(14 maggio 2022) MOLTO MALE FEST 8 @c.s.a. Pacì Paciana

Info

Provincia:BG
Costo:5 euro
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Pino Scotto a Montebello Vicentino, Punkreas al Pedro a Padova, Electrocution a Bologna, Fleshgod Apocalypse a Carpi… questi sono i primi live che mi sono venuti in mente pensando a Sabato 14 Maggio, ed è sempre una sofferenza dover scegliere ogni weekend vista l’abbondanza (e la qualità) degli eventi proposti, che nelle settimane precedenti hanno visto pure le calate italiche di Vader e Discharge (i primi fantastici, ma i secondi assolutamente devastanti!).
Tra i vari appuntamenti nel mio caso l’ha spuntata l’ottava edizione del Molto Male Fest, in quel di Bergamo al c.s.a. Pacì Paciana, consigliatami proprio da un ragazzo a Verona durante il concerto dei Discharge.
Ottava esibizione rimandata più volte causa covid, alla fine si è riusciti a portarla in porto.

Per chi non conoscesse il Pacì Paciana è un bellissimo centro sociale nel quale (cito testuali parole) “razzisti, omofobi, sessisti e fascisti e pusher non sono tollerati” e dove ci si prodiga non solo per iniziative sociali e politiche, ma anche per portare un po’ di musica che scuota il torpore generale che attraversa la mente di molte (troppe) persone e visto il numero di presenti c’è da dire che si è creata davvero una bella realtà, molto attiva e partecipe.
Ingresso a cinque euro, birra a due e cinquanta (altroché i cinque/sei euro di altri posti che ti propinano le birrazze industriali del supermercato) ed un cartellone composto da Dark Tennis, Metide, Viscera///, Methedrine e Ottone Pesante.

Purtroppo per una serie di motivi arrivo leggermente in ritardo, giusto in tempo per perdere tutta l’esibizione dei Dark Tennis con mio sommo rammarico.
So che fanno un Grindcore mischiato con il Black Metal molto feroce e selvaggio, senza il basso in formazione.
Mi è dispiaciuto essermeli persi, spero quindi in futuro di poterli vedere dal vivo visto che queste sonorità danno il meglio di sé dal vivo rispetto che su un supporto ottico o in digitale

Quindi passo subito ai Metide: band che gravità su sonorità Post Metal decisamente ferali (mi hanno ricordato per certi versi i Nero di Marte, ma in una veste più violenta) nel quale notiamo i volumi sparatissimi. Quasi ipnotici nelle parti strumentali, alternate a feroci growl e pesanti riffs di chitarra, i bergamaschi possono rivelarsi una bella sorpresa per i vari amanti del Post Metal.
Ed in effetti alla mia amica/collega del varesotto i Metide sono piaciuti parecchio.
Piccola nota a margine: bello vedere che con ogni gruppo presente alla serata la gente era numerosa e abbondante, cosa purtroppo per nulla scontata.



Dopo i preparativi di rito, è il turno della terza band, ovvero i Viscera///.
Devo ammettere che questo terzetto mi ha davvero stupito, perché ogni canzone era letteralmente una sorpresa.
Più di vent’anni di carriera, per una band molto eclettica che fa Post/Death Metal, ma guarda alla sperimentazione e alla psichedelia, presentando pure altre influenze.
Molto ecclettici, non c’è che dire ed in effetti le canzoni suonate lo hanno dimostrato: da un inizio in bilico tra vellutate carezze Post Metal e schiaffoni Death Metal, si prosegue su sentieri che toccano il Death/Grind per poi finire con un lungo pezzo melodico, molto Psichedelico che è stato particolarmente apprezzato dal gentil sesso che ballava sinuosamente su quelle melodie soffuse e delicate.
Nota di merito per il cantante che è convincente sia con il canto pulito, che in quello più abrasivo.

