Subscribe: This Interview Will Soon Be Gone...

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Rieccoci a scambiare qualche parola con Csongor Bálint: uno dei due cantanti degli ungheresi Subscribe, che con il loro ultimo album, “This Moment Will Soon Be Gone”, hanno realizzato un ottimo lavoro e che da quel che si è visto nel DVD inserito come bonus o da quanto ci racconta lo stesso Bálint, sembrano cavarsela bene anche da vivo.
Chissà che il 2015 possa essere l'anno giusto per vederli in azione anche dalle nostre parti.

Vorrei partire parlando del vostro nuovo album. Penso che sia un grande album fuori e probabilmente uno dei migliori tra quelli che ho sentito nel 2014. Beh... siete soddisfatti del prodotto finale?
Grazie mille! E’ bello sentire queste belle parole anche da te. Grazie a Dio abbiamo solo avuto solo feedback positivi dai media e soprattutto anche dai nostri fans.
Quando avete capito che il vostro nuovo album sarebbe stato un “killer”? Già mentre lo stavate registrando, oppure solo quando avete iniziato a vedere la reazione dei fans e della stampa?
Personalmente ero un po’ spaventato durante le nostre demo-sessions. Voglio sempre ottenere il meglio, tuttavia dato che tutte le canzoni sono state scritte da noi sei, ognuno con differenti idee e diversi punti di vista sulla musica, l'idea su come il nostro prossimo album sarebbe potuto essere, è sempre stata piuttosto caotica nella mia mente. Noi ci fidiamo l'uno dell'altro, quindi cerco sempre di lasciare anche agli altri la possibilità di proporsi con una propria idea, pur se completamente diversa rispetto alle mie. Poi, durante la sessione di registrazione, il tutto si è sviluppato in un grande album.
Questo disco è un po’ meno caotico rispetto ai precedenti, ma quindi è anche un po' più solido e orecchiabile. Soprattutto anche i nostri fans più critici lo hanno amato molto, e questa è la cosa più importante per noi. Pure alla stampa di settore è piaciuto, ad eccezione di un uggioso, nebbioso e tenebroso critico britannico.
Quali argomenti avete deciso di affrontare con i vostri testi questa volta? Ci sono un sacco di strani titoli tra le canzoni... come al solito, no?
Questa volta ho cercato di essere un po’ più sentimentale, che non è davvero tipico per me. Così ho cercato di nascondere le liriche dietro dei titoli strani, così da non essere smascherato, eheh.
I temi affrontati sono nuovamente legati ad un concept, come di consueto per gruppi che per peccano d’orgoglio nel definirsi Progressive, ahah. Questo concept sarebbe potuto essere il tema di un disco dei Maroon5, piuttosto che quello di una prog-rock band, tuttavia certi avvenimenti shoccanti della mia vita privata non mi ha hanno permesso di scrivere nient’altro. Questo album è incentrato sulle relazioni. Mi sono separato dalla mia ragazza, con la quale pensavo di stare assieme per sempre. Questo ha avuto un tale effetto su di me, che anche quando mi sforzavo di scrivere su qualcosa d'altro, finivo sempre per scrivere sul tema della “relazioni”. Così ho deciso di fare un tentativo e riassumere tutte quella brutte cose che mi sono successe, dai primi segnali fino allo scioglimento finale. Ci sono alcune eccezioni, ad esempio il brano di apertura, “Gazing” che racconta di come Internet, i social media e certi video shockanti rendano le persone alienate. C'è una canzone scritta sulla vita della band (“Turbulent”) e pure un inno Stoned Hippie sull'unità cosmica (“We Are Stardust”). Poi, dato che due membri del gruppo sono recentemente diventati padri, ho anche scritto un testo sulla gioia di essere un padre, ma anche le paure che devi affrontare in quanto genitore (“Massage Of The Sentinels”).
Ci puoi dire qualcosa anche riguardo a "Tépj Függönyt"?
Questo pezzo è una canzone d'addio. La conclusione della mia split-up story. Ecco perché è in ungherese, è ancora più personale.
