Gravestone: Back from the Dead! (Fabio Mociatti, drums)

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Gruppo:Gravestone

Dopo venti anni di oblio, risorgono a nuova vita i Gravestone, formazione capitolina che nel 1994 pubblicò il seminale "Simphony of Pain", autentica gemma di death metal devastante e primordiale ma allo stesso tempo così personale e pieno di soluzioni innovative e, perchè no, progressive. Oggi quel disco, così come la band, torna alla luce grazie al contratto con la Sliptrick Records, che nei prossimi mesi pubblicherà il come back discografico dei Gravestone. Del presente, del futuro, ma soprattutto del mai dimenticato passato ne parliamo proprio con la band, nella persona del batterista cantante Fabio Mociatti.

Salve ragazzi e benvenuti sulle pagine virtuali di Metal Hammer. Non se lo aspettava chi già vi conosceva, ma probabilmente nemmeno voi. Dopo praticamente venti anni di oblio non solo c’è stata la reunion dei Gravestone ma anche la ristampa del vostro debutto, unico album pubblicato, a nome “Simphony of Pain”, uscito originariamente nel 1994. Cosa vi ha portato dopo tutto questo tempo a reimbracciare gli strumenti?
I soldi ovviamente! No scherzo, la passione e la voglia di suonare che non si sono mai sopiti e la volontà e la necessità, quasi fosse un'esigenza fisica e psichica, di continuare a creare dei nostri brani, e non meno importante, la volontà di rivedersi e di frequentarsi di nuovo. A questo punto è necessaria una precisazione.
20 anni fa lo scioglimento non fu determinato da litigi o da altre questioni che avrebbero minato anche il rapporto umano, che per noi è fondamentale, all'interno della band. Ci sciogliemmo in maniera graduale, sospendendo le prove per un periodo, poi sentendoci di meno, fino a che non ci siamo più sentiti con Fabio (il batterista) e con Massimiliano (il tastierista) per circa venti anni. Il motivo molto probabilmente, ma non lo sappiamo o non lo ricordiamo, fu dovuto al fatto che suonavamo sempre i soliti brani che la creatività era un pò frenata, dato che in in circa tre anni producemmo i brani del cd oltre ad "Imperfect Comprehension" composto appositamente per la compilation "Nightpieces III" della Dracma Records. E per questa immobilità creativa ci siamo avviati allo scioglimento.
Poi oggi dopo 20 anni grazie alla tenacia di Massimiliano ci siamo reincontrati ed abbiamo rimesso su la band. Ma posso dire che sia a livello umano sia musicalmente ci siamo subito ritrovati. Come se ci fossimo lasciati una settimana prima anzichè per 20 anni. Poi la band è stata completata con l'ingresso di Gianluca al basso, fratello di Massimiliano. E debbo dire che in meno di un anno dalla reunion abbiamo rimesso su il vecchio repertorio ed abbiamo composto sei nuovi brani che andranno a formare il nuovo album. Nel frattempo la Sliptrick Records con cui abbiamo sottoscritto un contratto ha provveduto a ristampare soltanto in digitale il nostro primo ed unico Ep "Symphony of Pain" e si sta occupando di promuovere la band in attesa dell'uscita del nuovo album sempre per la stessa etichetta.
Parlando della Sliptrick Records, come avete trovato questo accordo?
L'accordo con la Sliptrick Records, etichetta americana, è stato trovato grazie a Fabio Fraschini dei Degenerhate il quale ci ha fornito i recapiti dell'etichetta a cui abbiamo inviato il vecchio materiale e che ci ha subito proposto un contratto ed un modo di lavorare che consente ai musicisti di fare i musicisti e di occuparsi solamente della propria musica. E' un'etichetta il cui fine è la ricerca della qualità e non dei soldi dei musicisti. Poi il responsabile dell'etichetta per l'Europa, Carlo, è una persona stupenda, sempre disponibile. E' molto attiva in tutto il mondo e siamo più che soddisfatti dell'accordo.
Affrontiamo per un po’ il discorso inerente il passato: il vostro album, sebbene suoni ancora efficace dopo tutto questo tempo, non ebbe probabilmente il riscontro aspettato e non fu pubblicato alcun successore. Secondo voi a cosa fu dovuto tutto questo? Suoni non all’altezza, attività promozionale assente, scazzi personali dei componenti della band o cos’altro? Insomma, cosa non funzionò e che fine fece la vostra label di allora?
