà!
Ben: Sì, lui è arrivato dopo. In realtà, sono sorpreso che tutti quanti siano riusciti ad essere d’accordo sul titolo dell’album. Mai avrei creduto che un album potesse intitolarsi “Space 1992”.
Chris: Era un titolo funzionante!
Ben: Sì! Sai, quando pensi a cose fantascientifiche e cerchi di orientarti verso il futuro, pensi sempre a una qualche cosa che possa avvenire anche solamente 14 anni dopo…
Chris: Ecco! Oggi, ad esempio, è la giornata dedicata a “Ritorno Al Futuro”! Ti voglio fare un esempio: immaginiamo di dover pensare di ritrovarci qui tra dieci anni e ricordare alle cose cretine che abbiamo fatto nel 2015. Il 2015 è un anno schifoso! La cosa è comunque questa…
Ben: Abbiamo pensato di ambientare il tutto nel passato o perlomeno di avere una concezione di vivere nel passato quando in realtà il tutto si svolge nel futuro, come succedeva nel primo album. è una sorta di mondo parallelo e porta la gente a pensare: “Cosa sta succedendo?”. Sai, c’era una serie tv chiamata “Space 1999” degli anni ’70 che io stesso guardavo nel 1999 e ricordo che c’era questa opening sequence chiamata “September 30, 1999” e succedeva qualcosa durante quella scena, forse si parlava di un’esplosione lunare o avevano scoperto che la luna non si trovava effettivamente nello spazio. Per me è stato divertente che mostrassero questa cosa esattamente in quell’anno.

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Cosa mi puoi dire in merito alle tematiche affrontate nel disco e del songwriting in sé? Da dove proviene l’ispirazione per i testi?
Chris: Credo che questa volta il processo sia stato più collaborativo, anche se mi rendo conto che molte persone subito penseranno: “Oh, i Gloryhammer. La band parallela di Chris Bowes degli Alestorm”. Non è esattamente così! I Gloryhammer sono a tutti gli effetti una band, non ruota intorno a me, io non do comandi alla gente e impongo di fare questo o quello! Ognuno riveste un ruolo: io, ad esempio, mi impegno per tirare fuori dei passaggi orecchiabili, Ben si occupa degli arrangiamenti e della parte orchestrale, Thomas pensa alle linee vocali e ogni tanto scrive dei brani. Ogni membro ha la sua parte.
Ben: Paul si occupa delle linee di chitarra!
Chris: Esatto, lui gestisce la chitarra… Sai, io sono pessimo nella composizione dei riff, non ho idea di come funzioni una chitarra! So solo che ha tante corde e che se le pizzichi, viene fuori tanto rumore! Compongo roba veramente noiosa, anche se a volte realizzo roba rumorosa e piacevole. Ad ogni modo, questa volta c’è stato un impegno collettivo da parte di tutti e cerchiamo di tenerci in contatto via Internet. Sai, tutti noi abitiamo in posti lontani, il nostro cantante, Thomas, vive in Svizzera, mentre noi abitiamo in Regno Unito e in altri posti sperduti… Sai, io vivo con il nostro bassista, per cui mi risulta facile mostrargli i passaggi che vorrei fare per un pezzo.
Molti hanno osato paragonarvi ai Rhapsody proprio per le tematiche affrontate e per la vostra proposta musicale…
Ben: Beh, ci sta che la gente ci paragoni ai Rhapsody, poiché ci sono tanti richiami alla loro musica. Se eliminassimo i Rhapsody, non saprei a cosa poter associare i Gloryhammer!
Chris: Con tutto il rispetto che provo per questi ragazzi, credo che l’inglese dei Rhapsody sia veramente pessimo!
Ti riferisci all’inglese del cantante? A qualcuno in particolare?
Chris: No, no! Parlo dell’approccio al song writing! È veramente privo di senso! Tutti i loro testi sono così: “in a wizard doing a fight on a epic…”. È sciocco! È banale, per cui abbiamo pensato che sarebbe stato figo avere una band nativa, originaria dell’Inghilterra che potesse ricreare quello stile con quegli orribili testi privi di significato!
Visto che abbiamo menzionato i Rhapsody, quali sono le band che vi hanno maggiormente influenzati, se ve ne sono alcune?
Chris: La mia band preferita sono i Bal-Sagoth, una band inglese che fa epic black metal sinfonico che sfrutta tantissimo le tastiere e le parti orchestrali, non è una band che inneggia a Satana o cose del genere. Tutte le loro parti vocali sono più una sorta di inno (e, di nuovo, Chris mima alcune parti vocali, ndr) e mi piace molto questo genere di cose. Per me sono una grossa ispirazione, soprattutto visto che parlano di grosse battaglie spaziali e cose simili. Anche gli Stratovarius mi hanno influenzato, in particolar modo i primi lavori. Quando abbiamo iniziato, ci siamo rifatti a molte band del panorama power metal classico, ma ad ogni modo i Gloryhammer sono il meglio che la scena power metal ha da offrire! Prendiamo i testi orribili e i draghi dei Rhapsody, prendiamo qualcosa dagli Stratovarius e dagli Hammerfall e mettiamo tutto insieme!

