Con un lungo ritardo rispetto alla pubblicazione americana e giapponese, arriva finalmente anche in Europa System X, il nuovo album della band del guitar virtuoso Chris Impellitteri. Per molti l'uscita di questo disco potrà essere una rivelazione e indubbiamente una piacevole sorpresa, dato che la distribuzione dei precedenti lavori qui nel Vecchio Continente non è stata mai efficace e capillare (tutt'altro…), relegando al solo costoso mercato di importazione gli album targati Impellitteri. Con l'approdo presso SPV sembra che finalmente una svolta sia arrivata e anche il mercato europeo può beneficiare dell'ascolto di una band assolutamente impedibile e dal livello elevatissimo.
Il gustoso insieme di heavy metal e hard rock che caratterizza la musica di Impellitteri affonda le proprie radici nel 1987, anno del primo omonimo Ep della band, seguito a ruota l'anno successivo dal classico e storico Stand In Line, nel quale spiccava la partecipazione di un singer d'eccezione quale Graham Bonnet (ex-Rainbow). 15 anni dopo la storia si ripete e il nuovo album vede di nuovo la partecipazione di Bonnet alla voce, rimandando volutamente al disco che ha lanciato la band nel mercato giapponese al quale è tutt'ora in debito.
Va detto che System X rappresenta una parentesi nella discografia di Impellitteri, un episodio isolato dal sapore di una nostalgica rimpatriata in ricordo dei bei tempi andati, ma molto lontano dal sound che ha caratterizzato la band nel corso di questi 15 anni. La voce roca e dalla timbrica seventies di Bonnet poco ha a che spartire con quella dello storico singer Rob Rock, la voce che ha siglato le migliori pubblicazioni di Impellitteri, quali Screaming Symphony e Crunch. Due voci completamente diverse che influenzano due sound altrettanto diversi, in maniera tale da rendere System X un grande album ma in parte estraneo a quanto fatto in passato. Indubbiamente lo stile di Chris è ben riconoscibile e il suo lavoro alla sei corde come sempre monumentale e impressionante, ma pervaso da una scarica di hard rock del tutto singolare, tale da conferire maggiore semplicità e impatto alle composizioni rispetto al passato. Così una "Rock'n'Roll Hereos", "She's A Nightmare Lover" o meglio ancora la conclusiva "Falling In Love With A Stranger" mostrano un'inusuale ma apprezzabile veste della band, un dichiarato tributo a band quali Rainbow o U.F.O. che qui rivivono nei soli più consapevoli e moderati di Chris e nell'ugola d'oro di un Graham Bonnet ancora in ottima forma. Non mancano certo brani più vicini al recente passato di Impellitteri, come "Perfect Crime" o la neoclassica "Slow Kill", dove tutta la mirabile tecnica del virtuoso chitarrista e il suo assurdo uso dell'alternate picking (chi conosce Chris Impellitteri sa bene a cosa mi riferisco) emerge nel ruolo di protagonista, anche in un contesto insolito.
System X è certo un album particolare, che offre un ritratto in parte poco fedele di Impellitteri ma assolutamente da ascoltare, almeno come inizio per la scoperta di questo grande artista.