Bè i suoni di Symphony fanno veramente schifo. Purtroppo il sound è il biglietto da visita della band e dei suoni così sicuramente hanno penalizzato il risultato finale. Infatti un brano che a parer mio è quello che ha i suoni peggiori del disco, Corpse Embodiment, verrà inserito nel nuovo album, ovviamente registrato nuovamente e riarrangiato. Dell'attività promozionale fu fatta ma l'etichetta si disinteressò quasi completamente e a quanto so mi sembra che ad oggi abbia terminato l'attività. Scazzi non ci sono mai stati, più che altro ci fu una stasi creativa dovuta ad alcuni elementi della band.
Pur avendo avuto una vita relativamente breve avete avuto modo di vivere gli anni dell’esplosione del death metal. Quanti e quali cambiamenti vedete oggi nella scena, nel pubblico e nei gruppi stessi, e quali maggiormente positivi o negativi?
La scena che c'era 20 anni fa è totalmente scomparsa. Mi ricordo che quasi tutti i concerti delle varie bands erano pieni di gente. Mi ricordo a Roma il concerto al Castello con Sadist ed Insidia a cui parteciparono una marea di persone. Mi ricordo che il posto era pieno e ad un certo punto sul palco salivano in continuazione persone che facevano headbanging insieme a noi mentre suonavamo e poi si buttavano tra il pubblico. Poi ricordo il concerto al Woodstock di Brescia dove fummo invitati successivamente all'uscita del disco a cui parteciparono circa 500 persone. Ma dovunque abbiamo suonato 20 anni fa partecipavano molte persone. Oggi invece non vi è più quella partecipazione. Ci sono tantissime bands e questo è un bene, ma vedo anche che rispetto a 20 anni fa c'è più tecnica ma meno originalità, ci sono meno idee.
Ovviamente non cambia solo quello che ci circonda ma anche noi stessi: guardandovi allo specchio, come Gravestone, quanto sentite di essere cambiati rispetto al 1993 come musicisti e come gruppo che cerca di proporre la propria musica? Sono così tanto diversi i passi che si percorrono nella preparazione di un cd, nella ricerca di date per suonare, nel contatto con la gente?
Noi non ci sentiamo cambiati come band. Come musicisti siamo maturati e sicuramente abbiamo un bagaglio tecnico maggiore rispetto a 20 anni fa in quanto abbiamo 20 anni in più sulle spalle. Per quanto concerne la composizione noi siamo rimasti old school. Cioè costruiamo i brani tutti insieme. C'è chi porta il brano lo spiega agli altri ma poi ci lavoriamo tutti insieme. C'è Massimiliano che è incredibile. Infatti io suono un riff con la chitarra e gli dico se può fare un riff ma diverso con la tastiera, e lui tira fuori delle melodie che si incastrano alla perfezione su quelle della chitarra. Poi ogni tanto lo chiamo e gli dico a parole se può fare delle melodie o delle linee di tastiera o dei riff con la tastiera e lui traduce il tutto in musica. Ho notato che rispetto a 20 anni fa c'è molto più affiatamento sia a livello musicale sia a livello umano. Siamo molto più uniti.
Alla luce di tutto questo, la preparazione del nuovo album. Potete anticiparci qualcosa a riguardo? Quando uscirà, dove lo state registrando e, soprattutto, alla luce dei 20 anni di assenza cosa potrà aspettarsi il vecchio ascoltatore dei Gravestone, quello che era rimasto fermo a “The Children are waiting”?
Il nuovo album dovrebbe uscire entro la metà del 2015. Abbiamo terminato la composizione dei brani. Ci saranno 6 brani nuovi più Corpse Embodiment. Lo registreremo allo studio di Fabio Fraschini. Certamente il vecchio ascoltatore noterà dei cambiamenti anche se siamo sempre rimasti legati alla vecchia scuola. Certamente abbiamo implementato di più le tastiere che sono parte integrante della band come se fossero una seconda chitarra. E ci saranno comunque delle parti brutali e delle parti melodiche. Ci saranno dei passaggi che evocano atmosfere horror altri melodici. E ci sarà anche un brano tipo "The children are waiting". Non vediamo l'ora di registrare il nuovo album per sentire il risultato finale.
I vostri vecchi testi si differenziavano, in parte, da quelli dei vostri colleghi e dai clicheès del death metal più classico: abusi sui bambini, maltrattamenti degli animali, testi a sfondo politico. Cosa vi portò a questa direzione e se è una caratteristica che vi è rimasta.
