(05 luglio 2010) Behemoth + Decapitated + Ex Deo, Brunico 05/07/2010

Info

Provincia:BZ
Costo:20 euro
Quando ho sentito la voce che voleva i Decapitated in compagnia dei Behemoth all'UFO di Brunico non ci credevo: possibile che due gruppi così grossi ed importanti vengano a suonare a Brunico anzichè le solite Milano, Roma e via dicendo? Una rapida ricerca sul web mi ha dato la conferma. E nonostante un esame incombente la mattina dopo l'esame (per la cronaca, un fallimento su quasi ogni fronte, ndr) il buon Coroner sale in auto e dopo nemmeno due ora di viaggio arriva nella ridente cittadina altoatesina di Brunico. Innanzitutto la location si è rivelata della tipologia che preferisco: un centro giovanile molto ben tenuto, con una saletta per i concerti dotata di un palco non enorme non separato in alcun modo dal pubblico, un'atmosfera molto intima ed un'affluenza buona (così a occhio un centinaio di persone) ed una gestione "alla tedesca", con bicchieri di plastica in stile Wacken con cauzione per evitare sprechi e sporcizia (mi chiedo da anni perchè ogni locale d'Italia non adotti questo approccio). Insomma, appena entrato l'impressione è quella di grandissima civiltà ed organizzazione.

Ex Deo


Tocca ai "romaneschi" Ex Deo (solo nei costumi e nelle tematiche però) giudati dal singer Maurizio Iacono (singer dei Kataklysm) dare fuoco alle polveri della serata che inizia alle 20.30 circa: non avevo mai ascoltato una nota di questo gruppo, e conoscendo, perlomeno su disco, le doti vocali di Iacono e l'immaginario romano che il gruppo si tira dietro mi aspettavo un death metal dalle tinte epiche e guerrigliere. Tutto sommato non ci sono andato lontano: il gruppo sale sul palco con i consueti costumi da legionari e inizia il concerto, mettendo in chiaro fin da subito che gli Ex Deo sono una band affiatata e a proprio agio sulle assi del palco, con chitarrista e bassista intenti in un headbanging selvaggio e costante per tutti i 45 minuti di esibizione. Un po' smorto e coivolto invece il singer Maurizio Iacono, che in questa serata appare un po' fiacco e svogliato, forse anche a causa di un UFO non propriamente colmo di gente. Anche a livello vocale la sua prestazione mi ha lasciato un po' perplesso, poichè è risultato meno incisivo rispetto ai pezzi dei Kataklysm che ho sentito su disco, mentre un incitamento continuo nei confronti del pubblico non è bastato a farlo figurare come frontman carismatico e magnetico. Da un punto di vista strettamente musicale, il gruppo non è riuscito a lasciare il segno, a causa di brani piuttosto piatti ed anonimi che in versione live vengono letteralmente seppelliti da tonnellate di orchestrazioni preregistrate che francamente tolgono anche quella sensazione di "spontaneità" che un concerto dal vivo dovrebbe avere. Per scuotere un po' dal torpore i presenti è necessario che Iacono annunci l'arrivo sul palco di Inferno, batterista dei Behemoth, che accompagna gli Ex Deo su una canzone e che sostanzialmente fa sentire la propria presenza solamente picchiando un po' più forte sulle pelli del drum kit. Fortunatamente, la scialba prova del gruppo giunge al termine piuttosto in fretta, e le aquile romane lasciano il posto al telone con il logo dei Decapitated.

Decapitated

Lo ammetto: se questa sera sono a Brunico è per loro. Purtroppo quel maledetto incidente e la prematura scomparsa di Vitek avevano minacciato l'esistenza di questo grandissimo gruppo, che sicuramente è uno dei migliori e dei più ispirati in ambito death tecnico. Fortunatamente il chitarrista Vogg, ad oggi unico superstite della lineup originale nonchè fondatore del gruppo, ha deciso di rimettere in carreggiata i Decapitated scegliendo dei nuovi membri per continuare l'avventura là dove era stata interrotta. Conscio che questi non sono proprio i "veri" Decapitated che ho conosciuto con "Nihility" e "Winds Of Creation", la curiosità di vedere la nuova formazione in azione era davvero tanta, così come la voglia di sentire in versione live i pezzi che mi hanno fatto innamorare di questo gruppo. Il gruppo parte in quinta con la devastante "A Poem About An Old Prison Man" e le cose si fanno subito serie: innanzitutto colpisce molto il nuovo singer Rafal Piotrowski, in grado di non fare rimpiangere il buon Covan (e qui un "Covan, wake the fuck up!" ci sta tutto!) sia a livello vocale che come presenza scenica. Spettacolare vedere i suoi rasta roteare così come è mirabile il suo sapere essere frontman nonostante storicamente il gruppo non sia suo. Personalmente, devo ammettere di preferire lui rispetto a Covan dietro al microfono (specifico di aver visto quest'ultimo in azione solo su DVD e video e mai dal vivo), essendo meno statico e più interattivo. Il banco di prova più difficile era però quello del nuovo drummer Kerim "Krimh" Lechner, chiamato al difficile compito di sostituire degnamente il compianto Vitek: nonostante la giovane età, Kerim non ha mostrato nessun tipo di timore e si è esibito in tutto il suo enorme bagaglio tecnico, non sbagliando nulla e suonando in maniera perfetta e pressochè identica alle versioni su disco dei brani originali. Anche il bassista Filip "Heinrich" Halucha ha dato prova di essere un gran bassista e un grande professionista, disputando un ottimo concerto da un punto di vista tecnico e da un punto di vista scenico. Su Vogg nulla da eccepire, con la sua Washburn e il suo modo di muoversi da tarantolato è uno spettacolo da vedere, così come è impressionante il numero di effetti e di pedali che ha di fronte a sè: la sua prova è semplicemente inumana. La scaletta pesca soprattutto dall'ottimo "Organic Hallucinosis", non dimenticando però gli altri tre capitoli discografici dei Decapitated. Così dopo l'iniziale "A Poem About An Old Prison Man", ci pensano "Day 69" e "Post(?)Organic" a protrarre il massacro sonoro, supportate anche da un audio di buona qualità nonostante le dimensioni ridotte dell'UFO. Il pubblico dimostra di gradire, scapocciando alla grande ma non pogando mai (si vede che l'approccio è più "germanico", e personalmente preferisco sia così, in modo da poter gustarmi il concerto in prima fila senza rischiare ogni volta gli incisivi). Rafal Piotrowski scalda il pubblico per gli headliner e quando Vogg riprende con la chitarra il riff di "Conquer All" l'esaltazione è palpabile. Si continua con "Visual Delusion" e "Invisible Control" prima di fare un tuffo nel passato con la stupenda "Winds Of Creation", a cui fa seguito "Mother War" da "Nihility". Il tempo è tiranno ed i Decapitated si congedano dal pubblico con la possente ed esaltante "Spheres Of Madness" che scatena letterlamente il pubblico dell'UFO, che accompagna con un headbanging cadenzato il pezzo per tutta la sua durata.
Il concerto ha certamente soddisfatto i presenti ed in particolare i fan della band, che hanno potuto constatare in prima persona che i Decapitated sono tutt'altro che spacciati. Con una lineup così, le possibilità di fare grandi cose anche in prospettiva disco ci sono tutte. Personalmente avrei preferito qualche estratto in più dai primi due album, ma dopo una performance come questa l'unico rammarico che ho è quello di non averli visti da headliner con più tempo a disposizione a maggio.


