(16 agosto 2012) Summer Breeze 2012 - DAY 2

Info

Provincia:AG
Costo:85 euro
16 AGOSTO

AGRYPNIE

Dopo una dormita ristoratrice (con mio grande sollievo la zona campeggio si è rivelata molto vivibile e ben lontana dagli eccessi del Wacken o dell'Hellfest..inizio ad avere una certa età!) ed una colazione a base di currywurst, è tempo di avviarsi nuovamente verso l'area concerti, destinazione Party Stage dove si esibiscono gli Agrypnie: contando l'ora in cui la band si esibisce, le 15.55, non mi sarei aspettato un'affluenza così copiosa anche perchè la band non figura sicuramente come una delle formazioni di maggiore spicco nel bill. Memore delle belle sensazioni di "16[485]" e dell'ultimo EP "Asche", mi avvicino al palco con grande curiosità e rimango colpito dalla prestazione dei tedeschi fin dalle primissime battute: dopo l'intro "Figur 109-3", la band inizia con "Der tote Trakt" e si capisce sin da subito che il singer Torsten è in grande spolvero, anche perchè ancora una volta il pubblico sostiene a gran voce il gruppo sul palco (il fatto che gli Agrypnie siano tedeschi significherà forse qualcosa?) che ci mette veramente poco a entrare nell'atmosfera live. Il loro black è piuttosto atipico, pieno di svariate influenze, tra momenti più violenti e sprazzi di melodia e groove, e anche dal vivo risulta micidiale, dandomi così la conferma del valore degli Agrypnie. Il tempo a loro disposizione purtroppo è limitato e consente al gruppo di eseguire solamente quattro pezzi, ma non si può certo dire che i tedeschi non abbiano fatto fruttare i quaranta minuti che la scaletta ha concesso loro. Decisamente promossi, un gruppo che forse meriterebbe più successo anche al di fuori dei patrii confini.




Setlist:


Figur 109-3
Der tote Trakt
Augenblick
Gnosis
Morgen

NAPALM DEATH



Da sempre i festival sono caratterizzati da sovrapposizioni che portano a dover fare tragiche scelte: fortunatamente la decisione di seguire i Napalm Death sacrificando gli Alcest (che peraltro avrei seguito solamente per curiosità) l'ho fatta piuttosto a cuor leggero, anche perchè conoscendo lo show che gli inglesi sono capaci di mettere in atto sulle assi del palco era molto difficile resistere al richiamo di Barney e soci. E' il Pain Stage questa volta a ospitare lo spettacolo, e dopo l'intro "Circumspect" la prima cosa che colpisce è la furia icnosoclasta che si abbatte sul pubblico con "Errors In The Signal". La seconda invece è l'inattesa assenza di Shane Embury al basso, che, come spiegherà più tardi il cantante Barney, non è potuto essere presente a causa di non ben specificati problemi di salute. Nonostante questo, la band fornisce una prestazione delle sue, carica e frenetica, dove brani dell'ultimo "Utilitarian" come "Everyday Pox" (validissima anche senza l'apporto del sax di John Zorn), "The Wolf I Feed" o "Analysis Paralysis" si alternano a grandi classici dei Napalm Death, su tutti "Unchallenged Hate", l'ormai consueta cover "Nazi Punks Fuck Off", "Scum", la lunga "You Suffer" e la devastante "Suffer The Children". Ancora una volta il pubblico pare gradire lo show degli inglesi, pur mantenendo un certo contegno e non lasciandosi mai andare al pogo selvaggio; d'altronde il sole che ha iniziato a riscaldare atrocemente l'area concerti dopo la pioggia mattutina non incentiva certo questa pratica. Concerto più che soddisfacente, d'altronde i Napalm Death sono sempre sinonimo di garanzia dal vivo e anche questo pomeriggio lo hanno dimostrato.

Setlist:


Circumspect
Errors in the Signals
Everyday Pox
Protection Racket
Silence Is Deafening
The Wolf I Feed
Practice What You Preach
Quarantined
Analysis Paralysis
Dead
Deceiver
When All Is Said and Done
Unchallenged Hate
Nom de Guerre
Suffer the Children
Nazi Punks Fuck Off(Dead Kennedys cover)
Scum
You Suffer
Instinct of Survival

ICED EARTH



Ah, gli Iced Earth! Quanti ricordi! Gli anni passano, i gusti e gli ascolti cambiano, ma è inevitabile rimanere affettivamente legati a band che da giovani ci hanno regalato molto. Ricordo con piacere l'esibizione con il ritrovato Barlow al Gods Of Metal 2008, e conscio dei grossi cambiamenti avvenuti in seno alla band ho voluto seguire con curiosità (ma poche speranze) il concerto del gruppo guidato dal cafonissimo Jon Schaffer. Premettendo che la mia conoscenza della band si ferma al bruttino "Horror Show", ascoltando i brani per me inediti devo dire che a livello di songwriting i brani partoriti successivamente al 2001 sono veramente brutti e senza alcun mordente, anche dal vivo. Ma la nota realmente dolente è vedere in azione gli Iced Earth del 2012: a parte il fatto che sono tutti vestiti uguali ed in maniera iper-tamarra (minchia, i Backstreet Boys del metal..), il nuovo cantante Stu Block, seppure abile e capace frontman e singer dalle innegabili qualità, non è degno di allacciare nemmeno i lacci delle scarpe di Matt Barlow. Là dove il rossocrinito storico cantante degli Iced Earth toccava i registri alti con potenza e voce cristallina, il nuovo Block sfodera un falsetto ridicolo ed irritante, capace di rovinare brani storici come "Burning Times", "Pure Evil" o "I Died For You". Nulla da dire sul resto del gruppo, Schaffer come sempre si è circondato di musicisti abili che sono in grado di riprodurre i brani alla perfezione, ma, spiace dirlo, senza Barlow la magia degli Iced Earth è solo un lontano ricordo. Tuttavia i tanti presenti davanti al Main Stage, incuranti del sole cocente, paiono gradire la prestazione del gruppo..immagino che quindi il problema sia solamente mio. Ad ogni modo al termine del concerto mi è rimasto addosso un certo fastidio.

