(04 novembre 2003) AMORPHIS - 4 Novembre 2003 - Transilvania Live, Milano

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Che il concerto degli Amorphis sia stato poco pubblicizzato, si capisce non appena entrati nel locale: i presenti sono decisamente pochi, ad occhio e croce non più di due centinaia, un'affluenza che di certo rende poca giustizia ad una band fra le più originali e interessanti del panorama metal.

Per quanto scarso possa essere il pubblico, però, alla fine si è dimostrato molto caloroso nei confronti dei sei finnici, che come preannunciato, si presentano senza il batterista Jan Rechberger, temporaneamente sostituito da Atte Sarkima.
Una volta saliti sul piccolo, ma sempre suggestivo palco del Transilvania, gli Amorphis infilano subito due autentiche perle: "In The Beginning" e "Against Widows", tratte rispettivamente da "Tales From The Thousand Lakes" e da "Elegy", senza dubbio i loro due album migliori. In questi frangenti il singer Pasi Koskinen ci ricorda subito che è perfettamente in grado, e con ottimi risultati, di cantare alternando growling a voce pulita, lasciando quindi Tomi Koivusaari libero di concentrarsi sulla sua chitarra ritmica.

Quasi sempre immobile al centro del palco, Koskinen riesce ad essere perfino inquietante mentre declama con vigore e con sguardo tetro le strofe di canzoni quali "The Way" o "Divinity", mentre invece mostra qualche segno di cedimento in episodi più atmosferici come "Tuonela". E' comunque solo una sbavatura, poichè il concerto procede sempre su livelli piuttosto alti, grazie ad una band particolarmente ispirata ed in forma. Ottimi, in particolare, i due chitarristi: il già citato Koivusaari e il solista Esa Holopainen, bravissimi nel ricamare quegli intrecci ritmici e melodici che sono ormai tipici del sound degli Amorphis.

La sinergia delle due chitarre, oltre all'apporto fondamentale delle tastiere di Santeri Kallio, diventa più che mai evidente quando il gruppo decide di ripescare i brani più vecchi del proprio repertorio, come ad esempio l'eccellente "The Castaway", in cui ad una solida ritmica si sovrappone costantemente una linea melodica fluida e mai banale.

A metà concerto, per la gioia dei fans più accaniti, viene rispolverato un brano di "The Karelian Isthmus" (primo full lenght degli Amorphis, datato 1992), mentre ovviamente trova anche spazio l'album più recente, "Far From The Sun", dal quale vengono estratti il singolo "Evil Inside" e il brano d'apertura, "Day Of Your Beliefs".

Per quella strana legge secondo cui, se un concerto si rivela bello e piacevole, allora deve durare per forza pochissimo, ecco che alla fine di una "On Rich And Poor" apprezzatissima dal pubblico, gli Amorphis iniziano già a salutare ed a ritirarsi dietro le quinte, dopo nemmeno un'ora di show.

Chiaramente i fans non ci stanno, anche perchè all'appello mancano almeno due canzoni storiche che la band non può permettersi di lasciare fuori... ed infatti, Koskinen e soci si ripresentano sul palco con una splendida versione di "My Kantele", probabilmente il brano più bello mai scritto dal gruppo. Come secondo bis ci viene invece offerta l'esecuzione della potente "Killing Goodness", notevole esempio di metal unito a sonorità prettamente seventies, mentre la chiusura non poteva che spettare ad un vero e proprio classico: "Black Winter Day", accolta alla grande, che va quindi a concludere un concerto forse troppo breve ma sicuramente intenso e di ottima qualità. Peccato solo per la scarsa affluenza, ma come si suol dire... "pochi, ma buoni"!

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