Copertina 7

Info

Anno di uscita:2008
Durata:57 min.
Etichetta:ProgRock Records

Tracklist

  1. ANTHEM
  2. THE DAMAGE IS DONE
  3. BETTER LIVING THRU ANARCHY
  4. THE HARD WAY
  5. VANITY
  6. A DIFFERENT WORLD
  7. ALL I SEE IS GRAY

Line up

  • Jim Johnston: vocals, guitars, bass, drums, keyboards
  • Tyler Johnston: keyboards, programming
  • Jim Brammer: lead guitar
  • Marty Prue: lead guitar

Voto medio utenti

Unico sopravvissuto di una band scioltasi nell'82 dopo due dischi descritti come "really rocking 70's style progressive", nel 1999 il leader Jim Johnston riprende da solo a comporre e suonare brani da includere in un doppio concept di 100 minuti sulla storia delle origini del male. "Contra-Mantra" è la prima parte e prosegue nella direzione musicale interrotta 26 anni fa, alternando il pomp rock radiofonico dall'impatto immediato a composizioni più articolate in stile prog che vanno oltre i 10 minuti. I brani più convincenti sono quelli caratterizzati da una forte componente melodica: "The damage is done" 30 anni fa sarebbe stato un potenziale hit radiofonico in America, un magico incrocio tra Styx, Journey, Saga, dal refrain corale molto orecchiabile e una parte strumentale dominata da tastiere wakemaniane, stesso dicasi per il ritmo incisivo di "Better living thru anarchy" e "A different world", esempi di melodic rock ricchi di strati di tastiere prog, mentre il rock sanguigno di "Vanity" è guidato da riffs di chitarra alla Lynard Skynard. Tra i brani più prog, "Anthem" si dilunga troppo nella parte strumentale iniziale e nell'atmosfera dolce e cupa creata dal cantato a più voci prima che sopraggiunga un assolo di chitarra elettrica e un cambio di tempo che accelera il ritmo, meglio la varietà di stili mostrata nei 15 minuti di "The hard way" introdotta da una chitarra acustica e ricca di atmosfere melodiche corali, tastiere classicheggianti, ritmiche elettroniche.
Pochi spunti degni di nota e niente che non si sia già sentito in passato, ciò non toglie che "Contra-Mantra" sia un disco gradevole sospeso tra complessità e melodia, preda appetibile per i fans di Styx, Kansas, Journey e Yes, intanto Johnston è già al lavoro sulla seconda parte del concept.
Recensione a cura di Carlo Viano

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