(19 aprile 2014) PPM Fest 2014 - Day 2

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Report a cura di Davide "Jeff" Morando


La giornata parte presto con i MURDERSET PIECES…il cantante si presenta con una maschera che sembra Slot dei Goonies e questo cattura la mia attenzione. Quando se la toglie perde tutta l’attrattiva per la performance….ma erano bravi eh…forse…

Si prosegue con i BURNING CIRCLES autori di un prog moderno e poweroso troppo prolisso e una non esaltante presenza scenica…

Mi perdo il terzo gruppo, i GRENOUER, perché fuori nel market ha inizio lo show dei miei beniamini della kermesse. La fanfara metallica “ATTILA & THE HUNS, II, III, IV” (chi conosce il francese capirà il geniale gioco di assonanze). Una dozzina di fiati (nel senso di trombe, sax, bassotube e via discorrendo) e batterista che, con un tiro e un’attitudine pazzesca, ripercorrono i grandi classici del metal classico e moderno. Gente non più giovanissima eh, che con grande talento e una verve comica devastante suona dai Maiden, Metallica, Ac/Dc ai Rage against the Machine e System of a Down. I nostri si sono presentati a intervalli più o meno regolari dentro e fuori il Lotto Mons Expo quasi sempre alticci…e accompagnati di volta in volta dai cantanti dei vari gruppi che si sono esibiti sui palchi Alfa e Omega…vestiti come improbabili unni…con leoni e tigri di peluches… un divertimento sempre assicurato. Due canzoni nei dieci minuti a disposizione dentro….o esibizioni più lunghe quando “fuori dalle mura”….cercateli su myspace…ma come dicono loro.. “non troppo”….

Ritorno al mio dovere di reporter senza accredito stampa (ma fiero del PIPI PASS) per godermi il concerto dei TRIOSPHERE… poco da fare…mi piacciono un sacco. Le linee vocali non sono originalissime, ma Ida ha una voce stratosferica e se pensate che nel frammentre stà flullando quel basso più grande di lei…beh…che dire…bravi bravi bravi. Human Condition, Gunnin for Glory e Marionette…solo alcune delle canzoni…tutte apprezzate…anche quelle estratte dal (terzo?) album di prossima uscita.

Ok…altra band…altro errore di valutazione. I SERENITY a pelle non mi dicevano un granchè…e quindi sempre arbitrariamente non li ho mai ascoltati..se non distrattamente. Dal vivo…come le sottilette…SPACCANO. Il cantante è un animale dotato di tecnica e carisma…lei una figa allucinante…il gruppo impeccabile…anche nei cori. Molti estratti dal recente War of Ages. Ma tutto molto molto bello e appagante. Bravi bravi.

A seguire i BLACK TARTAN CLAN…gruppo chiamato a sostituire i defezionari EQUILIBRIUM.. gruppo che sembrano scozzesi,…che suonano come scozzesi…cornamusa compresa…che però sono… francesi. Pare che il folk da queste parti tiri parecchio tant’è che sotto palco si scatena di nuovo il putiferio di crowd surfing e pogate.....e i Troll scandinavi il giorno dopo me l’hanno ampiamente confermato.

Si torna su territori più prettamente prog con i BOREALIS da Toronto, Canada. Il cantante chitarrista (sarà anche compositore?) ha la scena in pugno…e gli altri non sono che timidi spalle. Discrete composizioni, buona esecuzione…ottimo sound.



Gli EMERGENCY GATE mi sono piaciuti. Perché mi ricordano tanto i Soilwork con un cantante decisamente a suo agio sia nelle parti più aggressive che in quelle più melodiche…per le canzoni efficaci…per l’ottima presa sul pubblico.

Veniamo ora a un gruppo da me molto atteso. I MASTERPLAN…dopo aver amato alla follia i primi due album e aver visto nell’ultimo Novum Initium un ottimo punto di ripartenza ero curiosissimo di vederli live. Purtroppo, come lo stesso Grapow ammette (che tocco signori…la miglior ascia che le zucche teutoniche abbiano mai avuto), gli ingranaggi con sei mesi di stop anche per dei professionisti come loro fanno un po’ fatica…e qualche imprecisione di troppo ha inficiato la performance dei nostri. E il nuovo cantante, aihmè, non è Lande. Ci prova. Ma almeno dal vivo il paragone è un po’ infelice. Comunque il pubblico apprezza..soprattutto Enlighten Me, Back to my life, Keep your dream alive, Sober…non hanno fatto quella Black Night of Magic che secondo me dal vivo avrebbe fatto sfacelli…pazienza…

La serata è comunque non è avara di soddisfazioni per il sottoscritto. A ruota troviamo gli EVERGREY in forma smagliante invece…e capaci di riprodurre dal vivo quell’intesa drammaticità che tanto ho apprezzato su disco. Reveletion Day, Broken Wings, Touch of Blessing fanno letteralmente accapponare la pelle. Cantante in stato di grazia e band che lo segue a ruota.

E veniamo alla palma d’oro della manifestazione. Perchéi RAGE sono un gruppo da me amato in ogni sua versione nella quasi trentennale carriera. Perché questa scaletta qui neanche nei migliori sogni erotici potevo sperarla
Orgy of Destruction
War of World
Sent by the Devil
Carved in Stone
Great Old Ones
Down
Enough is Enough
Invisible Horizons
Set the world on fire
Soundchaser
Higher than the sky

Quest’ultima sarà durata dieci minuti col ritornello ripetuto dal pubblico all’infinito, facendo commuovere Peavy e soci
Torno a ripetere che Smolski è uno dei migliori chitarristi metal in circolazione
Hilgers è più pesante di Terrana…lo trovo un po’ più legnoso…ma comunque assolutamente perfetto e devastante. Il report potrebbe tranquillamente finire qui. Io sono sfinito, afono e mi sono ritrovato a cantare abbracciato a dei francesi completamente ubriachi.
A seguire vado a far la coda per la signing session, come un ragazzino, stringo le mani a tutti e tre…faccio una foto con Wagner…abbraccio Victor… è un momento altissimo nella mia carriera di animale da concerti….e il giro in Belgio è già stato completamente ripagato da questo

A farne le spese sono gli AMORPHIS che mi becco giusto per un paio di canzoni. Skyfortune e Superbride

Ma soprattutto i MY DYING BRIDE non li ascolto dal 1995 quando li vidi di spalla ai Maiden…continuerà ad essere l’unico concerto loro che ho visto…quello di allora. La stanchezza per la lunga giornata si è impadronita di me e sono andato a riposare le mie stanche membra prima che i doomers salissero sul palco.
Report a cura di Alessandro Quero

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