Setlist:

A Poem About An Old Prison Man
Day 69
Post(?)Organic
Visual Delusion
Invisible Control
Winds Of Creation
Mother War
Spheres Of Madness

Behemoth

Che il grosso del pubblico (età media abbastanza bassa) sia qui principalmente per loro questa sera lo si evince dalla calca che si viene a formare nella piccola saletta dell'UFO non appena inizia il cambio palco. Palpabile l'agitazione del pubblico prima che Nergal e compagni facciano la loro comparsa sul palco, scandita da urla di incitamento e dall'apparizione di uno striscione con il logo del gruppo. E' ovviamente Nergal a catalizzare tutta l'attenzione su di sè, mettendo in luce fin dalle battute iniziali del concerto tutte le sue caratteristiche di frontman: si inizia subito con un estratto dall'ultimo e ottimo "Evangelion", proponendo una feroce "Ov Fire and the Void" che dal vivo fa la sua porca figura. Oltre alle facce pittate, i Behemoth possono contare anche su alcune trovate sceniche tanto semplici quanto efficaci, come l'asta del microfono di Nergal, una specie di pulpito con due serpenti. Inferno alla batteria è una macina, Nergal riesce a prendere in mano il pubblico e farne ciò che vuole ed il pubblico non fa nulla per resistere all'attacco sonoro dei polacchi, che proseguono il loro show proponendo i maggiori successi targati Behemoth: "Demigod", "Conquer All" e "Slaves Shall Serve" sono gli apici del concerto, con il pubblico letteralmente in visibilio per i propri beniamini che dal canto loro ringraziano l'accoglienza con una prestazione sontuosa, pur con una freddezza tipica di qualsiasi band black metal. C'è anche spazio per un breve quanto inutile solo di batteria di Inferno, certamente batterista molto dotato tecnicamente ma che francamente in ambito solista non è proprio imperdibile..fortunatamente è solo questione di poco e la band torna a macinare note su note con brani come "At the Left Hand ov God", "Chant for Eschaton 2000" e "Alas, Lord Is Upon Me" che fomentano senza tregua i presenti che addirittura accennano a un po' di pogo. Personalmente non amo alla follia i Behemoth, per cui verso metà setlist la noia ha preso un po' il sopravvento, anche a causa di un caldo al limite della sostenibilità, ma sono certo (e mi è bastato vedere le facce del pubblico) che i fan della band non sono stati delusi da Nergal e compagni. "Chant for Eschaton 2000" chiude il concerto, ma c'è ancora il tempo della lunga ed epica "Lucifer" prima che i Behemoth si congedino definitivamente dagli astanti.
Non avevo dubbi sul fatto che i polacchi dal vivo fossero devastanti, d'altronde la fama di cui godono non può essere costruita sul niente, ma questa sera ne ho avuto la riprova pur, come ho già specificato, non essendo un fan sfegatato dei Behemoth. NB: non sono certo al 100% della scaletta dei Behemoth, in caso di inesattezze usate la mia mail nella pagina staff per segnalarmelo.

Setlist:


Ov Fire and the Void
Demigod
Shemhamforash
Conquer All
LAM
As Above So Below
Slaves Shall Serve
At the Left Hand ov God
Alas, Lord Is Upon Me
Decade of Therion
Chant for Eschaton 2000

Encore:

Lucifer

Il bilancio della serata, tra location e concerto, è quindi più che positivo, soprattutto per merito (ma parlo a titolo strettamente personale) dei Decapitated e dei Behemoth. Promosso quindi a pieni voti l'UFO, che d'ora in poi è sicuramente uno dei locali da tenere sott'occhio per eventi futuri da parte mia e di chi vive in Trentino-Alto Adige.


Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 09 lug 2010 alle 15:50

ottimo per il concerto, meno per l'esame :D