Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2003
Durata:52 min.
Etichetta:Limb
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. BATTLE-TESTED
  2. WE BELIEVE IN NOTHING
  3. MY LAST ALE
  4. ROLL OF THE DICE
  5. REBEL TUNE
  6. LONELY RIDER
  7. PARTY IN THE HALL OF FAME
  8. LOVER LIKE A GUN
  9. SCREAM OF THE KILLER
  10. THE RAVEN
  11. SAVE MY HEART FROM YOU
  12. DEATH KNELL DANCE

Line up

  • Guido Feldhausen: vocals
  • Rolf Tanzius: guitar
  • Holger Schulz: bass
  • Toni Pinciroli: drums

Voto medio utenti

Arrivano dalla Germania, sono sotto contratto con la LMP e sono prodotti da Piet Sielck; c'è bisogno di dire cosa potranno mai fare questi Gun Barrel? Sì, perché si penserebbe subito a del banale e ritrito power di scuola tedesca, main realtà non è proprio così. I Gun Barrel sono invece una strampalata miscela di roccioso power, Motorhead e rock 'n roll, cocktail non certo originale, ma pur sempre rischioso. Ad aprire le danze, per questo secondo album della carriera, ecco la title-track "Battle-tested", power up-tempo alla Iron Savior che sulle parole "To the Glory Raise your Glasses!" tocca il massimo di cafonaggine e sfacciataggine, ma riesce in fondo a divertire e coinvolgere; dalla motorheadiana "We Believe in Nothing" , alla bizzarra ballad che ci porta in osteria a cantare "My Last Ale", i Gun Barrel, dall'immagine che non potrà che rimandarvi con il pensiero ai primi abbigliamenti dei Destruction, dimostrano di non essere assolutamente nulla di nuovo, di non dire niente di più di quanto non sia già stato fatto, ma di essere ugualmente gradevoli e trascinanti. "Rebel Tune" o la sinneriana "Scream of the Killer" saranno anche quanto più di banale e scontato si possa comporre, ma dopo un solo ascolto ti si ficcano in testi quei ritornelli sempliciotti e melodici che possono fare la fortuna di questo disco. Quello che non convince appieno è invece la produzione, ad opera di Piet Sielck e Uwe Lulis (Rebellion, ex-Grave Digger), un po' scialba ed esile, che non ha quella carica travolgente di cui avrebbe bisogno. Nel complesso si tratta di un album senza troppe pretese se non quelle di allietare e sollazzare l'ascoltatore per i cinquantadue minuti della sua durata; e in fondo ci riesce, pur senza brillare per creatività ed estro. Piacevole, insomma, ma nulla di più; di certo vi consiglio un ascolto degli mp3 che trovate sul sito della LMP (cliccate sul link più sotto), così deciderete con le vostre orecchie se questo "Battle-Tasted" varrà o meno l'acquisto.

Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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