(04 giugno 2010) Megadeth + Sadist + Labyrinth - 04 Giugno 2010 - (Atlantico, Roma)

Info

Provincia:RM
Costo:30 €
E' passato tanto tempo dall'ultima volta che i Megadeth hanno messo piede nella capitale, tempo di ritorni quindi, una cosa decisamente apprezzata da tutto il pubblico capitolino, fino al punto di fare registrare un sonoro sold out con tanto di Atlantico pieno zeppo fino all'orlo. La band di Mustaine non è sola in questa occasione ma è accompagnata da due storiche realtà nostrane: Labyrinth e Sadist, e questi si che sono due gruppi adeguati alla serata. Tutto si è svolto in perfetto orario e con un'organizzazione impeccabile, insomma un concerto filato via liscio, in cui l'unica protagonista è stata la musica.

Quando i Labyrinth fanno il loro ingresso in sala c'è già tanta gente e il benvenuto è dei migliori, anche perchè fa un certo effetto nei fans rivedere Olaf Thorsen in formazione, tra l'altro la band è pronta per tornare sul mercato con la seconda parte di Return To Heaven Denied. Si intuisce immediatamente che il gruppo è nella serata giusta, e brani come In The Shade, Moonlight e New Horizons vengono ulteriormente enfatizzati, grazie ad un pubblico costantemente presente sui ritornelli. Roberto Tiranti era in buona forma come del resto tutti gli altri ragazzi, ma non era tanto il lato tecnico ad essere messo sotto le luci dei riflettori, è stato il versante più live ed istintivo ad essere sottolineato, sfogato interamente in quel Power Metal che anni addietro mostrò al mondo intero le capacità dei Labyrinth. Lo spazio a loro disposizione si esaurisce velocemente però c'è stato modo di saggiare con completezza lo stato di salute di una band che non si è mai arresa alle difficoltà, e che adesso è pronta per tornare sul mercato più forte di prima.

Dopo le melodie avvolgenti dei Labyrinth è il turno del circo degli orrori, e la musica cambia immediatamente per assestarsi su atmosfere più crude e macabre. I Sadist sono ormai tornati a pieno regime nel mondo del musicbiz, e di certo non si fanno problemi ad aggredire una platea che quando si accendono le luci li acclama e li sostiene. Il loro utimo disco, Season In Silence, viene ben rappresentato con qualche estratto che se proprio se ne sente ancora il bisogno è un concentrato di Death Metal cervellotico, molto tecnico e originale, mai troppo violento ma comunque sia teso e nervoso. Dal vivo i Sadist si comportano bene, peccato soltanto per dei suoni non propriamente eccelsi che penalizzano alcuni passaggi rendendoli un po' impastati e confusi. La mole di Trevor fa sempre la sua imponente figura, e lui coscientemente prende in mano la situazione con quello screaming maligno e abrasivo. Anche la loro esibizione fila via "tranquillamente" lasciando ad ogni modo soddisfatti i presenti, che adesso sono numerosissimi e pronti per farsi travolgere dai Megadeth.

Alle 22 precise (minuto più, minuto meno) le luci si abbassano e il boato è fragoroso, quando poi il logo gigante dei Megadeth viene posto come sfondo l'acclamazione è totale. I Megadeth di Dave Moustaine sono tornati, e sono pronti per offrire uno show dal tasso altamente infiammabile per tutti i fans capitolini. Già dalla prime due canzoni This Day We Fight! e Wake Up Dead si capisce che sarà un ottimo concerto; luci, audio, presenza scenica, perfonmance musicale... tutto gira alla perfezione, ma questo è soltanto che l'inizio. Le successive Holy Wars... The Punishment Due, Hangar 18, Take No Prisoners, Five Magics... esatto, tutto Rust In Peace! Sono passati venti anni da quel fatidico 1990 che segnò la pubblicazione di un disco fondamentale non soltanto per la scena Thrash Metal, ma più in generale per tutto il mondo dell'Heavy Metal. Venti anni esatti dicevamo, e come non dargli un giusto tributo se non riproponendolo tutto insieme? Il pubblico ne è decisamente soddisfatto e non si fa scappare nemmeno una nota, tra incitazione continue e applausi di gradimento la fusione fra chi sta sopra e chi sta sotto al palco è totale. Risentire dal vivo quei riff impetuosi, quel gusto melodico che rimanda la musica dei Megadeth indietro di due decenni è sicuramente appagante. Quando Rust In Peace viene eseguito in tutta la sua interezza c'è ancora spazio per altri brani, e giù con Peace Sells, Sweating Bullets, Symphony Of Destruction e ovviamente l'immancabile A Tout Le Monde, cantata in coro da tutti. C'è spazio in conclusione anche per Trust, brano estratto da Criptic Writings, album che sancì la svolta dei Megadeth verso territori musicali molto più accessibili e melodici rispetto anche al Metal stesso. Cosa altro aggiungere? I Megadeth non si sono risparmiati, e senza mai prendere una pausa hanno accompagnato i loro fans in un viaggio musicale fatto di storia e passione, con una ritrovata foga che fa ben sperare per il futuro. Speriamo tornino presto da queste parti.


Setlist Megadeth:
Dialectic Chaos
This Day We Fight!
Wake Up Dead
Holy Wars... The Punishment Due
Hangar 18
Take No Prisoners
Five Magics
Poison Was the Cure
Lucretia
Tornado of Souls
Dawn Patrol
Rust in Peace... Polaris
Headcrusher
Sweating Bullets
A Tout Le Monde
Symphony Of Destruction


Encore:
Trust
Peace Sells
Holy Wars... The Punishment Due reprise


Setlist Sadist:
Intro: Aput
Broken and Reborn
Season in Silence
The Attic and the World of Emotions
Christmas Beat
Tribe
Tearing Away
Sometimes They Come Back
Report a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 09 giu 2010 alle 17:04

che spettacolo di concerto!!!

Inserito il 04 giu 2010 alle 18:21

sold out!!!