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Devo dire che ho avuto modo di ascoltare il disco e… mamma mia! E’ geniale! Son rimasta particolarmente colpita dal brano “Universe On Fire”. L’elemento che più ha catturato la mia attenzione è la tastiera, che qui sembra addirittura essere un filo più elettronica. È una sorta di power elettronico. Cosa puoi dirmi in merito a questo brano?
Chris: Ha un sapore molto dance! Credo che volessimo correre un grosso rischio e provare a vedere fin dove potessimo spingerci.
Ben: è divertente, però, vedere come la gente crede che abbiamo fatto questo per “svenderci”, perché questo non è un brano metal, è più una cosa techno!
Chris: Realizzare una cosa del genere non ti etichetta come “band pop metal”, ma la gente lo adora! Mi piace quando la gente dice: “Odio questa canzone!”, “Non è un brano metal”; d’altro canto ci sono persone che ci hanno detto che questo è il loro brano preferito del disco e lo adorano! Volevamo davvero andare oltre ogni limite e vedere dove questo potesse portarci!
Ben: Credo sia giusto che tutti quanti abbiano ascoltato per primo questo brano, perché è un pezzo che spaventa un po’ le persone e le porta a dire: “Cosa hanno combinato questa volta?”.
Chris: Sì, è stato il primo singolo che abbiamo lanciato. All’inizio la gente ha reagito male (Chris mima di nuovo, ndr), ma credo che abbia maggior senso se ascoltata nel suo pieno contesto durante l’ascolto dell’album. Se la si ascolta perché presa singolarmente, allora cambia tutto.
Ben: Io non ne rimarrei deluso
Vorrei porvi questa domanda in maniera piuttosto giocosa, giusto per rimanere in tema: ipotizzando di dover descrivere la vostra proposta musicale, citando i 3 migliori brani mai composti dalla band per incuriosire ulteriormente l’audience, come descriveresti il sound della band e quali pezzi sceglieresti?
Chris: Questo è il genere di domande che mi mette in difficoltà. Come si può definire il sound dei Gloryhammer? Ad ogni modo, credo che “Angus McFife”, “quest lord of…” rappresentano meglio poiché includono tanti elementi. Anche “Rise Of The Chaos Wizard” ci potrebbe stare. Sono brani che ci rappresentano al meglio, anche perché parlano di unicorni. Come descriverei la nostra musica? Direi che siamo una band che fa intergalactic space metal, penso che la cosa sia uscita la notte scorsa. Non siamo una power metal band, anche se certi elementi come la voce alta o sinfonie epiche lo facciano credere. Avendoli citati prima, forse abbiamo molte cose che si rifanno ai Rhapsody (a tutti i Rhapsody, sia chiaro). È strano, non so cosa siamo! È una sorta di power metal, ma
Ben: Credo che arriverò ad un certo punto in cui analizzerò il power metal per capire dove si inserisce all’interno della scena metal stessa. Questa, per me, è una cosa interessante da scoprire, poiché sembra che questo genere sia sbucato fuori dal nulla negli anni ’80 e poi si è protratto negli anni successivi. La gente stessa che ascolta questo genere non ne viene a capo.
Secondo te per quale motivo la gente dovrebbe ascoltare i Gloryhammer? Fornisciti giusto tre motivi per convincere la gente a seguirvi!
Chris: La prima ragione: è divertente! È facile cantare insieme a noi,
Ben: Non devi essere necessariamente preparato a penderci troppo seriamente e difendere, quindi, la tua posizione. Non devi prenderla troppo sul serio se si parla di draghi, goblin e cose del genere. Molta gente si vedrebbe sbattuta fuori dal globo se si menzionassero queste cose, la cosa importante è che non devi prenderla troppo sul serio.
Chris: Sì, siamo quel genere di band con la quale puoi cantare liberamente i ritornelli che parlano di unicorni, battaglie intergalattiche e non devi sentirti stupido per questo! Va bene ascoltarci, è divertente, non bisogna prenderla sul serio. Si tratta di divertirsi, non si tratta di ironia, è solo e puro divertimento!
Al momento siete in tour per la promozione di questo disco. In questo tour condividete il palco con gli australiani Divine Ascension e, ovviamente, i finlandesi Stratovarius. Credo che, nel suo piccolo,sia un bel pacchetto interessante in grado di riunire diverse tipologie di pubblico. Come stanno procedendo le cose? Vi state divertendo?
Chris: al momento sta andando bene, stiamo suonando in posti dove non abbiamo mai suonato prima d’ora, stiamo diffondendo il verbo dei Gloryhammer. Il tour è iniziato in Estonia qualche settimana fa e non vedo l’ora che arrivi la prossima settimana, perché saremo in Spagna sulla spagna a bere la Sangria.
Io ho seriamente paura a farti questa domanda ma… cosa dovremmo aspettarci questa sera da voi?
Chris: Epic fucking battles!
Forse è un po’ presto per dirlo ma cosa riserverà il futuro ora per i Gloryhammer? Quali altre cose bizzarre e di simpatia power metal tirerete fuori dal cilindro?
Ben: Vogliamo andare sulla Luna!
Chris: Andare in America! Una volta terminato il tour, cercheremo di andare lì. Abbiamo venduto un sacco di copie dell’album negli States. Al momento abbiamo fatto tappa in Europa, in Regno Unito, Australia. Vorremmo andare in America in modo da poterci poi dedicare ai festival estivi. Proseguendo, vorremmo diventare la band più grande del mondo e fare un nuovo album.
Ok, ragazzi. Vi ringrazio per questo spazio e vi auguro tutto il meglio per questa sera. Nel frattempo, però, vi invidio a concludere questa chiacchierata come meglio credete.
Chris: Vorrei dire alla gente di mangiare il porco “riciclato”.
Ben: E state attenti!
Intervista a cura di Arianna G.

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