Phobia - 22 Random Acts Of Violence

Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:28 min.
Etichetta:Candlelight Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BRING THE WAR
  2. SAVANNAH'S ASSAULT
  3. CONTINUE INSANE
  4. MBP
  5. SANE
  6. I REJECT
  7. ULTIMATE SUFFERING
  8. DEATH TO PIGS
  9. BEER, BITCHES AND BULLETBELTS
  10. RISE UP
  11. ABUSE THE TRUTH
  12. WASTED TIME
  13. INSTRUMENTS OF DECEPTION
  14. SOULLESS EYES
  15. ANARCHIST FARCE
  16. DEAD END
  17. PROTEST // SOLUTION
  18. NIHILISTIC GRINDCORE
  19. EYES OF A CITIZEN
  20. BLEED TO THE END
  21. DEPRESSION IS A KILLER
  22. BLACKENED DAY

Line up

  • Shane Mclachlan: vocals
  • Steve Burda: guitars
  • Leon del Muerte: bass
  • Danny Walker: drums

Voto medio utenti

Se non erro questo dovrebbe essere il sesto full-lenght, oltre ad una sterminata pletora di altri demos, split cd ed Ep, dei californiani Phobia, storici portabandiera del grindcore, a stelle e strisce, sin dal 1990.
Della formazione originaria restano solo il cantante Shane Mclachlan e il chitarrista Steve Burda, ai quali si sono aggiunti due pezzi da novanta, ovvero al basso Leon Del Muerte, mastermind degli altrettanto storici e validi Exhumed (oltre che con un passato negli Impaled), e alla batteria Danny Walker, anche egli negli Exhumed, oltre che negli Uphill Battle.
La formazione è quindi garanzia di distruzione sonora, la qual cosa si materializza in questi “22 Random Acts Of Violence”.
In soli 28 minuti la band ci fa un ripasso di storia su cosa significhi suonare grindcore, senza tanti fronzoli, senza troppe trovate ad effetto che non siano picchiare duro, pestare selvaggio e creare della buona e salutare cacofonia.
Ultimate Suffering” sono 84 secondi di dolore fisico, gli ultimi della vostra vita, come recita il titolo, “Instrument Of Deception” viene annunciata dal lugubre suono di sirene antiaeree, prima che il bombardamento inizi devastante, la seguente “Soulless Eye” è semplicemente annichilente e prepara il terreno ad “I Reject” che vi spazzerà via completamente.
Era parecchio tempo che non ascoltavo grindcore fatto per bene, con i controcoglioni, la sola “Dead End” spazza via ogni schifezza ascoltata negli ultimi due anni.
In generale il disco, con il succedersi delle canzoni, con il passare dei secondi, si incancrenisce, diventando più cattivo e violento, in un crescendo rossiniano di pura furia iconoclasta.
Si sente che a fare la differenza è l’esperienza, oltre che la bravura tecnico/esecutiva.
I Phobia non saranno la band più cattiva o veloce del pianeta, ma Cristo se sanno come farti male! Come un vecchio pugile che, sebbene segnato dagli anni, sa sempre come piazzare il gancio che ti mette K.O.
Supportate i Phobia, comprate il loro disco, e, come recita il terz’ultimo brano, “Bleed To The End”. Quando sanguinerete, verrete e rendermi grazie in ginocchio!
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.