Quali sono stati invece i cambiamenti musicali tra l'album precedente e quello nuovo? … ok: "dire che il nuovo è meglio" non basta!!
Penso che la differenza principale sia che queste canzoni sono più pure e maggiormente concert-friendly. Le nuove composizioni non sono così lunghe e complesse. Naturalmente lo stile della band è ancora progressive metal / rock, ma non altrettanto digressivo. Il resto dovrebbe essere giudicato dal pubblico.
I vostri lavori precedenti sembrano aver ricevuto una buona risposta da parte della critica e nelle reazioni dei fan. Ne siete stati soddisfatti anche per quanto riguarda le vendite?
YES! In Ungheria l'album è stato considerato come un disco di successo, anche se il paese è molto piccolo e un sacco di persone scaricano gli album attraverso i siti torrent, piuttosto che acquistarli. Nonostante tutto questo anche i volumi del preorder erano più alti di quanto ci aspettassimo. Grazie al crowdfunding da parte dei nostri fans, siamo riusciti a raccogliere denaro sufficiente per due video di alta qualità!
Credi che la vostra musica possa avere un largo successo, o che sia limitata a una piccola (ma leale) "comunità"?
Qui in Ungheria siamo riusciti a creare un grande zoccolo di fan nel corso degli anni. Ma come ti ho già detto questo è un paese piccolo, quindi abbiamo i nostri limiti. Ogni volta che andiamo all'estero la gente apprezza ciò che facciamo, e questo è in parte dovuto alla nostra attitudine sul palco. Ma per avere successo all'estero avremmo bisogno di fare molti show in più, aprire per gruppi di valore in dei bei club, e la chiave di questo ovviamente il denaro, oppure la possibilità di avere alle nostre spalle una casa discografica o una società di management. Anche se ci abbiamo provato molte volte, non abbiamo ottenuto alcuna risposta positiva.
La registrazione è molto organica e viva, quale è stato il processo utilizzato per ottenere quel tipo di sound?
Sui nostri ultimi tre album il nostro chitarrista Attila Horvath ha svolto anche il ruolo del tecnico del suono. Lavora ai SuperSize Recording Studio, che è lo studio meglio attrezzato in Ungheria. Con questo album aveva un'idea molto ben precisa di come i suoni dovessero cambiare rispetto a quelli dei precedenti.
Noi abbiamo un bel modo di lavorare, un metodo che abbiamo sviluppato nel corso degli anni Prima di andare in studio teniamo una lunga demo session. In questo modo abbiamo le canzoni pronte al 80%. Abbiamo però cambiato il processo di registrazione, prima abbiamo registrato le chitarre e finito poi con quelle della batteria. Questo è stato importante perché noi modifichiamo continuamente la struttura delle canzoni, e con questo metodo ci era possibile cambiare tutto ciò che volevamo, anche all'ultimo minuto.
Abbiamo comprato delle nuove chitarre prima di andare in studio, e c'è stata anche una pick-up testing session. Per quanto riguarda il suono delle chitarre gli aspetti più importanti erano che li facessimo velocemente e che fosse chiaramente distinguibile.
Con il basso abbiamo usato un interface microphone che è stato attaccato direttamente al basso, così ne abbiamo registrato il suono organico, questo accorgimento è stato usato per le parti in slapping.
Durante le registrazioni della batteria l'aspetto più importante è stato quello di mantenere il suono originale dei tamburi. In studio abbiamo una stanza semicircolare in pietra dall'altezza di 5 metri. Questa camera è stata microfonata e abbiamo registrato lì il suono organico della batteria. Questo ci è stato davvero utile quando ne abbiamo fatto il mix finale del drum sound.
"This Moment Will Soon Be Gone" include anche un bonus DVD, cosa ci avete proposto? Ci sono state degli ospiti sull'album?
No, questa volta non ci sono stati ospiti sul nostro disco. La parte del DVD propone un montaggio dei nostri concerti a diversi festival. Abbiamo registrato 7 dei nostri spettacoli durante l'estate con 12 telecamere Go-Pro , che erano fissate sulle chitarre, microfoni, sulla batteria e in vari punti del palco. C'era anche un drone con una fotocamera che registrava dall'alto della folla volando intorno a noi sul palco. Ho usato la parola “montaggio” perché nel corso delle canzoni, ogni minuto passiamo da un concerto ad un altro. Anche il suono cambia all'interno del brano. Quindi il tutto non sarà poi così integrato ma è molto live, eheh
Qual è il significato dell'immagine in copertina? E' legata al titolo?
