(25 ottobre 2008) Anathema - 25 Ottobre 2008 (Rolling Stone, Milano)

Info

Provincia:MI
Costo:20 €
Seguo la band dei fratelli Cavanagh praticamente sin dagli esordi, per la precisione dall'uscita sul mercato del meraviglioso mini cd "Pentecost III".
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, e il gruppo britannico si è trasformato da giovane promessa del gothic sound ad una delle più geniali band di rock contemporaneo, riprendendo ed elaborando in maniera personale la lezione dei Pink Floyd, in particolare della loro anima più malinconica, quella di Roger Waters.

In tutto questo tempo, scandito dall'uscita di lavori meravigliosi come "Judgement", "A fine day to exit" ed "A natural disaster" (ma potrei anche citare l'intera discografia, visto che non hanno mai sbagliato nulla), non ero mai riuscito a godermeli dal vivo. Li avevo visti solo al Gods of Metal 2007, ma per troppo poco tempo, e in un contesto per nulla adatto a loro.

Finalmente, in occasione dell'ultimo "Hindsight", pregevole rilettura acustica dei loro brani più celebri, ho l'opportunità di assistere ad una loro data da headliner.
Aprono i francesi Demians, giovane rivelazione del rock più intellettuale ed intimista, il cui album d'esordio "Building an empire" ha ricevuto gli apprezzamenti del leader dei Porcupine Tree Steven Wilson.
Non ho avuto modo di ascoltare il lavoro in questione, ma a giudicare da quanto visto e sentito sul palco, non mi pare siamo di fronte a dei fenomeni: bravi, per carità, ma con brani un po' troppo impersonali, che pagano una somiglianza eccessiva ai numi tutelari di qui sopra. Ma voglio sentirli anche su disco prima di giudicare...

E viene finalmente il turno degli Anathema: luci spente alle 21 in punto, e le dolci note pianistiche di "Parisienne Moonlight" che si diffondono nell'aria. Il brano è una base preregistrata che serve solo da intro, e appena i cinque prendono posto on stage, parte l'arpeggio di "Deep". Non poteva esserci inizio migliore: è uno dei loro pezzi più belli, e l'intensità già è a livelli altissimi. Il secondo pezzo in scaletta è "Closer", con le sue suggestioni trip pop e il filtro alla voce di Jamie. E' poi la volta della più datata "Far away", che conferma quello che già si era intuito: non essendoci nessun lavoro inedito da promuovere, la setlist di questo tour potrà spaziare in lungo e in largo per tutta la discografia dei nostri.
Da parte sua, la band è assolutamente meravigliosa: suoni ottimi, che valorizzano in pieno ogni singolo strumento, anche se ovviamente i due protagonisti assoluti sono Jamie e Danny.
Vengono presentati anche due nuovi pezzi, "Angels walk among us" e "A simple mistake" (che da qualche settimana sono disponibili per il download gratuito sul sito del gruppo). Da quanto ascoltato pare proprio che avremo un altro grandissimo lavoro, sempre che si decidano a farlo uscire in fretta!

Particolarmente intensa è poi l'esecuzione di "Anyone Anywhere", che Jamie dedica "a tutti i senzatetto di Milano", mentre con "Empty" si inizia finalmente a saltare un po'.
E' poi il turno di "Judgement", il cui meraviglioso crescendo sfocia in "Panic", per un altro momento rock da manuale.
Quando parte l'attacco di piano di "Shroud of false" quasi viene giù il locale: è il momento dedicato ad "Alternative 4", indubbiamente il disco più amato dai fan degli Anathema, omaggiato anche da "Lost control" e "Regret", che mi fanno correre più di un brivido lungo la schiena, per l'intensità e la perfezione con cui viene reso il caleidoscopio di atrmosfere e sensazioni che le caratterizza.
Bellissima anche "Hope", con il suo riff ipnotico e il suo ritornello cantato in coro da tutti, poi è ancora il momento di commuoversi con "Temporary peace" e con "Flying", due dei più bei pezzi del periodo più recente. Quest'ultima è impreziosita da un bellissimo solo di Danny, che poi viene mandato in loop: ad uno ad uno tutti i musicisti lasciano lo stage, smettendo di suonare.

Dopo qualche minuto, ecco ricomparire Danny, che imbracciando la chitarra si esibisce da solo in una "Are you there" da brividi: è il mio pezzo preferito in assoluto e questa volta non ho nessun ritegno a trattenere le lacrime.
Danny passa poi alle tastiere e viene raggiunto dal fratello alla chitarra. Insieme eseguono una commovente "One last goodbye", nella versione acustica presente su "Hindsight" e qui non c'è proprio nulla da fare, siamo di fronte a gente di un altro pianeta!

Il finale è tutto dedicato al passato remoto del gruppo: Jamie si diverte a raccogliere le richieste delle prime file, e poi mette tutti d'accordo attaccando "Angelica". Se mai qualcuno avesse potuto desiderare di più, ecco arrivare "A dying wish" (con un gustoso intermezzo dedicato ad "Another brick in the wall") e addirittura "Sleepless"!

Ovviamente la carica metal degli esordi è sparita, e la voce di Jamie non è più in screaming come un tempo (a onor del vero su "Serenades" cantava Darren White, poi nei Blood Divine), ma queste nuove versioni sono comunque bellissime e decisamente energiche, ed è bello poter fare anche un po' di headbanging, dopo aver ascoltato in religioso silenzio per più di un'ora.

Siamo alla fine, ma non è proprio il caso di lamentarsi: viene proposto ancora un pezzo nuovo, un brano strumentale il cui titolo non viene annunciato, e poi gran finale con "Fragile dreams". La stavano aspettando tutti, e l'entusiasmo e il coinvolgimento sono totali!
Che dire? Due ore piene e abbondanti di show, una setlist incredibile e una prestazione sopra le righe: avete bisogno di altro?

Ragazzi, questi sono una delle migliori band mai apparse negli ultimi vent'anni! D'accordo, col metal non hanno più nulla a che fare, e ormai un loro show andrebbe goduto all'interno di un teatro, ma va bene anche così. Non vedo l'ora che esca il nuovo album in modo tale che possano tornare presto da noi: devo recuperare il tempo perduto...
Report a cura di Luca Franceschini

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 31 ott 2008 alle 19:04

mmh mmh XD sostituisci jamie con VINCENT (il nome vero del cantante :P)..e poi la recensione è perfetta! grandissimi anathema grandissimo concerto:D

Inserito il 31 ott 2008 alle 08:09

Maledetto traffico... a Roma non ce l'ho fatta ad andarli a vedere (e te credo... sò stato in fila sull'autostrada per 3 ore e 40 minuti!!!)... Speriamo tornino presto...

Inserito il 29 ott 2008 alle 10:57

Bel report , a Roma e' stato ugualmente emozionante ! Si tratta di un gruppo speciale che prende nel profondo dell'anima con la sua fitta malinconia , e' favoloso come la musica riesca ancora ad essere emozione e a far vibrare i nostri sentimenti , a far scendere lacrime e ha donarci un briciolo di speranza per il domani : e' questo che ci regala la musica degli Anathema , un dono formidabile da conservare gelosamente. Ps. Jamie e' il terzo dei fratelli , il bassista . Il cantante e' Vincent .