I testi sono sempre stati scritti in maniera completamente spontanea, solamente quello di Corpse Embodiment è stato suggerito dal titolo che già esisteva. Per quanto riguarda gli altri riflettono in pieno lo stato d'animo ed il modo di scrivere di vent'anni fa. Ovviamente qualcosa è cambiato, probabilmente mi sono inacidito un po con l'età, ho notato che i nuovi testi stanno uscendo più politicamente scorretti, più scomodi diretti e sarcastici di quelli vecchi se vogliamo, se n'è andata ogni traccia di positività e speranza ma dal momento che solamente "Proud to Be Dead" ha il testo definitivo non so nemmeno io quanto scaverò in profondità. Le idee ci sono ma sono molto lento nella stesura dei testi perché voglio essere soddisfatto a pieno di quanto arriva dalle parole, indipendentemente dalla semplicità o meno dell'argomento e dell'esposizione.
Alcuni tratteranno di temi personali nei quali forse pochi si riconosceranno ma come ho detto in precedenza la spontaneità ha la precedenza su tutto, sicuramente la differenza si vedrà ma sono pur passati vent'anni.
Da quando c’è stata la reunion avete suonato e cercato di suonare molte volte dal vivo, è stata dura riprendere “il ritmo” o c’è stato subito un bel risultato? Come si trova, oggi come allora, Fabio a dover cantare in growl mentre viaggia a velocità altissime con la batteria?
Si è vero, da quando ci siamo riuniti abbiamo accettato di suonare ovunque, primo perché ci piace, indipendentemente dall'affluenza di pubblico, e poi per vedere se il gruppo funzionava ancora dal vivo.
Personalmente credo che il gruppo funzioni meglio adesso, siamo tutti migliorati come musicisti e molto meno schizzinosi per quanto riguarda le situazioni che dobbiamo affrontare quando facciamo un concerto.
Abbiamo fatto concerti con fonici che definire tali è una bestemmia, con casse spia dalle quali usciva tutto tranne quello che stavamo suonando, abbiamo suonato in situazioni dove forse sarebbe stato meglio voltare le spalle ed andarsene ma in fondo noi vogliamo solo divertirci e se possibile divertire, non miriamo al successo, e che significa successo poi? Alla nostra età successo significa arrivare alla fine del concerto, (no scherzo).
Ovviamente abbiamo anche suonato in situazioni ben organizzate con persone competenti e cordiali ma su quelle non si può scherzare un granché quindi non le ricordiamo, il senso dell'umorismo e la spontaneità sono le caratteristiche che più contraddistinguono i Gravestone 2013-2014, in pratica siamo seri solo sulla musica, per il resto ci prendiamo in giro, e prendiamo in giro in continuazione, la seriosità non ci interessa, il metal per come lo intendiamo noi è qualcosa che deve comunque divertire, anche se si affrontano temi che fanno riflettere il fine ultimo deve essere sempre ridere di tutto e di tutti, niente è sacro.
Per rispondere più precisamente alla tua domanda ho avuto la fortuna di non smettere con lo scioglimento dei Gravestone ed ho continuato a suonare e cantare Death e Black Metal in vari gruppi tra cui quello che ho fondato nel 1998, i Blood Legion, con i quali continuo parallelamente ai Gravestone e dove ricopro lo stesso ruolo di Batterista Cantante.
Cantare e suonare Death Metal dal vivo è divertente, ovviamente limita un po' entrambe le cose anche se cerco di suonare i pezzi sempre nella maniera più completa possibile. Quando proprio non si può è la voce a farne le spese perché preferisco mantenere la sezione ritmica compatta.
Probabilmente, ma sentitevi liberi di aggiungere o modificare questa mia lista, al momento di formarvi per la prima volta i nomi di riferimento per voi sono stati Death, Pestilence o Slayer, oggi quali altre influenze avete inserito nella vostra musica e quali dischi degli ultimi anni vi hanno colpito maggiormente, oltre ai “grandi” classici del passato?
Si certamente i Death sono stati e lo sono ancora un punto di riferimento importante, oltre a Slayer, Testament, Pestilence, Anthrax, Iron Maiden, Morbid Angel, Carcass, Entombed e tanti altri. Oggi i gruppi che mi hanno colpito maggiormente sono i Children of Bodom, Carach Angren e tanti altri senza elencarli tutti.
Ragazzi siamo alla conclusione: aggiungete quello che volete, fateci partecipi dei vostri prossimi passi, date dal vivo, eventuali videoclip per il nuovo disco, pubblicazione dello stesso, saluti finali! E grazie per il tempo concessoci!
Prossimi passi: al momento non abbiamo programmato altro per dedicarci alla registrazione del disco che abbiamo iniziato a metà ottobre. Videoclip e singolo sono previsti e d'accordo con la Sliptrick Records usciranno non appena terminata la registrazione di tutto il disco. Grazie a voi per lo spazio concessoci, grazie a Gianluca Grazioli, e a Metal Hammer e a tutti coloro che ci seguono sperando di vedervi presto dal vivo.

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Intervista a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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