Setlist:

Dystopia
Burning Times
Slave to the Dark
I Died for You
V
Pure Evil
Wolf
Anthem
Ten Thousand Strong
Boiling Point
Watching Over Me
Iced Earth

BEHEMOTH




Dopo aver riposato un po' le stanche membra, è ora di vedere in azione i polacchi Behemoth: non sono certo un fan sfegatato di Nergal e compari, hanno il grosso difetto di annoiarmi dopo qualche canzone, ed il fatto di averli visti di spalla ai Cannibal Corpse lo scorso inverno non incentiva certo la mia voglia di seguire la loro esibizione. Il sole è ancora nel cielo di Dinkelsbuhl nonostante siano le 20.30 circa, ed un ambiente così luminoso certo non rappresenta la situazione ideale per il concerto dei Behemoth, ma fortunatamente l'oscurità avvolge ben presto il Main Stage andando così a ricreare un ambiente più consono anche al lato maleficamente scenico del gruppo polacco. Nergal appare veramente carico, esattamente come mi era parso in Italia a febbraio, sintomo che la lunga degenza e la brutta malattia che lo avevano colpito sono ormai un lontano ricordo, da cui il singer ha ricavato grande forza ed energia vitale. Che in Germania la sua band goda di grande considerazione già lo sapevo, ed effettivamente anche questa sera è molta la gente accalcata davanti al palco, pur mostrando la tipica compostezza teutonica. La band come sempre è una macchina, trascinata da Inferno che dietro il suo drumkit devasta tutto, mentre Nergal sfodera le proprie doti di frontman; la setlist riassume tutte le hit dei Behemoth, focalizzandosi sulla parte di carriera più recente e scatenando le urla del pubblico sui brani più famosi e rappresentativi come "Ov Fire And The Void", "Conquer All" (continuo a pensare che il riff principale sia copiato da "Be All, End All" degli Anthrax), "At The Left hand Ov God" o "Slaves Shall Serve". Dopo la epica e conclusiva "Lucifer" la band si congeda dal pubblico, che pare essere soddisfatto dall'ennesima prova bestiale dei Behemoth: potranno piacere o annoiare, ma lo show che sono in grado di offrire e la carica che sono capaci di sprigionare sul palco non possono essere messi in discussione.

Setlist:

Ov Fire and the Void
Demigod
Moonspell Rites
Conquer All
Christians to the Lions
Alas, Lord Is Upon Me
At the Left Hand ov God
Slaves Shall Serve
Chant for Eschaton 2000
Encore:
23 (The Youth Manifesto)
Lucifer


EXCREMENTORY GRINDFUCKERS

I metallari tedeschi sono dei festaioli e dei grandi burloni. Sia sopra che sotto il palco. Se per la seconda categoria è bastato fare un giro nell'area campeggio e concerti per trovare personaggi nei costumi più divertenti ed assurdi, per quel che riguarda la prima ci pensa lo show degli Excrementory Grindfuckers a rappresentare la categoria. Il loro grindcore demenziale infatti li ha consacrati come una delle band più amate dai tedeschi, che sicuramente possono apprezzarli più di me anche da un punto di vista lirico visto che i loro testi sono interamente in tedesco. Eppure come si fa a rimanere impassibili dinnanzi a una band che fa il suo ingresso sul palco sulle note della sigla di Baywatch e in tenuta da mare (il tastierista addirittura con ciambella e braccioli)?? Il loro grind è scanzonato e solare, tra tastiere e trombette, parti in blast e stacchi ballabili e quasi ska, il tutto ovviamente in un minutaggio ridottissimo come da tradizione del genere, con i due singer a scambiarsi tra di loro passando così dal growl allo scream e passando per le clean vocals. Inutile dire che nonostante l'ora il Party Stage è gremito all'inverosimile (quante bottigliate si prenderebbe un gruppo del genere nella nostra amata Italia, colpevole di aver "infangato" la nostra musica preferita?), e il tutto si trasforma ben presto in una grande festa! E come può concludersi il concerto se non con la versione grindcore di "The Final Countdown" degli Europe? Avendoli già visti in azione nel 2008 sul Wet Stage del Wacken Open Air, sapevo quanto divertenti fossero gli Excrementory Grindfuckers e stasera me lo hanno confermato nuovamente. Una bella iniezione di spensieratezza e divertimento!

Setlist:

Popmposer
Schnaps
Excrementory
Heimscheißer
Crack
Looking for Grindcore
Nein, kein Grindcore
Das bisschen Grindcore
Grindcora
Halb & Halb
Veganerweibchen
Hawaii
Taschengeld
Vater Morgana
Staatsgrind
Picknick im Zenit metaphysischen Wiederscheins der astralen Kuhglocke
Flummi, das Reh
Blitz
Final Grindown

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