Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2008
Durata:35 min.
Etichetta:Agonia Records
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. LUCIFER'S BETRAYAL
  2. THE DAMNED DESCENT
  3. 136 BASTARD PRIESTS MURDERED
  4. MERCHANTS OF HOPE
  5. DOCTRINA HAERETICORUM
  6. THIRTY COINS OF JUDAS
  7. AN OLD BLACK CAGE
  8. SIN OF AN APOSTLE
  9. EPISCOPAL WHIP

Line up

  • Carnifex: guitars, vocals
  • Summum Algor: drums
  • Negatium Corporis: bass
  • Adventor: guitars

Voto medio utenti

Subito dopo il primo ascolto di "Haeretichristus" ho pensato a degli ottimi cloni totalmente devoti alla scena svedese resa celebre da Marduk e soci. Poi mi sono ricordato dell'italianità di questi ragazzi dal precedente "Praesidium" e viste le compartecipazioni di Chaq Mol dei Dark Funeral e di Infaustus dei Setherial ho capito tutto: gli scandinavi, vedendo i loro velieri affondare, si sono gettati ben volentieri su una barca meno titolata ma in grado di portarli sulla terra ferma in maniera decisamente più dignitosa! I Nefarium, infatti, con questo "Haeretichristus" hanno composto un lavoro al livello dei maestri del genere, e non possono essere annoverati tra di essi solo perché ormai questa musica ha già dato tutto quello che doveva in termini di originalità. L'album, come avrete già capito, è totalmente derivativo, ma lo fa con talmente tanta carne al fuoco da meritarsi la completa attenzione degli appassionati, anche considerando che lavori di simile caratura da parte della nostra scena stanno cominciando ad apparire solamente da qualche anno a questa parte. "Haeretichristus" è un disco praticamente perfetto sotto ogni punto di vista: la band dispone di un bagaglio tecnico eccezionale, che si materializza sotto forma di chitarre affilate come lame e di una sezione ritmica veloce e precisa come raramente si era sentito in precedenza. I pezzi si basano sui canoni del genere (tempi quasi sempre elevati, improvvisi break, blast beat come se piovesse) aggiungendo una serie di accorgimenti atti a rendere il tutto ancora più interessante: vanno segnalate in particolare tutte quelle sezioni in cui la band gioca con cambi di tempo e divagazioni strumentali in maniera molto naturale e disinibita. Con "Haeretichristus" i Nefarium sono riusciti a fare il classico, difficile salto di qualità. Ora non resta che confermarsi a questi alti livelli anche in futuro, magari puntando ad ampliare quelle chicche fatte sentire in questa release per rendere ancora meno evidente la devozione nei confronti della Svezia. Senza più complessi d'inferiorità.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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