Copertina 3,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2008
Durata:44 min.
Etichetta:AFM Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. IT PLEASES US TO KILL
  2. BLOOD GOD RISING
  3. CONTINUE TO KILL
  4. FAITH AND FIRE
  5. HARD ROCKIN'
  6. APOSTLE OF WAR
  7. WORSHIP THE VIOLENCE
  8. KING OF KILLING
  9. ANGEL OF DEATH (SLAYER COVER)
  10. WARFARE
  11. CUNTKILLER
  12. MINCING MACHINE
  13. METAL ON METAL
  14. WALKING GLORY ROAD

Line up

  • Thomas: vocals
  • Jiasheng Wang aka Joshi: guitar
  • Simon Dorn: guitar
  • Marc Jottner: bass
  • Oliver "Oli" Zellmann: drums

Voto medio utenti

No! No! No! No! E ancora no! Non ci siamo proprio. Quinto album per questo gruppo teutonico formato nel 2003 (!!!) dedito a un death alla Six Feet Under con intrusioni di hard rock alla AC/DC (ri-!!!). Vien da sè che quel che non manca è la quantità (cinque album in altrettanti anni), ma lo stesso non si può certo dire per la qualità.

Questo album è piatto come Victoria (quella che fa la pubblicità del Crodino), piatto come il mare quando neanche una loffa cerca di muoverlo, noioso in tutto e per tutto, tanto che non si riesce a capire dove finisce l'incapacità involontaria e comincia la deliberata volontà di torturare l'ascoltatore. Non c'è nulla di appetibile in questo death 'n' roll banale e disarmante. Non lo sono i ritornelli in modalità Iron Maiden (titolo della canzone ripetuto x volte, con x tendente a più infinito), non lo sono gli assoli tutti uguali alla Slayer, non lo sono i riff senza nessun piglio.

Altro lato pietoso riguarda il lato lirico dell'album, leggendo i titoli ti vengono in mente i Manowar che si accoppiano con i Kreator, gli Slayer o i Cannibal Corpse e il figlio bastardo che ne potrebbe nascere. E il picco di squallore si raggiunge alla quinta traccia, quando dopo aver parlato di squartamenti, dopo aver usato tematiche del tipo "guarda che bello il mio prolasso" parte Hard Rockin'. Una canzone che pare scritta dagli AC/DC in stato di forma molto basso, in cui l'unica continuità con il resto dell'album è il growl cavernoso, che su una base fatta di chitarrine ammiccanti ci sta come la nutella su una salamella. Anche King Of Killing con il suo andamento Manowar-ish risulta davvero atroce per le povere orecchie dell'ascoltatore.

I Debauchery sembrano voler mettere tutto quello che gli piace nei loro album, ma, non smetterò mai di ripeterlo, il risultato è magrissimo: falliscono quando tentano di fare death, falliscono quando tentano di fare hard rock, falliscono quando imitano pietosamente i Manowar, riescono solo a registrare una cover decente di Angel Of Death, un po' pochino per giustificare l'acquisto no?
Insomma, girateci alla larga, a meno che il masochismo non sia una delle vostre passioni. Al gruppo consiglierei di prendersi un po' di tempo per scrivere le loro canzoni, cercare di migliorare soprattutto nel songwriting al posto di sfornare un album all'anno. Anche perchè tecnicamente non sono poi cosi malvagi. Bocciati!
Recensione a cura di Massimiliano 'Maxowar' Barbieri

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