A questo punto in origine, a presenziare alla serata, sarebbero dovuti intervenire i veneziani Danny Trejo, solo che il cantante del gruppo si è infortunato proprio al Meet Tower al Bocciodromo a Vicenza, quindi ecco che a giungere in soccorso per la riuscita della serata sono intervenuti i Methedrine.
Sarà che per le sonorità Hardcore Punk e Thrash Metal ho un debole, sarà per il fatto che dal vivo questi suoni rendono che è una meraviglia, sarà il fatto che i Methedrine dal vivo sono una bomba, sarà che ci si può riconoscere nelle loro canzoni… sarà quel che sarà, ma forse con i Methedrine c’è stato il culmine della serata, con un pubblico caloroso e scalmanato che non si è fatto certamente pregare per movimentare a dovere la serata.
E dopotutto con sonorità così rabbiose ed energiche com’era possibile non pogare?
Una grande scarica di adrenalina sul pubblico a furia di schiaffoni di “Rock ‘n Roll estremo” come si sono definiti i nostri e si mette il sigillo ad un’esibizione dinamitarda!
Bravi Methedrine, avete sostituito più che degnamente i Danny Trejo, mi raccomando fate più concerti possibili, che al contrario di molti voi il supporto lo meritate: e poi tutti noi, chi più chi meno, siamo degli “Alpha Loser”.



E poi dopo essersi rinfrescati con un po’ di (meritata) birra, arriva il turno degli Ottone Pesante, headliner di questa edizione del Molto Male Fest.
Gruppo che senza ombra di dubbio è singolare e particolare, che sa dividere in maniera netta il pubblico, da una parte chi li ritiene strani e nulla di che, dall’altra parte invece chi apprezza il coraggio e l’unicità della loro proposta.
Giudizi estremi sia da una parte che dall’altra, mentre per chi non conoscesse questo trio, posso fare un paragone (comunque molto forzato) con i romani Zu.
Ma gli Ottone Pesante cosa fanno di preciso e come sono dal vivo?
In maniera molto paracula io li butto nel calderone dell’Avant Garde Metal e morta lì: dopotutto come vogliamo definire un power trio formato da batteria, tromba e trombone che guarda molto da vicino il Metal estremo (soprattutto quello più vicino alla fiamma nera) e il Doom Metal?
Ed il bello è che la loro discografia è particolarmente interessante, con il secondo “Apocalips” (2018) e l’ottimo “Doomood” (2020) a rappresentare la punta di diamante di quanto prodotto fino ad ora da questi musicisti.
Ok, tante belle parole, ma sulle assi di un palco come si comportano? Beh, c’è davvero tanto grasso che cola: il nuovo materiale, più lento, oscuro (e perché no? Pure affascinante), più vicino al Doom, si fa ascoltare con attenzione trasportando il pubblico in atmosfere oscure e lovecraftiane, mentre le sonorità della prima ora, ben più movimentate e frenetiche hanno scaldato e animato il pubblico delle prime file e con il bis anche qualche timida pogata è arrivata, insieme ad un po’ di movimento generale.
Un elemento che potrebbe far discutere qualcuno è l’uso dei sample audio nei (pochi) pezzi cantati visto che fisicamente i cantanti non sono presenti, una cosa questa molto soggettiva comunque.
Piccolo aneddoto che ho trovato divertente: una fan in prima fila particolarmente pimpante, richiedendo a gran voce il bis degli Ottone Pesante, ha voluto ribadirlo con qualche bel bestemmione.
Principessa, nella remota ipotesi che lei stia leggendo queste righe, sappia che sarò ben lieto di condurre la carrozza che la attende.



Detto ciò, la serata è stata davvero molto bella.
Le promesse e le attese di “MOLTO METAL, MOLTO HARDCORE, MOLTO RUMORE, MOLTO MALE!!!” sono state pienamente mantenute.

Quanto sa essere bella la vita in questi momenti…

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Report a cura di Seba Dall

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