Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:33 min.
Etichetta:Independent

Tracklist

  1. ALL COMES TO AN END
  2. KOM MIN DOMMEDAG
  3. HELLBENT
  4. SMERTEFRI
  5. REPENT AND THINK

Line up

  • Slakt: bass
  • Stig York: guitars (rhythm)
  • Dr.Brekke: guitars (rhythm), guitars (lead)
  • Nattefrost: lyrics, vocals
  • Nasreten: synthesizer
  • Morfeus: synthesizer

Voto medio utenti

Psykdom è un nuovo "supergruppo" norvegese che tra le proprie fila annovera, tra gli altri Nattefrost (Carpathian Forest) e Morfeus (Limbonic Art) e che, come spesso succede in questi casi, si avvale anche di numerosi guest, più o meno conosciuti all'interno della scena. Spesso lavori di questo genere mancano di omogeneità e trovano il loro interesse semplicemente nella presenza di questo o quel "personaggio". Per fortuna la mezz'ora abbondante non soffre della disomogeneità di cui sopra, soprattuto perchè dietro al songwriting si cela un uomo solo,Dr Brekke, che è il fondatore e il compositore principale di questa creatura, e che in pratica contribusice a creare con il suo sentire il filo conduttore dell'album. L'omonimo esordio di Psykdom è l'ennesimo tributo al metallo nero norvegese di inizi anni '90, con una produzione più pulita e "tonda" ma comunque essenziale e mai sovrabbandante, capace di farci riviviere in pieno le sonorità che furono tanto che un pezzo come "Hellbent" poteva tranqullamente trovarsi in uno dei classici dell'epoca graziead un riff d'apertura glaciale ed evocativo come solo i figli dei fiordi sanno fare. Il lavoro di Nattefrost si "limita" alla scrittura delle lyrics e al canto in due brani, mentre l'altra "star" Morfeus è molto timido dietro i sintetizzatori e più che altro svolge il suo compitino senza deludere ma neanche entusiasmare più di tanto. Se come il sottoscritto amate questo genere di sonorità a sopresa zero e nostalgia massima, date un curioso ascolto a quest'album, per gli gli ascoltatori occasionali meglio soprassedere, perchè al di la di un discreto deja vu, non c'è molto altro. Diffidate da descrizioni oltremodo entusiastiche infarcite del termine "cult", qui infatti, se non vi lasciate oltremodo suggestionare dai personaggi presenti, avrete semplicemente un dischetto che va ad ingrossare, ancor di più, le fila degli album "discreti e niente più" . Revival black metal di buona fattura

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