(27 gennaio 2011) The Quireboys (25 settembre 2010, Legend54, Milano)

Info

Provincia:MI
Costo:32
Per un amante del rock settantiano, un concerto dei Quireboys è un appuntamento da non perdere. Se poi questo concerto te lo piazzano letteralmente a 800 metri da casa, non esserci diventerebbe un delitto!
Ecco quindi che mi ritrovo a trascorrere il sabato sera al Legend 54, un bel locale situato nella periferia nord di Milano, piccolo ma accogliente e dall'atmosfera adattissima al tipo di musica del sestetto inglese.
Ad aprire la serata pensano i Sumo, un gruppo italiano autore di un discreto punk rock, immediato e divertente. Un piacevole antipasto in attesa del piatto forte, quei Quireboys che ormai vent'anni fa si erano ritrovati quasi per caso in cima alle classifiche, grazie ad un gioiellino come "A Bit Of What You Fancy".
Spike e soci non tradiscono le attese, dando subito fuoco alle polveri con un pugno di canzoni trascinanti, elettriche e così dannatamene vintage che non avrebbero sfigurato in uno show degli anni '60 o '70. L'atmosfera quasi familiare del locale ben si addice ad un gruppo che fa della schiettezza il proprio punto di forza, inanellando una dietro l'altro brani come la recente "The Finer Stuff" e le classiche "Tramps & Thieves" e "There She Goes Again", irresistibile episodio che tradisce in pieno l'amore della band per i Rolling Stones.
Il titolo di uno degli ultimi album dei Quireboys è "Well Oiled" ed è proprio questa l'impressione che il gruppo suscita dal vivo: pur avendo subito diversi cambi di formazione e vari periodi di stop, la band è perfettamente oliata, forte di un'esperienza pluriennale e di una evidente sintonia fra gli elementi, soprattutto fra Spike e il compassato Guy Griffin, gli unici due sempre presenti dagli esordi. Non c'è niente di meglio di un concerto di rock n'roll sincero e diretto, offerto da un gruppo che diverte e si diverte sul palco, elargendo sorrisi e ringraziamenti fra un riff incendiario e l'altro. I Quireboys sono tutto questo. Rock n'roll. Puro, nostalgico, semplice e diretto. Quando arrivano canzoni eccellenti come "Mona Lisa Smiled" o pezzi da novanta come "Hey You" e "7 O' Clock", la serata diventa ancora più piacevole e intrigante. C'è spazio anche per i bis, con una maiuscola "This Is Rock N'Roll", una splendida "I Don't Love You Anymore" e una elettrizzante "Sex Party", con tanto di pacifica "invasione" di palco da parte dei fans.
Bello, veramente bello. Un'ora e mezza di buonissima musica, accompagnata da un paio di birre fresche, è qualcosa che può far dimenticare per un attimo stress, tensioni e problemi. E se a suonare sono i Quireboys, il divertimento è garantito!

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 ott 2010 alle 13:08

C'ero anch'io! Grandi Quireboys \m/