Scamp - Mirror Faced Mentality

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2008
Durata:51 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. DILEMMA
  2. A FAMILIAR WORD
  3. SOUL ALONE
  4. ISOLATED
  5. PROS AND CONS
  6. STRATEGY
  7. WAVE
  8. PRESSURE WAVE
  9. FROM NOTHING
  10. RELIEF
  11. YOU
  12. TRUST
  13. PERCEPTION

Line up

  • Mikael Rise: vocals
  • Kristain Bruun: guitars
  • Morten Christensen: drums

Voto medio utenti

Appurato che questi Scamp non sono di quelli che si trovano nel risotto (battuta penosa, lo so, ma tanto è del Graz), scopro che questa band proviene dall fredde lande danesi e, tra una Carlsberg e una pala eolica, si è accasata presso la rinomata etichetta italiana Scarlet Records. Descritti come "una delle più fresche ed eccitanti promesse della scena metal scandinava", questi danesotti propongono un metal al passo con i tempi, in grado di miscelare con efficacia un background di influenze che spazia dai Meshuggah, passando per i Fear Factory, fino agli ultimi In Flames, senza tralasciare qualche germe della scena swedish con qualche ammicco al metalcore.
Canzoni dall'andamento sincopato, groove costante ed efficace, qualche inserto melodico che rende i pezzi catchy e di facile presa("Soul Alone"), divagazioni elettroniche, momenti più distesi ("Wave"),sferzate simil-industrial con un cantato aggressivo e di impianto di scuola hardcore sono gli ingredienti che troverete ascoltando "Mirror Faced Mentality", che si propone con un disco dalle variegate sfaccetature (come lo specchio rotto raffigurato in copertina). La proposta è attuale, ben bilanciata tra aggressività e melodia, e nonostante le influenze degli Scamp si colgano piuttosto chiaramente, non è quasi mai presente quel senso di deja vu che ammorba un buon 90% della produzione metal attuale. Un plauso va fatto quindi alla band per la capacità di coniugare felicemente tutte le influenze alla base del loro sound. Tuttavia non è tutto oro quel che luccica, ed oltre a punti di luce "Mirror Faced Mentality" evidenzia anche dei punti d'ombra: in primis, il numero di pezzi pare esagerato, ed uno sfoltimento della tracklist di 4-5 tracce avrebbe giovato, poichè da tre quarti in poi l'album comincia ad annoiare chi ascolta; in secundis l'insistere più o meno sistematicamente sulle medesime soluzioni rappresenta un altro difetto, generando una ridondanza eccessiva dei pezzi.
Tuttavia siamo convinti che un disco come questo incontrerà il favore degli aficionados del genere, in virtù di un sound al passo dei tempi e di una manciata di canzoni più che godibili.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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