La copertina è stata realizzata dal nostro buon amico Zoltán Totik, che è il cantante degli Shellbeach. Volutamente non gli ho detto nulla sui testi e sul significato che aveva per me il titolo del disco. Il risultato è quanto lui ha pensato nel momento che ne ha sentito il titolo. Questo ha un doppio significato: “le cose cattive non durano per sempre” e “anche i bei momenti arrivano alla loro fine a un certo punto”.
Ritornando alle origini... cosa ti fatto scoprire il Metal, e quando hai scoperto di voler suonare musica Metal?
I Rage Against the Machine sono stati la prima band heavy ad essermi piaciuta. Per essere più preciso, sono stati il primo gruppo che aveva degli screaming sui suoi dischi, avevo solo 13 anni quando li ho sentiti e mi hanno subito rapito. Tuttavia quando ho iniziato a fare musica all'età di 14-15 anni, suonavamo musica grunge, che era trendy in quel momento, ahah. In seguito “Adrenaline” dei Deftones ha avuto una grande influenza su di me, così ho gettato via la mia camicia a quadri e fatto crescere i dreadlocks.
Quindi, guardando al passato della band, siete veramente soddisfatti di quello che avete raggiunto oppure siete ancora affamati?
Sono davvero soddisfatto dei risultati che abbiamo ottenuto in Ungheria, Romania e Serbia, e vorrei continuare a mantenerli. Riguardo all'Europa Occidentale: ho ancora voglia di conquistare questa parte del Mondo.
Oltre ad essere dei musicisti, quali altre occupazioni avete?
Il nostro batterista ed io siamo insegnanti di musica. Io lavoro anche come produttore. Atish, uno dei nostri chitarristi lavora come tecnico del suono in uno dei migliori studi dell'Ungheria, il SuperSize Recording Studio. E registra anche i nostri album. Tamas , l'altro nostro chitarrista lavora come cameraman e video editor. Miklos, il nostro bassista è il manager del nostro gruppo e di molte altre famosi band ungheresi. Mate, l'altro nostro altro cantante ha un attività in ambito civile dato che lavora come ingegnere. Così stiamo lavorando tutti nello show business, ehehe.
Bene, avete già scritto del nuovo materiale? Svelaci un po' di curiosità sul prossimo album...
A dire la verità tra il tour che ha seguito l'uscita dell'album e quello nei festival estivi non abbiamo avuto tempo per affrontare nuove canzoni. Ma questo è il nostro modo di lavorare. Noi non corriamo mai. Di solito lasciamo passare 3 anni tra due dischi. L'anno prossimo avrò più notizie per te.
E cosa c'è quindi in arrivo per i Subscribe? Avete pianificato un nuovo tour, la partecipazione a dei festivals o che altro?
Può sembrare incredibile, ma quest'anno il nostro gruppo si mette 15 anni di attività alle spalle, nonostante il fatto che noi tutti del gruppo siamo solo sui 30 anni d'età. Soprattutto non abbiamo mai cambiato la nostra line-up. Per celebrare tutto questo, nell'autunno abbiamo fatto un grande tour in Ungheria, Serbia e Bulgaria. Ci sarà anche da partecipare ad un grande progetto ungherese, tuttavia dato che questo no significherebbe molto per voi metallari italiani, non credo sia il caso di entrare nei dettagli.
Per concludere questa intervista, hai qualcosa che vorresti dire ai fan italiani?
Dato che siete l'unico paese europeo dove non abbiamo mai suonato finora, saremmo davvero eccitati se ci fosse finalmente la possibilità di venire sin li e vedere anche voi!! Eheh
Grazie mille... auguro davvero tutto il meglio per il futuro per tutti voi!
Grazie. E grazie per l'intervista. Mi sono divertito.
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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