Copertina 6,5

Info

Demo
Anno di uscita:2007
Durata:32 min.
Etichetta:Madclan Records

Tracklist

  1. BEWARE OF DOG
  2. STRAIGHT UNTIL DEATH
  3. LOBOTOMY
  4. BULLSHIT
  5. FIGHT FOR FREEDOM
  6. MADE IN AFRICA (EXTIRPATION)
  7. WE SHALL OVERCOME
  8. BIG GAME SHOOTING
  9. LORDS OF WAR

Line up

  • Luca Coccia: vocals
  • Noize: guitar
  • Eddie V: bass
  • Cristiano Salvatori: drums

Voto medio utenti

I Mad Dog hanno ascoltato troppe volte “Chaos A.D.”! È questo il primo pensiero che ti salta in testa quando metti per la prima volta “Beware of dog” nel lettore cd. Già, perché la linea tra l’essere influenzati da un disco o una band e la clonazione è molto molto sottile, e in questo caso in alcuni frangenti si sfiora davvero il plagio. E come se non bastasse, il gruppo romano dai Sep ha preso anche l’amore per un certo tipo di hardcore e per il Ratos De Porao in particolare, quindi brani diretti, sparati in faccia senza mezzi termini, voce roca e incazzata, molte parti mosh. Questa in pratica la proposta dei Mad Dog.
E sono proprio i tempi lenti a farla da padrona, e se da un lato conferiscono al cd una monoliticità notevole, dall’altro potrebbero leggermente tediare l’ascoltatore. L’impressine che si ha ascoltando il cd è che i nostri si siano preoccupati decisamente di più dell’aspetto di denuncia legato ai testi che non a quello musicale. Se il primo è decisamente interessante (si tratta di testi di ribellione e di rivolta, molto cerebrali, molto hardcore, scagliati contro la politica, l’ipocrisia, la guerra e i media corrotti), il secondo è leggermente più sempliciotto e non rende giustizia ad una band che ha evidenti cartucce da sparare. Ma le ha lasciate in canna… Perché “Beware of dog” sembra un prodotto riuscito a metà. Non me ne voglia la band, al contrario, dico questo proprio perché si intravedono grosse potenzialità ed è un peccato non vederle pienamente sfruttate.
Fortunatamente in tutto questo un lato positivo c’è, e cioè che non vi è traccia di metalcore in questo cd, perlomeno non come lo si intende oggigiorno. Si tratta invece di una proposta ben bilanciata tra il thrash anni ’90 alla “Chaos A.D.”, appunto, e reminescenze hardcore newyorkesi. Tutto comunque vecchio stile, quindi niente ritornelli pop e stronzate simili. Ultima particolarità: attualmente la band è sciolta, però dalla bio presente sulla loro pagina myspace non è ben chiaro se si tratta di uno split definitivo o momentaneo. Peccato, perché sarti stato curioso di sentire cosa sarebbero riusciti a partorire con il prossimo cd e con un po’ di esperienza e maturità in più.
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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