(16 giugno 2007) Onslaught - 16 Giugno 2007

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Grandissimo colpo dei ragazzi del Defenders Club (www.defendersclub.it) che portano in Italia per la loro unica data nello Stivale una band culto della scena thrash inglesi, ovvero gli Onslaught. Il tutto all'interno di un festival intitolato "Revenge Of True Metal", che già dal nome esplicita il taglio che viene dato alla manifestazione: è il metal old school e underground oggi a farla da padrone, con una serie di band provenienti da tutta Italia e dedite al sacro verbo del thrash metal d'annata. Purtroppo per problemi personali non mi è stato possibile seguire tutto il festival, quindi mi limiterò a parlare di quel che ho visto a partire dal mio arrivo.

E manco farlo apposta, metto giù il piede dalla mia automobile e sento un riff che mi suona familiare..la sensazione si tramuta in certezza, ed è con grandissima gioia che riconosco le note di "About Life" dei miei amatissimi Coroner e mi fiondo come un bimbo che ha appena avvistato il camioncino dei gelati all'interno del parco. Chiedendo un po' in giro, mi dicono che la band che l'ha eseguita sono i Death Mechanism, band di Verona a cui vanno i miei complimenti per la scelta del pezzo...per il resto non sono arrivato in tempo per seguire il resto dell'esibizione, peccato.

Mi perdo l'esibizione dei Warmonger, ascoltati solo di striscio mentre spulciavo spasmodicamente gli stand che vendevano dischi, alla ricerca di album più o meno rari (e che affari che ho fatto, ragazzi!! :P), mentre quando scatta l'ora dei trentini National Suicide vado a piazzarmi sotto il palco: la band si è fatta un certo nome all'interno del circuito underground anche a livello extraregionale e quindi la curiosità di ascoltarli era molto alta.

E le mie aspettative non sono state deluse: la band sul palco sprizza energia da ogni poro, ben capitanata dal cantante Stefano Mini che si è dimostrato frontman carismatico in grado di prendere in mano il pubblico e farne quello che vuole. Dopo una spassosissima intro costituita dalla "Ballata di Fantozzi" degli Oliver Onions si attacca a tutto thrash, e una certa venatura Overkill emerge dalle composizioni del gruppo, soprattutto nel timbro vocale di Mini, ed infatti tra tanti pezzi propri in scaletta c'è posto per la cover di "Elimination" accolta dal pubblico con un ovazione. L'esibizione scorre via che è un piacere e i National Suicide raccolgono ampi consensi tra il pubblico, che partecipa al concerto pogando intensamente e acclamando la band.

Finito il concerto, c'è tempo per fare un secondo giretto per gli stand e cenare con panini e lucanica accompagnati da qualche birra (2,3,4? e chi se lo ricorda) e mentre cala il sole ecco che si presentano sul palco gli Onslaught, attesissimi da tutti i presenti. Sotto il palco è un tripudio di giubbotti pieni di toppe e di jeans attillati in pieno stile thrash anni '80 e gli inglesi partono a razzo con un estratto dall'ultimo disco, "Killing Peace", per poi proseguire subito con un classico, ossia "Let There Be Death".

I suoni sono veramente pessimi, in sostanza si sentono solo rullante e la voce di Sy Keller, che ormai ha abbandonato (vuoi per scelta o per necessità) i toni acidi ed acuti che sfoderava invece sui vecchi album. La differenza si sente anche su un altro pezzo stroico, ossia "Metal Forces", in cui il cantato si fa più aggressivo, non riuscendo a replicare i falsetti presenti su disco. I suoni iniziano pian piano a migliorare, e la resa generale non può che trarne giovamento, anche se comunque va sottolineato come l'attenzione e il coinvolgimento del pubblico siano molto elevati. Gli Onslaught alternano estratti dall'ultimo "Killing Peace" come "Burn", "Twisted Jesus", "Destroyer Of Worlds" e "Planting Seeds Of Hate" a pezzi più vecchi, tra cui "Thermonuclear Devastation", "Fight With The Beast","Demoniac" e "Onslaught (Power From Hell)".

Insomma, per quel che ho visto io un gran bel festival, organizzato molto bene, dal timbro volutamente e dichiaratamente old school e atto a promuovere l'underground metal italiano, che a quanto visto stasera gode di ottima salute. Nella speranza di poter assistere presto a un'iniziativa simile, un grosso complimento ai ragazzi del Defenders Club! Thrash Till Death!

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