Copertina 7

Info

Anno di uscita:2008
Durata:59 min.
Etichetta:Rise Above
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. WITCHCULT TODAY
  2. DUNWICH
  3. SATANIC RITES OF DRUGULA
  4. RAPTUS
  5. THE CHOSEN FEW
  6. TORQUEMADA 91
  7. BLACK MAGIC RITUALS & PERVERSIONS
  8. SATURNINE

Line up

  • Justin Oborn: guitars, vocals
  • Liz Buckingham: guitars
  • Rob Al-Issa: bass
  • Shaun Rutter: drums

Voto medio utenti

Dopo aver rifondato gli Electric Wizard in maniera più solida e professionale, il chitarrista/cantante Jus Oborn sembra ora deciso a riallacciare i ponti col passato musicale della propria band. Perlomeno è quello che si evince dal nuovo lavoro, lontano dalle pesantezze metalliche del precedente “We live” e più in sintonia con la produzione degli esordi.
Gli inglesi rispolverano le caratteristiche cavalcate ultra-heavy, i massicci intrecci di linee doomeggianti e code psichedeliche, modulo peraltro ripreso da una miriade di imitatori. Rispetto agli ingegnosi cloni, Oborn e soci vantano però una sorta di primogenitura nell’ambito di questa particolare nicchia. Così il loro prevedibile arsenale di mammouth-riffs, atmosfere allucinate e spirali lisergiche riesce ad essere sempre convincente rispetto alla media dei concorrenti.
Nelle mani sbagliate infatti, l’incedere mortifero e sfibrante della title-track o le ossessive ripetizioni di “Satanic rites of Drugula” rischierebbero di apparire soltanto noiose cantilene narcolettiche. Invece i britannici condiscono la loro musica con attitudine da sinistro culto pagano, mischiando nel calderone vibrazioni ossianiche e fumi tossici, angoscia depressiva e stupore orrorifico, e così via fino ad ottenere un caratteristico sound monolitico e stralunato. Il disco è magmatico e ridondante, esasperazione di elementi Sabbathiani e di sprazzi acidi settantiani, illuminato dalle dilatazioni della lead di Oborn fino all’esplosivo vortice conclusivo di “Saturnine”.
Difettano ancora alcuni eccessi di misura, vedi le stucchevoli declamazioni di “Torquemada 91”, oltre ad una certa monotonia delle fasi vocali ed alla parsimonia di situazioni più compatte ed aggressive, concentrate nella massiccia “Dunwich”. L’impressione finale è comunque quella di una band che ritrova la sua dimensione più efficace, riuscendo ancora a distinguersi nell’affollamento di nomi privi di vera personalità.
Difficilmente gli Electric Wizard potranno tornare ai giorni di “Supernaut” ma il presente disco è comunque un passo in quella direzione, sufficiente a ribadire lo status di riverita cult-band nel filone psycho-doom.
Witchcult Today

Sono d'accordo con la recensione....ma il titolo di questo album è "Witchcult Today"

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 mar 2008 alle 11:55

per me è semplicemente uno dei dischi più belli degli ultimi tempi!!!

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